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Vallo Alpino: Caposaldo Ospizio Centro n.19 e Postazione n.29
di Gianfranco Genta © (05/07)
Inserito nel I Sistema Difensivo del IX SETTORE MONCENISIO-SOTTOSETTORE IX/B MONCENISIO il Caposaldo Ospizio, composto dai Centri n.18-19-20-21, Postazione n.29, Batteria B3, il fossato anticarro Roncia e i ricoveri G-G1, F e V., si congiungeva a SW con il Caposaldo Rivers e a NE con il Caposaldo Roncia. Compito del caposaldo impedire con la sua azione il transito a truppe e mezzi francesi attraverso l'altopiano del Moncenisio e dirette verso Susa.

Il Centro n.19, ultimato nel 1935 secondo i dettami della Circolare n.200, era costituto da un monoblocco in calcestruzzo, armato con tre mitragliatrici, dotato di una porta garitta (probabile) all'unico ingresso, tre postazioni fotofoniche in collegamento con il Centro n.18, la batteria B3 e il Centro n.20, ed i vari servizi logistici quali il dormitorio, il gruppo elettrogeno, la cucina ecc.

Le 3 armi erano ubicate in casamatte e protette da piastra corazzata in tre parti, due in casamatta binata (Armi A1 e A2) con campo di tiro verso la SS in prossimità del Ponte Rosso e l'altra in casamatta singola (Arma A3) con campo di tiro verso il piccolo avvallamento ubicato fra questa e il Centro n.20. La forza destinata al presidio dell'opera era di 23 uomini. Entrando dall'unico ingresso troviamo sulla destra la nicchia e il condotto dell'impianto fotofonico di collegamento con la batteria B3, e subito dopo a sx il vano dell'impianto del gruppo elettrogeno. Un breve tratto di corridoio ci porta al camerone/ricovero, lungo circa una dozzina di metri e largo 4, alla cui estremità NE si dirama sulla dx l'accesso alla casamatta dell'arma A1 e della postazione fotofonica di collegamento con il Centro n.20. Di fronte a noi i vani dell'impianto di ventilazione e il breve corridoio che conduce al locale cucina. All'estremità SW del ricovero è posizionata la nicchia dell'impianto fotofonico di collegamento con il Centro n.18 e a sx l'accesso alla casamatta binata delle armi A1 e A2, non potute visitare per i circa trenta centimetri di acqua e fango presenti fra me e l'accesso. Data la presenza continua di acqua e fango sul pavimento che rendono il percorso estremamente scivoloso, la presenza di diversi pozzetti ricolmi d'acqua e privi di ogni protezione SI SCONSIGLIA VIVAMENTE la visita agli interni. Il Centro n.19, quando emerso, è raggiungibile in circa 15 minuti di cammino, seguendo il sentiero che dalla Piramide del Pian delle Fontanette scende verso il lago. Fino alla fine degli anni 60,quando venne ultimata da parte dell'EDF (Electricitè de France) la grandiosa diga ubicata a Sud del Colle del Moncenisio e che fece alzare il livello delle acque del lago di oltre 50 metri l'orografia del luogo era totalmente differente da quella attuale, con tutte le opere, sia civili che militari dell'altopiano totalmente emerse. Era così possibile vedere la vecchia SS.25, il Ponte Rosso su cui passava la medesima,i resti dell'Ospizio (al cui interno era ubicata la caserma Paolo Racagni destinata ad ospitare gli uomini di presidio alle varie opere della zona) dei fossati anticarro Roncia e Rio Crosetto, i Centri n.17-18-19-VII. Le tre dighe costruite dagli Italiani fra gli anni 1912 e 1924 e varie borgate. Vennero inoltri rasi al suolo il Forte Cassa (conglobato nella base della diga odierna) l'Ospizio e il Forte Gatto, realizzato nel 1813 durante il regno del Bonaparte. Attualmente per poter visitare queste opere (sommerse sotto decine di metri d'acqua per circa 10 mesi all'anno) occorre recarsi al Moncenisio in tarda primavera, quando il livello delle acque è al minimo e permette alle opere di riemergere.

Purtroppo quest'anno ciò non sarà possibile in quanto il livello delle acque è di circa trenta metri più alto di quello che era nel il mese di maggio dello scorso anno.

Lo scrivente, recatosi al Moncenisio lo scorso 29 Aprile, con la speranza di visitare varie opere normalmente sommerse, ha potuto accedere solamente al Centro n.19 (con l'acqua che lambiva l'ingresso) e alla Postazione 29. Per le opere sommerse non visitate l'appuntamento è per la primavera del 2008.

Sperando comunque di far cosa gradita ai visitatori allego al presente Report una serie di fotografie scattate nel mese di maggio 2006 riguardante le opere sommerse, (all'epoca emerse) cosicchè il lettore potrà farsi un'idea, anche se solo in maniera approssimativa, di qual'era, l'orografia del luogo quando le opere del Vallo Alpino furono costruite.

Postazione n.29

Posizionata un poco più in alto del Centro 19 era la classica opera tipo 7000, costituita da un piccolo blocco di calcestruzzo, un ingresso e una piccola casamatta di circa due metri quadrati di superficie, armata con una mitragliatrice. Compito della postazione 29 era la protezione della parte posteriore del Centro n.19. La visita a queste due opere è stata effettuata dallo scrivente il 29 Aprile 2007. Ed ora via alle fotografie.

Bibliografia: "La Montagna fortificata" di P.G.CORINO e P.GASTALDI ed. MELLI-Susa.

Centro n. 19

Foto 1: è il mattino del 29 aprile, il Moncenisio ci accoglie così. Foto 2: il Colle del Piccolo Moncenisio,sullo sfondo i monti della Vanoise.
Foto 3: il Centro n.19, nostra meta odierna, si specchia nelle acque del lago. Foto 4: il Centro n.19 visto dal sentiero.
Foto 5: il lato verso il Centro n.20 con la cannoniera e il condotto della fotofonica quasi sommersi dai detriti. Foto 6: vista latero/posteriore del Centro. Visibile sullo sfondo la diga dell'EDF.
Foto 7: il lato verso il Centro n.20.Visibile in primo piano il condotto della fotofonica di collegamento con la Batteria B3, la cannoniera dell'arma A3 e il condotto della fotofonica di collegamento con il Centro n.20, ormai ostruiti dai detriti. Foto 8: il lato con le cannoniere delle armi A1 e A2 con campo di tiro verso il Ponte Rosso. Il condotto della fotofonica di collegamento con il Centro n.18 è ormai totalmente ostruito di detriti.
Foto 9: la cannoniera dell'arma A1. Foto 10: la cannoniera dell'arma A2.
Foto 11: l'ingresso dell'opera,visibile dx l'apertura della fotofonica verso la Batteria B3 e a sx in alto il tubo di scarico del motore del gruppo elettrogeno. Foto 12: il primo tratto del corridoio di ingresso.
Foto 13: di fronte il corridoio verso il camerone e a dx verso la nicchia della fotofonica. Foto 14: la nicchia della fotofonica di collegamento con la Batteria B3.
Foto 15: lo stipite della prima porta stagna del corridoio che conduce al locale del gruppo elettrogeno e al camerone. Foto 16: il locale del gruppo elettrogeno,stranamente non è presente il pozzetto contenente il serbatoio del carburante.
Foto 17: il basamento del motore del gruppo elettrogeno. Foto 18: lo stipite della seconda porta stagna di accesso al camerone.
Foto 19: siamo giunti nel camerone,svoltiamo a dx e possiamo notare il cumulo di detriti provenienti dalla casamatta dell'arma A3. Foto 20: lo stipite della porta stagna di accesso alla casamatta A3, ormai colma di detriti.
Foto 21: la piastra corazzata in tre parti dell'arma A3. Foto 22: l'interno della casamatta A3 con la copertura in metallo.
Foto 23: il vano destinato a contenere l'impianto di ventilazione. Foto 24: il vano destinato probabilmente alla cucina.
Foto 25: uno dei numerosi pozzetti privi di protezione. Foto 26: anche se parecchio spostato dal gruppo elettrogeno questo pozzetto avrebbe potuto contenere il serbatoio del carburante.
Foto 27: il lato NW del camerone.Visibili a SX la porta di accesso alla casamatta delle armi A1-A2 e la nicchia della fotofonica di collegamento verso il Centro n.18.Oltre alla "passerella" improvvisata di pietre non mi è stato possibile proseguire. L'acqua e il fango erano alti oltre 30 centimetri. Adesso via verso l'uscita. Foto 28: il corridoio che conduce all'uscita.
Foto 29: uscita con vista lago. Foto 30: il pozzetto dell'acquedotto destinato al rifornimento idrico dell'opera.
Foto 31: il pozzetto di aerazione posizionato sulla parte superiore dell'opera. Foto 32: la diga del Moncenisio vista dall'ingresso dell'opera.
Postazione P.29

Foto 33: la postazione P.29, visibili la cannoniera e a dx l'ingresso. Foto 34: particolare della cannoniera.
Foto 35: l'ingresso. Foto 36: particolare dell'ingresso con il tubo per la ventilazione.
Foto 37: l'ingresso alla casamatta dell'arma. Foto 38: l'interno della casamatta con la feritoia e il basamento per l'arma.
Foto 39: vista dalla feritoia dell'arma. Foto 40: il condotto di scarico dei gas dell'arma.
Foto 41: il campo di tiro dell'arma della postazione 29 visto dalla copertura della medesima. Foto 42: il Centro n.18 visto dalla copertura della P.29.
OPERE SOMMERSE. Immagini del 14 e 20 Maggio 2006

Foto 43: il Centro n.19. Foto 44: i ricoveri G1 e V.
Foto 45: i parapetti della vecchia SS 25. Foto 46: il Ponte Rosso,su cui passava la vecchia SS 25,visibili in alto a sx il Centro n.19 e la postazione P.29.
Foto 47: la diga/sbarramento n.1, sullo sfondo i malloppi del Centro n.18. Foto 48: il malloppo mitragliatrici del Centro n.18.
Foto 49: ciò che resta dell'Ospizio. Foto 50: i resti del fossato anticarro Roncia.
Foto 51: la diga n.2. Foto 52: il Ponte Rosso,la diga dell'EDF e una presa d'acqua all'asciutto.
Foto 53: il canale che raccoglieva le acque per rifornire le opere sottostanti. Foto 54: resti di costruzioni ottocentesche in fondo al lago.
Foto 55: il piano stradale della vecchia SS 25. Foto 56: la diga n.3.
Foto 57: particolare del meccanismo del comando di apertura/chiusura delle saracinesche della diga n.3. Foto 58: due malloppi del Centro n.VII.
Foto 59: il Centro n.19. Foto 60: i miseri resti del forte Gatto.
Foto 61: Fondo lago, sull'altura il Forte Varisello. Foto 62: i resti del fossato anticarro Rio Corsetto.
Foto 63: visibile al centro il malloppo binato anticarro del Centro n.17,il 20 maggio 2006,in alto il malloppo binato del Centro n.16. Foto 64: gli stessi malloppi il 29 aprile 2007.
Foto 65: primi giorni di giugno 2006,le 3 dighe e le Opere stanno per essere sommerse,inizia il lungo sonno della memoria storica del Moncenisio. Foto 66: agosto 2006, le acque del lago sono praticamente al massimo livello, per le opere sommerse un arrivederci alla primavera del 2008.
Vallo Alpino: Caposaldo Ospizio, completamento visita al Centro di Fuoco n.19
di Gianfranco Genta © (06/09)
Lo scorso 24 maggio 2009 approfittando del fatto che il valico del Moncenisio è stato riaperto da qualche giorno decidiamo di andare a vedere la situazione del livello delle acque e nel caso che la prima diga in terra fosse ancora emersa attraversarla e procedere alla visita del Centro di Fuoco n.18. A scanso di sorprese oltre alla solita attrezzatura indispensabile(Pile e macchina fotografica) aggiungiamo un bastone per sondare il terreno e un paio di stivali da pescatore,visto che troveremo sicuramente acqua dentro alle opere. Purtroppo appena abbiamo il lago in vista ci rendiamo conto che la diga in terra che unisce l'isoletta del Centro 18 e la cosiddetta "Terraferma" è già, anche se non di molto, sommersa dall'acqua. Impossibilitati a raggiungere il Centro 18, visto che abbiamo gli stivali con noi procediamo ed ultimiamo la visita al Centro 19 visitando la casamatta binata delle armi che battevano con il loro fuoco la zona del Ponte Rosso e la latrina del Centro che il 29 aprile 2007 non potemmo visitare in quanto sprovvisti di stivali. Visita comunque sconsigliata a causa dell'acqua, dello spesso strato di melma e fango e numerosi tombini privi di copertura presenti sul pavimento.
Foto 1: 24 maggio 2009, il livello del lago, pur essendo ancora basso ha già sommerso la prima diga, siamo così impossibilitati a raggiungere il Centro 18, ripiegheremo sul Centro 19 completando così la visita non ultimata il 29 aprile 2007. Foto 2: il Centro 18 per quest'anno possiamo solo guardarlo (e non ancora per molto), dopo aver sommerso la diga, di cui emergono solpiù le sommità di alcuni parapetti, l'acqua si inghiottirà anche il Centro 18.
Foto 3: il sito: 1. Centro di Fuoco 19; 2. Postazione P.29; 3. Centro di Fuoco 20. Foto 4: il ricovero.Visibili da sx a dx l'accesso alla casamatta binata A1-A2 e l'apertura della fotofonica di collegamento con il Centro 18.
Foto 5: ingresso alla binata e apertura della fotofonica. Foto 6: l'apertura della fotofonica, anche da qui i detriti portati dall'acqua invadono il ricovero.
Foto 7: accesso alla casamatta A2-A3. Foto 8: l'interno della casamatta.
Foto 9: la piastra corazzata in tre parti della casamatta A2. Foto 10: la piastra corazzata in tre parti della casamatta A3.
Foto 11: si ritorna al ricovero. Foto 12: accesso corridoio verso la latrina.
Foto 13: zona latrine.In basso il pozzetto di scarico. Foto 14: la latrina.
Foto 15: si ritorna verso il ricovero e quindi verso l'uscita. Foto 16: anche dal Centro 19 un caro saluto agli amici di ICSM.
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