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Museo all'aperto del Lagazuoi e delle 5 Torri
(note da due escursioni effettuate nel luglio 2002)
di Norbert © (08/02)
Come recita una minuscola ma utile guida che ho comprato a Passo Falzarego "Nel cuore delle Dolomiti [...] si trova il più esteso Museo della Grande Guerra, composto dai musei all'aperto del Lagazuoi e delle 5 Torri e dal Museo del Forte Tre Sassi".

Museo Tre Sassi

E' ancora tutto "da costruire". Avrà sede nell'omonimo forte, sito sul Passo Valparola, ai piedi del Sasso di Stria. Per ora (estate 2002) i lavori di ristrutturazione del forte sono ancora da completare, per cui il museo è (per ora) solo un progetto.

Lagazuoi

La "vecchia" galleria verso l'anticima era aperta da molto tempo; recentemente (4 anni fa, circa) era stata un po' migliorata ed era stato aperto un altro ramo (galleria di contromina?). Da circa due anni è stata aperta anche la "Galleria dell'Anfiteatro", prevista galleria da mina (lasciata incompiuta) con inizio sulla Cengia Martini. Sulla cima del Piccolo Lagazuoi sono state ricostruite alcune trincee ed alcuni camminamenti. Una postazione con "diorama" è stata allestita nella "Cresta Rocciosa". E' stato anche ripulito dai detriti il "trincerone" Vonbank che dominava il Passo Falzarego. Vi si può passare seguendo il nuovo sentiero che dal Passo Valparola (deviazione anche per il Passo Falzarego) porta sul Piccolo Lagazuoi, nei pressi del crocifisso. In alcune parti delle gallerie e delle posizioni in caverna sono stati creati "diorama" con commento audio. Interessante e suggestivo.

5 Torri

Nei pressi del rifugio Scoiattoli è stato creato di recente (nel 2000 non c'era!) una rete di camminamenti, trincee, osservatori d'artiglieria. Molto interessante e dotato - anche questo museo - di interessanti "diorama".

Informazioni varie

Sia le escursioni al Lagazuoi che quelle alle 5 Torri vanno considerate escursioni in montagna. Per cui è necessario essere adeguatamente equipaggiati con scarponi, portando al seguito felpa o maglione e k-way.

Lagazuoi

Ho impiegato (tutto compreso) circa 8,5 ore (9:30 - 18:00) con circa tre quarti d'ora di pausa pranzo.

La salita al Lagazuoi (se non effettuata in funivia) non va sottovalutata: principalmente perché si sbuca a m. 2700 circa. Consiglio di portarsi anche un cappello o una fascia di pile *che copra le orecchie* perché il vento può essere assai molesto, specie se il sole fosse coperto da una nube. E crema da sole, se ci fosse bel tempo.

Io suggerisco di percorrere la galleria del Lagazuoi in salita. Avendola percorsa in entrambi i sensi (in diverse occasioni) reputo che:
- in salita si affaticano le gambe: quando si è stanchi basta fermarsi un poco e poi riprendere il cammino;
- in discesa, dato che la galleria è a gradoni abbastanza alti, si sforzano molto le ginocchia. E avere le ginocchia stanche non è piacevole.

Oltre agli scarponi è INDISPENSABILE una fonte di luce. Eventualmente torce elettriche o torcie possono essere comprate al Passo Falzarego o al rifugio Lagazuoi (se decidete di salire in funivia e scendere attraverso la galleria). Se li avete un caschetto e dei guanti da ferrata (o anche comuni guanti da giardinaggio) possono essere utili. Ma non sono necessari. Assolutamente NON necessaria è l'attrezzatura da ferrata. Il percorso è sempre "escursionistico" e - nei punti più esposti - c'è un corrimano metallico.

Per salire dal passo (m. 2000) ed arrivare in cima al Lagazuoi attraverso la galleria ho impiegato circa 4 ore (9:30 - 13:30) tenendo conto che ho percorso l'intera cengia Martini, e tutta la galleria Anfiteatro due volte (la galleria è un vicolo cieco: una volta arrivati alla fine si deve tornare indietro per tornare all'imbocco (a valle) della galleria del Lagazuoi. Valuto in circa 1.5/2h il tempo necessario per compiere la sola "deviazione" alla cengia Martini.

Arrivati in cima si può scendere:
a) attraverso la galleria
b) attraverso un noto sentiero che, passando ai piedi di Punta Berrino scende al Passo Falzarego
c) attraverso un nuovo sentiero che scende al Passo Valparola (con deviazione verso il Falsarego) e che inizia (a monte) nei pressi del crocifisso
d) in funivia

Io ho optato per l'alternativa c) perché avevo sentito diversi pareri su questo sentiero e sul suo "ponte sospeso". E' un sentiero escursionistico, non difficile ma neppure banale. Lo sconsiglio a chi è alle primissime esperienze in montagna, e a chi non sia ben equipaggiato (leggi non abbia buoni scarponi).

Stando alla guida suddetta ci sono molte altre cose da vedere sul Lagazuoi (nei pressi del suddetto "ponte sospeso" e della base della "Punta Berrino" per esempio). Non essendoci stato, nulla posso dire.

Bellissimi i panorami, dal rifugio Lagazuoi e dal crocifisso, sulle montagne circostanti.

Cinque Torri

Escursione molto facile. Arrivati al rifugio Scoiattoli (anche in seggiovia) si dipana questo intrico di camminamenti, percorsi e trincee. Lo consiglio anche a chi avesse dei bambini. Tempo di percorrenza: due ore prendendosela molto comoda (io ci misi un'ora ma l'ho fatto "di corsa").

Se siete arrivati allo Scoiattoli e se la visibilità è ottima, vi invito caldamente a salire al rifugio Nuvolau. 45 minuti circa di cammino che vi gratificheranno con il più bel panorama delle Dolomiti che io ricordi.. e le salsicce alla griglia fatte dal gestore, che non sono niente male anche quelle.

Link utili:
www.dolomiti.org
www.dolomiti.org/lagazuoi
www.dolomiti.org/5torri

Foto 1: dalla cengia Martini (notare la cornice di roccia in alto a destra) una bella immagine della strada che da Cortina sale al Passo Falzarego; sullo sfondo la Civetta Foto 2: foto con autoscatto (da cui l'inquadratura sbilenca) con la ricostruzione di alcuni baraccamenti sulla cengia
Foto 3: foto di detti baraccamenti Foto 4: tratto della Cengia Martini. Dalla foto sembra un percorso da suicidio, invece è una cengia relativamente larga (in media sul metro o più - spesso molto di più, raramente un po' meno) che può essere percorsa tranquillamente da chi abbia scarponi da trekking. Nei punti più esposti c'è un corrimano di cavo metallico
Foto 5: passo Falzarego (si riconosce la stazione a valle della funivia) visto dalla galleria della cengia Martini. Attenzione: la galleria è un "vicolo cieco". Per arrivare in cima al Lagazuoi bisogna comunque tornare indietro, ripercorrere tutta la cengia e percorrere la galleria del Lagazuoi. Portatevi tassativamente una torcia elettrica. Se avete anche elmetto e guanti da ferrata (o da giardinaggio) meglio Foto 6: monte Lagazuoi visto dalla strada, provenendo da Livinallongo. Notate che i conoidi di detriti sono prodotti da scavi ed esplosioni di mine
Foto 7: tofana di Rozes e Castelletto visti dalla cima del piccolo Lagazuoi (dove sbuca la galleria del Lagazuoi; poco a valle della stazione d'arrivo della funivia per il Lagazuoi). La postazione dovrebbe essere austriaca. Foto 8: sempre dai camminamenti/trincee sul Piccolo Lagazuoi; sullo sfondo il grande Lagazuoi
Foto 9: (con autoscatto - e si vede) Tofana, Trincea, e STen Spina ;-) Foto 10: riproduzione di una postazione austriaca - credo sia nella "muraglia rocciosa"
Foto 11: dal museo presso le Cinque Torri Da un osservatorio d'artiglieria si vede il Piccolo Lagazuoi (al centro) ed il Sass di Stria (a sinistra). Sul Piccolo lagazuoi si intravede la stazione a monte della funivia Foto 12: Norbert in un camminamento, con la Tofana di Rozes alle spalle
Foto 13: postazione d'artiglieria italiana Foto 14: Tofana di Rozes da un osservatorio d'artiglieria. Quello "speroncino" alla sinistra della Tofana, dello stesso colore della Tofana, è il famoso "Castelletto", anche lui attraversato da una galleria che, tramite una "via ferrata", porta al cratere della mina
Foto 15: sentinella italiana Foto 16: panoramica di parte del museo. Sullo sfondo l'Averau. Un po' sotto, a sinistra, si riconosce il rifugio Scoiattoli. Quasi alla stessa altezza (nella foto) a destra si vede un osservatorio sotto uno sperone. Sotto di esso si vede il dipanarsi dei camminamenti e delle trincee. Si vede bene anche il comodo sentiero che porta al rifugio Scoiattoli.
Foto 17: museo delle 5 Torri: foto dalla porta di una baracca/alloggio. Foto 18: museo delle 5 Torri: foto dalla finestra di una baracca/alloggio. Si notano, al muro, due fucili che reputo dei mod. '91; sul tavolo, 'sotto' i fucili si vede la bomba a mano "ananas".
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