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Eventi: Festa delle Forze Armate (Bologna, 9 novembre 2008)
di Francesco D'Alessandro (foto) e Nicola Silva (testi) © (06/09)
In occasione della Festa delle Forze Armate, in ricorrenza del 90° anniversario della Vittoria di Vittorio Veneto (4 novembre 1918 - 4 novembre 2008), è stata organizzata in 21 piazze d'Italia una serie di manifestazioni, denominate "Caserme in piazza". L'evento, pensato per promuovere l'incontro fra militari e cittadinanza, ha avuto luogo anche a Bologna, presso i Giardini Margherita. A disposizione del pubblico gli stand di tutte le Forze Armate, punti informativi e numerosi mezzi. Da segnalare i cinque elicotteri presenti: NH 500E dell'AMI, A 129, A-109, AB 205 e AB-412 dell'Aviazione dell'Esercito. Nel corso della giornata è stato possibile assistere ad un aviolancio da AB-412 di personale della Folgore e alla simulazione di attività del nucleo EOD del genio con impiego di un robot telecomandato. Alle 16,00 la cerimonia dell'ammaina bandiera ha chiuso la manifestazione. Innegabile il successo di pubblico e l'apprezzamento riscosso dalle Forze Armate.

Foto 1: vista sul laghetto dei Giardini Margherita, sede della manifestazione. Foto 2: a presidio dell'ingresso il punto informativo dell'Esercito. In primo piano un manichino con l'uniforme dell'Accademia di Modena.
Foto 3: sono quasi le 10,00. La cerimonia dell'Alza Bandiera sta per cominciare. Ultimi preparativi del picchetto d'onore composto da una compagnia interforze: ne fanno parte Guardia di Finanza, Carabinieri, Aeronautica, Marina Militare ed Esercito. Sullo sfondo la banda della brigata Folgore. Foto 4: presenti alla manifestazione anche le associazioni d'arma con i rispettivi labari.
Foto 5: il picchetto è schierato. Tutto è pronto. Foto 6: risuonano le note dell'inno di Mameli.
Foto 7: si procede con l'Alza Bandiera. Foto 8: saluto alla bandiera.
Foto 9: sfilano i Carabinieri. Foto 10: è il turno della Guardia di Finanza.
Foto 11: la banda della brigata Folgore presenta il suo repertorio. Foto 12: i militari della brigata Friuli con il caratteristico basco azzurro.
Foto 13: ci avviciniamo alla mostra statica. In apertura, un GC 166 della Guardia Costiera. Foto 14: un NH 500E dell'Aeronautica Militare. Vista frontale.
Foto 15: l'elicottero, matricola M.M. 81277, appartiene alla 651ª Squadriglia del 72° Stormo dell'Aeronautica. Foto 16: vista posteriore sinistra. L'elicottero è spinto da una turbina Allison 250-C20B da 420 sHP "deratata" a 375 sHP. Il personale dell'Aeronautica a disposizione dei visitatori.
Foto 17: un primo piano sullo stemma della 651ª Squadriglia. Foto 18: l'interno del velivolo: sedili e cloche.
Foto 19: la strumentazione di bordo. Foto 20: vista posteriore destra. L'NH 500E può portare 2 mitragliatrici Minimi cal. 5,56 mm o due razziere con 14 razzi da 2 pollici.
Foto 21: mezzo di rapido intervento con allestimento schiuma/polvere Rampini su telaio Sirmac in dotazione al 5° Stormo dell'Aeronautica. Il cannone ha una gittata massima di 32 metri. Foto 22: autovettura da ricognizione Land Rover AR 90.
Foto 23: vista frontale di un Sidam 25 del 132° Reggimento Artiglieria C/A "Ravenna" nascosto da una rete mimetica. Foto 24: vista laterale. Come è facilmente intuibile dalla sagoma, il mezzo è basato sullo scafo dell'M113 americano.
Foto 25: vista posteriore. Il Sidam 25 è entrato in servizio nel lontano 1987. Foto 26: primo piano sulla torretta in movimento. L'armamento consiste in quattro cannoni Oerlikon KBA/KBB da 25 mm. La torretta può ruotare di 360° e coprire un alzo compreso tra -5° e +87°.
Foto 27: autocarro Astra SMH 66.40 in versione autobotte per acqua. Foto 28: autocarro Astra SMH 66.45 AMT a cassone ribaltabile.
Foto 29: vista laterale dell'SMH 66.45. Foto 30: trattore Strada-Rotaio Unimog (dal tedesco "UNIversal-MOtor-Gerät", "veicolo universale a motore").
Foto 31: lo stemma Mercedes e il nome del veicolo. Foto 32: vista posteriore del mezzo. Lo Unimog è in dotazione al Genio Ferrovieri dell'Esercito.
Foto 33: vista laterale. Gli Unimog possono essere usati anche come locomotiva su rotaia. La capacità massima di traino è di otto carri ferroviari serie 'K'. Foto 34: alla manifestazione era presente anche uno stand dell'Arma e alcuni veicoli di impiego comune.
Foto 35: lo stand della brigata Friuli è ospitato all'interno di una struttura pneumatica gonfiabile interamente coperta da una rete mimetica. L'ambiente risulta molto suggestivo. Foto 36: modellino di AB 206 e apparecchiature varie in dotazione al mezzo.
Foto 37: modellini di A 129 CBT 'Mangusta' e, in secondo piano, di NH 90. Sullo sfondo alcuni caschi da pilota. Foto 38: un manichino ferito.
Foto 39: operatore di Sanità della Brigata Friuli. Foto 40: materiale medico. A destra un defibrillatore portatile.
Foto 41: partendo dal fondo: una Swarzlose austriaca, una Lewis britannica e infine una Chauchat gun francese. Foto 42: mitragliatrice austriaca Swarzlose, soprannominata dai fanti italiani Raganella in quanto riconoscibile dal caratteristico rumore di sparo. Operò sul fronte italiano ed era nel complesso una buona arma. Massiccia e abbastanza pesante possedeva un originale sistema di alimentazione a nastri di cuoio capaci ognuno di 250 cartucce. Aveva una velocità di tiro di 400 colpi al minuto. Quelle catturate in gran numero come preda bellica dagli italiani furono date in dotazione ai reparti indigeni nelle colonie, specialmente in AOI, dove rimasero in servizio fino a tutta la II GM.
Foto 43: mitragliatrice britannica Lewis. Progettata da Samuel Neal Mc Clean ricevette in fase di sviluppo importanti modifiche da parte del colonnello americano Isaac Newton Lewis, per questo fu così battezzata. Ottima arma, dal peso contenuto rispetto alle mitragliatrici dell'epoca (12 Kg), poteva essere usata senza l'ausilio di treppiedi o altri sistemi di appoggio e questo la rendeva estremamente funzionale. Un particolare meccanismo rendeva regolabile il volume di fuoco sviluppato al minuto. Grazie a queste caratteristiche la Lewis fu una delle primissime mitragliatrici ad essere impiegata in campo aeronautico. Foto 44: mitragliatrice francese Chauchat. Fu una delle prime mitragliatrici ad essere appositamente sviluppata per essere gestita da soli due soldati. Come la Lewis non necessitava di treppiedi o congegni di appoggio e visto il peso limitato fu la principale arma d'appoggio francese durante il primo conflitto mondiale. Aveva però una pesante limitazione rispetto alle altre mitragliatrici dell'epoca ovvero il ridotto calibro (8x50R mm o 8 mm Lebel), che insieme ad una cadenza di fuoco di soli 240 colpi al minuto la limitavano nelle azioni di fuoco più massicce. Fu utilizzata fino alla sostituzione con i simili ma più efficaci Browning Automatic Rifle (BAR).
Foto 45: l'uscita dello stand. Foto 46: in lontananza un Agusta A-109T (EOA-1).
Foto 47: notare il carrello fisso che contraddistingue gli A-109 CM in dotazione all'Aviazione dell'Esercito. Foto 48: il numero di matricola: M.M.81237.
Foto 49: l'A-109 è spinto da due turbine tipo ALLISON 250 C-20/R1. Classificato dall'Esercito come 'Elicottero da sostegno al combattimento (ESC-2)', l'A-109 può imbarcare una mitragliatrice da 7,62 mm o 12,7 mm; sui piloni esterni possono essere fissati da 4 a 8 missili TOW; pod da 7 o 12 razzi da 2,75 pollici o 81 mm. Foto 50: sedili di pilota e copilota e la strumentazione di bordo.
Foto 51: primo piano del cockpit. Foto 52: i sedili posteriori. L'A-109 può trasportare fino a sei passeggeri o due barelle.
Foto 53: notare la sacca; nonostante l'A-109 non sia stato impiegato in Iraq, si tratta probabilmente di un oggetto ricordo acquistato da un pilota impiegato in quel teatro. Foto 54: l'esposizione prosegue con l'AB 205 EI-353 in colorazione ONU. Insieme ad altre quattro mezzi (uno dei quali precipitò nel 1997 causando la morte di cinque militari a bordo), questo elicottero ha partecipato alla missione Unifil / Italair in Libano.
Foto 55: gli AB 205 di Italair sono rientrati in Italia all'inizio del 2008 da Naqoura (Libano) a Venaria Reale (TO), percorrendo 4000 Km e sorvolando Libano, Siria (fuori dalle acque territoriali) Turchia, Grecia e Italia le nazioni sorvolate. Si veda in proposito l'ottimo servizio di Gianfranco Genta. Foto 56: la carenatura della trasmissione e il rotore di coda.
Foto 57: è il turno di un AB-412 Grifone. Foto 58: frontale dell'AB412. L'elicottero è spinto da due turbine PRATT & WHITNEY PT6T-6.
Foto 59: l'AB 412 è immediatamente riconoscibile per il rotore quadripala. Foto 60: la carenatura della trasmissione del rotore di coda.
Foto 61: l'interno del velivolo: sedili e strumentazione di bordo. Foto 62: pedaliera.
Foto 63: vista dal lato sinistro. Classificato dall'Esercito come 'Elicottero da sostegno al combattimento (ESC-5)', l'AB412 può essere dotato di due mitragliatrici 7,62 mm in postazione brandeggiabile e di razzi da 70 mm. Foto 64: i sedili posteriori. L'AB412 può trasportare undici militari (comunque variabile in funzione dell'equipaggio, della quota di sbarco) o 6 barelle + 3 uomini di equipaggio.
Foto 65: notare il casco da pilota in primo piano. Foto 66: gli ultimi due posti per i passeggeri, alloggiati perpendicolarmente rispetto agli altri sedili.
Foto 67: guest-star della giornata: l'A 129 CBT 'Mangusta'. Foto 68: vista laterale. La sostituzione del precedente quadripala con un rotore pentapala è stata realizzata nell'ambito del programma di aggiornamento, firmato nel 2002, per le 45 macchine già in servizio nell'Esercito.
Foto 69: il numero di matricola: M.M.81406. L'A 129 CBT è spinto da due turbine tipo ROLLS ROYCE GEM 1004. Foto 70: vista frontale. L'A 129 CBT è stato il mezzo che ha richiamato maggiormente l'attenzione del pubblico.
Foto 71: ancora gli abitacoli: il pilota siede nella posizione più arretrata; l'altra postazione è occupata dall'operatore delle armi. Foto 72: primo piano del cannone M197 a tre canne rotanti Gatling da 20mm: anche quest'arma, non presente nella versione originale del velivolo, è stata installata in seguito al programma aggiornamento del 2002.
Foto 73: il sistema stabilizzato per la visione notturna e ognitempo installato nel muso del velivolo. Foto 74: coppia di lanciatori per missile Tow. Classificato come 'Elicottero da esplorazione e scorta (EES)', il Mangusta può essere armato, grazie ai quattro attacchi subalari, con missili c/c TOW, missili a/a STINGER, razzi da 70 e 81 mm, e mitragliatrici da 12,7 mm.
Foto 75: iniziano le esibizioni: si parte con un aviolancio da AB 412. Il team di specialisti della Folgore inizia a scaricare l'equipaggiamento dal mezzo. Foto 76: un rapido consulto prima di partire.
Foto 77: i parà sono a bordo. L'AB 412 è pronto al decollo. Foto 78: via libera!
Foto 79: l'elicottero si alza in volo. Il tempo di salire in quota e avrà inizio il lancio in caduta libera. Foto 80: a terra viene sgomberata l'area di atterraggio.
Foto 81: gli specialisti della Folgore comunicano da terra con l'elicottero in volo. Foto 82: lancio effettuato. Arrivano!
Foto 83: il primo atterraggio. Foto 84: gli atterraggi si susseguono con estrema precisione.
Foto 85: l'ultimo parà del team scende con il tricolore. Foto 86: si recupera l'equipaggiamento.
Foto 87: un meritato bagno di folla. Foto 88: anche i più piccoli hanno apprezzato l'esibizione.
Foto 89: secondo e ultimo evento. Viene segnalato un pacco sospetto. Ecco il robot MK8 Plus Wheelbarrow in dotazione all'Esercito. Foto 90: il robot si muove abbastanza agilmente verso la minaccia.
Foto 91: indirizzato verso il pacco, il robot inizia ad estendere il lungo braccio meccanico. Foto 92: il braccio è a contatto del pacco.
Foto 93: una detonazione e il pacco è squarciato. Foto 94: è il momento di intervenire per l'operatore EOD.
Foto 95: l'operatore si avvicina al pacco sospetto. Foto 96: primo piano della tuta antiesplosione tipica dell'operatore EOD.
Foto 97: fra gli applausi del pubblico la minaccia è stata neutralizzata. Il robot viene ritirato. Foto 98: la manifestazione volge al termine. L'AB 205 è l'ultimo velivolo a lasciare i Giardini Margherita.
Foto 99: decollo! Foto 100: l'ultimo sorvolo, salutato dagli applausi dei presenti.
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