Argomento: La sconfitta tedesca vista attraverso gli occhi dei generali - Recensione di Emanuele Cattarossi (07/02)
Storia di una Sconfitta di Basil H. Liddell Hart, Rizzoli
Una macchina da guerra preparata a lungo. Un gruppo di comandanti abili e capaci. Nuove tattiche che sconvolgevano gli avversari. Questa era la Wehrmacht nel momento in cui Hitler scatenò l'ultimo conflitto mondiale. Eppure, nonostante tutti questi fattori giocassero indubbiamente a suo vantaggio, la Germania non fu in grado di vincere la guerra. Perché? Sfruttando la possibilità offertagli alla fine della guerra Liddell Hart si ripropone di capire il perché di una sconfitta andando a conoscere gli uomini dell'"Altra parte della Collina". Da qui nasce "Storia di una Sconfitta" ("The other side of Hill" il titolo originale dell'opera), indubbiamente il capolavoro di Basil Liddel Hart. Un saggio contenente un'analisi attenta degli avvenimnti vissuti dall'"Altra parte della collina". In "Storia di una Sconfitta" si ritrovano tutto il genio e tutti gli errori dei comandi tedeschi nel corso dell'ultimo conflitto mondiale. Grandi intuizioni e abbagli clamorosi. Incredibili leggerezze strategiche e fini conduzioni tattiche. Vengono descritte tutte le campagne di guerra a cui la Wehrmacht partecipò: dalle prime fasi travolgenti (Polonia, Francia, Balcani) a quelle in cui la macchina bellica si impantanò (Operazione Barbarossa, Africa) per arrivare a quelle in cui la potente Wehrmacht venne schiacciata (Fronte Orientale '43, '44, Fronte Occidentale '44). Ognuna di queste viene ripercorsa secondo il giudizio dei comandanti tedeschi. Se ne ottiene, incredibile a dirsi, un quadro degli avvenimenti molto sincero. Lo stesso Liddell Hart sottolinea la profonda sincerità dei comandanti tedeschi rispetto a quelli alleati, spesso impegnati a costruirsi la propria leggenda personale. Dalla bocca stessa dei comandanti tedeschi esce il resoconto di una guerra persa.
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