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Argomento: Esercito Austro-Ungarico - Recensione di Heinrich Freiherr von Schmitt (12/07)

Benché la letteratura sulla prima guerra mondiale sia ricchissima, le opere in lingua inglese sull'esercito austro-ungarico e i suoi soldati sono ancora molto poche rispetto a quelle dedicate a Verdun, o alla Somme. Questa pubblicazione della Osprey cerca di colmare la lacuna, affidando la stesura di un'opera prettamente introduttiva allo studioso e ricercatore Peter Jung e all'artista Darko Pavlovic. Come già accennato, il libretto non vuole essere nulla più di una puntuale introduzione all'esercito austriaco nella prima guerra mondiale e, se visto in quest'ottica, adempie a mio avviso molto bene al suo compito. Il lettore che non si senta ancora pronto ad affrontare le dettagliatissime (e costose) opere di Lucas, Offelli od Ortner può cominciare a leggere con profitto Jung e Pavlovic, i quali forniscono una buona panoramica sull'argomento e costituiscono un incentivo a più dettagliate letture. L'opera tratta dell'esercito austro-ungarico dall'inizio della guerra fino al 1916 (esiste naturalmente anche il volume gemello che copre il periodo finale della guerra); essa si presenta un'introduzione, che delinea brevemente lo stato dell'esercito e della Monarchia alla viglia della guerra. Successivamente si passa ad analizzare l'organizzazione delle forze imperial-regie tra l'agosto del 1914 e l'estate del 1916: come in tutte le serie Osprey l'esiguità dello spazio a disposizione inficia in qualche modo la completezza della descrizione, ma lo stile di Jung è molto conciso e chiaro e compensa la mancanza di pagine; si passa poi alla narrazione delle campagne dell'esercito austriaco 1914-16: qua davvero siamo a livelli di sintesi estrema e il lettore scafato non troverà niente che già non conosca. Molto più interessante e ben scritta, corredata da ottime tabelle e illustrazioni, è la parte più puramente uniformologica, il tradizionale fiore all'occhiello della serie Men-at-Arms; di particolare interesse risultano anche gli accenni ai volontari stranieri: polacchi, albanesi e ucraini. Le 8 tavole a colori di Pavlovic sono davvero ad effetto e particolarmente dettagliate. In breve: "The Austro-Hungarian Forces in World War One: 1914-1916" è un libretto introduttivo che potrà fornire una solida base di partenza ai neofiti, ma anche fungere da riferimento generale per i lettori più specializzati.
Argomento: Autobiografia - Recensione di Mauro Tosi
(01/07)

La descrizione degli avvenimenti militari e politici della Grande Guerra, descritti dall'attore principale in campo tedesco. Il libro autobiografico, scritto alcuni anni dopo la fine del conflitto mondiale dal Feldmaresciallo von Hindenburg, inizia con l'esordio della propria carriera militare nella guerra austro-tedesca del 1866, per passare rapidamente al richiamo da parte dello Stato Maggiore Gene-rale nell'agosto del 1914 per contrastare l'avanzata del "rullo compressore" russo. Campagna ter-minata positivamente con la vittoria di Tannenberg. Il libro prosegue poi con la descrizione degli avvenimenti militari nel fronte orientale sino all'assunzione, nell'autunno del 1916, dell'incarico di capo dello Stato Maggiore Generale: da questo momento e sino al termine del conflitto, egli sarà l'incarnazione della
volontà bellica degli imperi centrali, i quali gli tributeranno onori e fama degni di un capo di stato. Chiaramente, tutte le descrizioni fatte dal Feldmarescialli tendono a giustificare tutte le scelte fatte in quegli anni terribili ed a minimizzare ciò che ha rappresentato quel massacro per milioni di giovani europei.
Argomento: Guerra coloniale in Africa Orientale Tedesca - Recensione di Alberto Rosselli (12/05)

L'Ultima Colonia è un saggio storico incentrato su una delle più importanti e meno note campagne militari della Prima Guerra Mondiale, quella relativa alla difesa da parte delle forze tedesche al comando del leggendario colonnello Paul von Lettow Vorbeck della colonia del Tanganika, isolata dalla madrepatria ed attaccata dagli eserciti britannici, belgi e portoghesi facenti parte dell'Intesa. Il libro analizza - sia sotto il profilo politico-economico che diplomatico-militare - i rapporti delle Potenze e dei rispettivi possedimenti europei alla vigilia e durante la Grande Guerra e tutte le fasi della campagna d'Africa Orientale che vide il piccolo contingente del colonnello Vorbeck impegnato in un confronto senza speranze. Il testo, corredato da una sezione iconografica contenente rare immagini e mappe, descrive dettagliatamente le forze in campo e le tattiche e le strategie adottate. L'Ultima Colonia (titolo che fa esplicito riferimento alla difesa dell'ultimo possedimento dell'impero coloniale del kaiser) ripercorre, attraverso aneddoti e memorie tratte dai diari dei protagonisti e dalle relazioni ufficiali d'epoca, l'evolversi della più vasta, lunga ed impegnativa campagna combattuta da eserciti europei nel cuore di una regione equatoriale, caratterizzata da un habitat e da condizioni climatiche estremamente ostili: una contesa che si protrasse per oltre quattro anni con enormi perdite per entrambi i contendenti e che si concluse soltanto dopo la fine della guerra in Europa.
Argomento: Biografia - Recensione di Chetti6 (11/05)

Non bisogna mai intestardirsi contro un avversario che, o perché si è sbagliato il tiro o per la sua abilità a cambiare rotta, non si è riusciti ad abbattere durante il combattimento firmato barone Manfred von Richtofen. Invece, trasgredendo proprio i suoi dettami, il celebre Barone Rosso è andato incontro alla morte perseverando nell'inseguimento di un inesperto pilota inglese il 21 aprile 1918, alla giovane età di neanche 26 anni, dopo aver abbattuto 80 aerei nemici. Questa di Peter Kilduff è un ottima biografia sull'asso dell'aviazione tedesca, un testo avvincente, facile da leggere (anche grazie alla suddivisione del testo in sottocapitoli di poche pagine), ricco di estratti di documenti ufficiali dell esercito tedesco, lettere e appunti personali del Barone von Richtofen, compreso il suo manuale operativo di combattimento aereo. Kilduff però non parla soltanto della vita e delle imprese del Diable Rouge ma traccia un quadro molto chiaro sullo sviluppo dell'aviazione da caccia tedesca durante la Grande Guerra, dai primi attacchi sferrati dai monoplani Fokker nel 1915 a quelli di massa del famoso Jagdeschwader I (1º stormo da caccia). Interessante la raccolta fotografica, peccato però che il testo non sia accompagnato da disegni sui vari aerei da caccia citati che avrebbero reso più completa l'opera (a questo riguardo consiglio la visione del sito www.aspeterpan.com/book1/M%20Richtofen.htm).
Argomento: Prima Guerra Mondiale - Recensione di Emanuele Cattarossi (01/05)

Come in molti sanno il mito di Erwin Rommel trae origine da una pluralità di atteggiamenti e fonti: il suo coraggio, l'intuito tattico, la sua fortuna e la propensione all'autosacrificio, l'aura di invincibilità accompagnata dal senso di lealtà. Tutte queste caratteristiche del grande condottiero sono state celebrate da diverse generazioni di storici, dalla letteratura di guerra come dal cinema. Pochi però sono a conoscenza del fatto che il mito di Rommel si appoggia anche su un innata vocazione didattica. In questo ambito nasce Fanteria all'Attacco. Quando, nel 1937, venne pubblicata la prima edizione di questo testo, Rommel trasformò il diario scritto nel corso della Prima Guerra Mondiale nei vari teatri d'operazione (fronte francese, Vosgi, Romania e infine lo sfondamento di Caporetto, in cui ebbe parte determinante) unendo al ricordo delle proprie imprese una serie di lezioni tattiche indirizzate agli allievi della scuola di guerra di Potsdam. Di certo, in pochi conoscevamo fino ad oggi l'attualità di tale lezione. L'innovativa lettura di questo classico della Grande Guerra condotta da parte del Generale Fabio Mini inserisce nel testo una rete di folgoranti osservazioni che consentono di illuminare l'etica di un guerriero asimmetrico ante litteram. E in un mondo in cui la nozione dell'eroe cambia in maniera voriticosa, ce ne restituisce l'immutabile essenza.
Argomento: Lanciamine austriaci
- Recensione di Massimiliano Magli (09/06)

Le bombarde e il relativo munizionamento impiegati dall'esercito austro-ungarico nella Grande Guerra: testi, immagini e disegni offrono una panoramica esaustiva delle artiglierie a tiro curvo, tornate strategiche con i conflitti di trincea. Impiegate sui campi di battaglia già dal XIV secolo, il loro impiego andò scomparendo con l'avvento delle artiglierie a tiro teso e canna lunga. Ideali per colpire il nemico a breve distanza con effetti devastanti, le bombarde rappresentarono un'arma vincente per devastare trincee, reticolati e obbiettivi addossati alle proprie difese. Limitate cariche di lancio, impiego di potenti munizioni e maneggevolezza erano i punti di forza di queste armi, che non richiedevano manodopera qualificata, ma soltanto volenterosi soldati. Copertina
Argomento: Esercito austro-ungarico prima della Grande Guerra
- Recensione di Mauro Tosi (08/05)

Libro veramente interessante per chi vuole capire l'organizzazione militare austriaca, prima, e poi austro-ungarica nel suo ultimo secolo di vita, sino alla fine della prima guerra mondiale. L'analisi dell'evoluzione della struttura militare dell impero fornisce un dettagliato spaccato dell evoluzione politica e sociale dell'impero stesso, negli ultimi travagliati anni prima della Grande Guerra. Ne esce che l'esercito fu di fondamentale importanza nel preservare la monarchia dalle spinte disgregatrici nel periodo delle rivoluzioni del 48-49 e, inoltre, nei decenni successivi, fu simbolo di coesione e di lealtà dinastica, senza mai diventare uno stato nello stato come invece accadde nella vicina Germania. L'autore mette in risalto, oltre che l'organizzazione e le attività belliche in cui fu coinvolto l'esercito, quanto quest'ultimo fosse influenzato dalle idee, nell'attitudine, nelle scelte e negli errori dal suo comandante, l'imperatore Francesco Giuseppe, che sino alla fine della sua vita lo sentì come una propria creatura.
Argomento: Uniformi ed equipaggiamenti - Recensione di Mauro Tosi (07/03)

Secondo volume della serie dedicata alle armi ed equipaggiamenti dell'esercito asburgico nella grande guerra. Questo volume è dedicato alle bandiere reggimentali (intese come personificazione del reggimento e del patto militare e religioso che vincolava il reggimento all'imperatore), alle decorazioni (sicuramente tra le più belle appartenenti agli stati belligeranti della grande guerra ndr), alle armi individuali (fucili, pistole e baionette) e dotazione individuale (zaino, tascapane, gavette e borracce). L'autore, come peraltro nel primo volume dedicato alle uniformi, buffetterie, ecc. presenta gli argomenti in modo minuzioso e preciso. Dalla lettura del libro è difficile non appassionarsi ulteriormente alla ricerca storica di un periodo che rappresenta la fine di un'era e l'inizio di una nuova che condurrà alla seconda guerra mondiale.
Argomento: Artiglieria - Recensione di Mauro Tosi (07/03)

Testo unico nel suo genere dove viene riportata la storia dell'evoluzione dell'artiglieria nell'esercito asburgico e del suo impiego nella grande guerra. Tuttavia, la parte principale e maggiormente interessante per gli esperti sono l'analisi del parco di artiglieria nell'entrata in guerra e la sua evoluzione. Non dimentichiamo che l'esercito asburgico, al termine del conflitto, aveva la migliore dotazione di cannoni da montagna e di obici campali di tutti gli eserciti che parteciparono alla grande guerra. Lo sforzo messo in atto durante il primo anno di guerra per recuperare le spaventose perdite subite sul fronte galiziano e per l'arretratezza delle artiglierie, a lungo trascurate dallo stato maggiore, fu grandioso e portò alla realizzazione di modelli che, per la loro potenza, efficacia e robustezza, furono utilizzati nell'esercito italiano sino alla fine della seconda guerra mondiale. Il volume riporta numerose fotografie esplicative delle numerose tipologie di armamenti realizzate.
Argomento: Memorialistica - Recensione di Massimiliano Magli (05/03)

Questa è la storia autentica di Jan Triska, coscritto ceco e soldato di prima linea nell'Imperial Regio Esercito Austro-Ungarico. Triska sostenne prove terribili nella spietata guerra tra monarchia asburgica e Regno d'Italia sull'Ermada, sull'Isonzo e sul Piave, combattendo con senso del dovere sino all'ultimo giorno di guerra, per essere infine catturato il 4 novembre 1918. Tuttavia, appena ne ebbe l'opportunità, Triska si offrì volontario per servire nella Legione Cecoslovacca appena costituita in Italia, combattè ancora in Slovacchia contro l'esercito ungherese di Béla Kun e, in tal modo, aiutò la sua nuova patria, la Cecoslovacchia, a difendere le proprie frontiere. Il diario di Jan Triska è stato rielaborato, con grande fedeltà all'originale, dal figlio Jan, che delinea anche lo sfondo su cui si muove il padre e un quadro di riferimento di tempi, luoghi ed eventi che scandiscono la sua guerra. Ulteriori informazioni
Argomento: Raccolta fotografica - Recensione di Mauro Tosi (04/03)

Libro di sicuro interesse per la completezza dei contenuti, visti dal punto di vista del nemico. Nel volume viene riprodotta la storia fotografica delle operazioni militari sostenute da parte dell'esercito Austro-Ungarico sul fronte russo, serbo-albanese ed italiano per tutta la durata della guerra (1914-1918). Ciò che colpisce è la grande quantità di materiale fotografico che l'Autore è riuscito a raccogliere per la stesura del libro. L'autore, pur dichiarando, di non avere la pretesa di esaurire in poche pagine l'argomento della Prima Guerra Mondiale, riesce a dare della stessa una sorprendente panoramica fotografica, ponendosi dal punto di vista di un immaginario soldato austro-ungherese sballottato tra i diversi e lontanissimi teatri di guerra sui quali si decisero i destini fatali dell'Impero di Francesco Giuseppe. Libro consigliabile per chi vuole conoscere in modo maggiormente approfondito la storia della Grande Guerra combattuta dall altra parte.
Argomento: Esercito Austro-Ungarico - Recensione di Mauro (04/03)

Il libro espone gli avvenimenti che vanno dalla primavera del 1918, sino all'armistizio e la fine della prima Guerra Mondiale, nell'ambito dell'Austria-Ungheria. In questi mesi si assiste all'ultima offensiva dell'esercito austro ungarico sul fronte italiano dove sono riposte le ultime speranze di terminare la guerra su questo fronte e all'offensiva italiana che dirà la parola fine alla guerra e all'impero stesso. Il libro, tuttavia, si concentra molto sugli aspetti sociali e politici che segnarono lo sfaldamento dell'impero, dalle prime proteste nazionaliste, allo sfortunato proclama dell'imperatore Carlo alla proclamazione d'indipendenza delle diverse nazionalità che componevano l'impero. E' una serie tragica di avvenimenti dove alla fine, nella battaglia di Vittorio Veneto vediamo l'Esercito Italiano affrontare per l'ultima volta un esercito multietnico senza più una patria.
Argomento: Esercito Austro-Ungarico - Recensione di Koll Kurtz (02/03)

Dedica dell'autore: a tutti gli uomini che, pur amando la montagna, la odiarono a causa della guerra, la vissero e la abbracciarono nell'attimo della morte. Recensione dell'editore: è trascorso quasi un secolo da quando il rombo dei cannoni turbò il silenzio delle nostre montagne con lo scoppio della Grande Guerra. I difficili campi di battaglia rocciosi ed innevati avevano costretto tutti gli eserciti europei coinvolti ad addestrare truppe speciali per la guerra sui monti. L'Italia gettava nella mischia le gloriose Penne Nere alpine. Questo libro narra storie e vicende delle truppe da montagna dell'Austria-Ungheria entrando nel dettaglio della loro formazione, costituzione ed evoluzione durante il conflitto. Rivivono così le gesta delle celebri formazioni alpine imperiali e regie, dalle più famose, Kaiserjager e Kaiserschtitzen tirolesi, alle meno note formazioni: i Gebirgsjager, le brigate da montagna, i volontari di guerra, le guide alpine. Libro iper specialistico, elenca tutto sui reparti da montagna asburgici, nomi, luoghi e fatti. Notevole l'ampiezza delle descrizioni con foto, disegni e schizzi. L'autore, lo considero tra i maggiori esperti della Grande Guerra, in particolare per il fronte trentino. Copertina
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