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AMI Special Colors
di Giuseppe Fassari ©
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L'arte di pitturare con vistosi colori gli aerei militari affonda le sue radici nella storia dell'Aviazione da guerra, con scopi ed intendimenti spesso molto diversi. Già durante la I Guerra Mondiale vari reparti e Forze Aeree presero l'abitudine di colorare con sgargianti colori i loro velivoli, un esempio per tutti, basta pensare al famosissimo "Circo Volante" del Barone Rosso, dove i Fokker Dr.1 e gli Albatross venivano personalizzati in maniera molto vistosa, sicuramente per fare riconoscere agli avversari chi avevano di fronte, ma anche e soprattutto perché così i vari piloti tedeschi erano agevolati nel fornirsi reciproco aiuto nelle condizioni più critiche. Più in là negli anni, vuoi perché gli aerei vistosi sono più facili da riconoscere ed abbattere, vuoi perché le tinte forti furono sostituite dalle insegne personali in fusoliera (altrettanto vistose e belle), l'usanza di pitturare in modo vistoso dei velivoli da guerra si limitò a casi del tutto sporadici, vedi ad esempio i vari "cani da pastore" americani che avevano il compito di raccogliere sopra il canale della Manica le formazioni di bombardieri alleati che si dirigevano quotidianamente verso la Germania.

Per rivedere velivoli colorati in maniera speciale si devono attendere i primi anni '50, quando in pieno periodo di Guerra Fredda e di imperanti colorazioni argentee, alla nuova Luftwaffe appena risorta dalle ceneri del conflitto mondiale (l'aeronautica tedesca come si può osservare è sempre stata molto sensibile nella sua storia ai colori) venne in mente di colorare in maniera insolita e sgargiante alcuni velivoli in occasione di anniversari o commemorazioni particolarmente importanti. Questa usanza si allargò a macchia d'olio in tutta Europa, immediatamente Inglesi, Olandesi, Belgi aderirono alla simpatica iniziativa e dal quel momento in poi i velivoli cosiddetti "Special" iniziarono a non contarsi più. Ogni opportunità diventa buona per passare del tempo con i secchi di colore in mano, anche quelle occasioni che potremmo definire minori; cambi di comandante, raggiungimento di un limite di ore di volo od altro, sono legate alla creazione di uno Special. Ricordiamo addirittura di eventi che non c'entrano per niente con il mondo dell'aviazione; come ad esempio lo F-5 olandese pitturato per festeggiare la vittoria agli europei della loro squadra di calcio e la interminabile serie di velivoli della "Bavaria Air Force", che con i loro scacchi bianco/azzurri caratterizzano tuttora tutti gli anniversari storici di questa regione della Germania. Non parliamo poi del mitico "Tiger Meet" vera e propria fonte inesauribile di soggetti tigrati, nella cui colorazione si sono cimentati tutti ma proprio tutti, dalla A di Austria alla U di U.S.A..

Ma di fronte a tutto questo fiorire di colori cosa succede in Italia? Diciamo che nel nostro paese, come nostra buona abitudine, si resta a sonnecchiare per un paio di decenni e fino agli anni '80 non si vede quasi niente, a parte qualche caso sporadico come gli RF-84F con il muso di gatto della 3ª Aerobrigata (un reparto vero intenditore di "Special Colors") ed i vari velivoli delle diverse pattuglie acrobatiche che si sono succedute nel tempo prima della formazione della P.A.N., che non erano proprio degli aerei "Special", ma che consideriamo tali se non altro perché Special erano i vari Team acrobatici in carica per non più di un paio d'anni ciascuno. Sarà forse l'estrema rigidezza dei vertici dell'Aeronautica di quell'epoca, non inclini a queste espressioni considerate poco serie dell'attività di un reparto, oppure forse le non molte partecipazioni alle manifestazioni estere, nelle quali era dato modo di vedere i lavori delle altre Forze Aeree, in Italia dobbiamo aspettare il 1983, quando in occasione del Natale di quell'anno il 101º Gruppo dello 8º Stormo dipinge con vernice lavabile gialla e blu uno Yankee del Gruppo. Questo rappresenta l'inizio "ufficiale" degli Special in Italia, un capitolo che tra alterne vicende continua fortunatamente anche ai giorni nostri.

Inizia così un periodo decisamente creativo per i Gruppi e gli Stormi italiani, che seguendo la simpatica consuetudine nata all'estero iniziano a realizzare i primi velivoli dipinti in maniera originale, più o meno colorata, ma sopra ogni cosa decisamente diversi dagli schemi di ordinanza imposti dalle mimetiche. Dapprima in occasione di particolari ricorrenze oppure per celebrare avvenimenti pieni di significato come gli anniversari od il raggiungimento di importanti traguardi dell'attività di volo, e successivamente anche per eventi di minore entità, tutto è buono per la creazione di uno Special Color, senza contare poi il celeberrimo Tiger Meet, dove i nostri 104 del 21º Gruppo sono stati e rimangono tra le più belle espressioni coloristiche nate per questa riunione goliardica. Non si perde così occasione in cui gli specialisti, i piloti e tutto il personale del reparto danno sfogo al loro estro creativo, a volte decisamente bello, artisticamente parlando. Gli anni scorrono e si arriva al famoso 1991, anno in cui lo Stato Maggiore emana la Direttiva N. 202 con la quale, oltre a stabilire le caratteristiche delle mimetiche dei velivoli, della numerazione e delle coccarde (introducendo quelle che ormai conosciamo e chiamiamo a "bassa visibilità"), adducendo motivazioni decisamente legate ad esigenze operative, imprime una brusca frenata alle colorazioni particolari e comunque fuori ordinanza.

In effetti a ben guardare questi velivoli non sono stati mai visti troppo di buon occhio dai vertici A.M.I., semmai semplicemente tollerati secondo il principio filosofico dell' "occhio che non vede e cuore che non duole" e con l'implicita consegna di sverniciare l'aereo immediatamente dopo la celebrazione. Probabilmente le limitazioni sopra esposte sono emerse dopo aver visto che a distanza di mesi gli special ancora mantenevano la loro livrea commemorativa. Ricordiamo ad esempio il caso del 37º Stormo dove la cicogna dipinta in occasione del Cinquantenario nell'Aprile 1989, presentava la medesima livrea commemorativa ancora 6 mesi dopo la manifestazione, quando, uscendo da uno shelter, si avviava al decollo per partecipare ad uno scramble di difesa aerea contro gli incursori che simulavano una attacco alla base di Trapani-Birgi nel corso della Display Determination di quell'anno. Questa potrebbe essere una verità, ma è anche vero che la direttiva sopra citata ha fatto si da negare l'autorizzazione richiesta a diversi reparti, anche quando il motivo e l'occasione per la commemorazione era importante e significativa. Ancora un caso su tutti la mancata autorizzazione nel 1992 al 9º Stormo di realizzare uno special per commemorare il centenario di Francesco Baracca a cui lo Stormo è intitolato. Ma poi si sa l'arte italica d'arrangiarsi ha avuto il sopravvento e così sono riapparsi gli special, magari sfruttando cellule non più in grado di volare, esemplari alle ultime ore di volo prima del L.O.F. (Limite di Ore di Funzionamento) oppure più semplicemente vernice lavabile.

Ma quanti e quali sono stati i velivoli colorati commemorativamente in Italia? Diciamo parecchi se includiamo anche tutti i cosiddetti "Non-Ufficiali" conosciuti e quelli di cui si "dice" siano stati fatti o più semplicemente si afferma di avere "intravisto" all'interno di un Hangar. Naturalmente la parte del leone non poteva che averla la linea 104, diversi sono stati infatti gli esemplari di Starfighter sottoposti a restauro artistico. Il primo F-104 italiano in assoluto ad essere dipinto è stato del 102º Gruppo nel 1984, l'esemplare era il 5-22 MM6890 e fu dipinto in una sobria livrea bianco/blu per festeggiare il raggiungimento delle 75.000 ore di volo del Gruppo allora di sede a Rimini nell'ambito del 5º Stormo. Cinque anni dopo il 102º Gruppo fa il bis dipingendo un altro F-104S, stavolta per festeggiare i 25 anni di 104 del gruppo, l'aereo, che era la MM6833, venne colorato quasi come un negativo del precedente, ovviamente sempre con gli stessi colori, il blu ed il bianco, ma invertiti. La cosiddetta "Radio Anfibio" riporta alcuni simpatici interventi "goliardici" da parte dei colleghi del 23º Gruppo, tra i quali si dice l'indicazione del codice PS-01 sulle fiancate, evidente ironica presa in giro sui colori del velivolo, molto simili per tonalità a quelli delle volanti della Polizia. Tutto questo può anche non corrispondere alla realtà, diciamo però che il cameratismo esistente tra i "veltri" del 23º Gruppo (reparto un po' guascone ed estroverso) ed i "paperi" del 102º Gruppo (gruppo teutonicamente disciplinato nella più rigida tradizione dei bombardieri) potrebbe far pensare che questo sia effettivamente successo.

Il 5º Stormo ha poi in seguito realizzato altri special, sia da parte dei "Veltri" che dei "Paperi", ricordiamo tra tutti nel Settembre del 1992 un F-104G già radiato, e quindi non in grado di volare, colorato per festeggiare i 50 anni del 102º Gruppo, apponendo sulla fusoliera il grido di guerra dei paperi, "Valzer". Un altro reparto ricco di specials è stato il 3º Stormo, che nel corso della sua vita operativa ha realizzato diversi velivoli commemorativi a partire da quello che personalmente consideriamo uno dei più riusciti e variopinti special dell'A.M.I., la strega "Nocciola" del purtroppo adesso in posizione Quadro 28º Gruppo. Il 104 fu dipinto in occasione di un raduno del Gruppo utilizzando la cellula MM6579 3-42, quest'aereo fu poi conservato dal Gruppo ed in seguito ebbe una discendenza nella forma di un AMX che il 28º Gruppo dipinse richiamando lo schema già visto con la Strega Nocciola sulla coda. Ma il 3º Stormo realizzò diversi altri velivoli, ricordiamo ad esempio tra gli altri la MM6532, realizzata nel 1993 dal personale del Centro Manutenzioni dello Stormo per festeggiare l'ultima revisione ad uno Starfighter. L'aereo presentava il medesimo disegno su entrambi i lati nei colori rosso e giallo caratteristici dei due gruppi, il 132º ed il 28º, sul muso appariva il numero 57.400 con cui sono state indicate il numero di ore totali dedicate alle revisioni dei 104. Altro Stormo che si è sempre distinto per il confronto cameratesco tra i suoi Gruppi è il 4º.

Naturalmente anche quello che viene definito, probabilmente a torto ma forse con un pizzico di ragione, il reparto più aristocratico e snob dell'A.M.I. ha avuto i suoi Special Colors, primo tra tutti il 104 che il 17 Settembre del 1989 venne dipinto in rosso Ferrari per celebrare il gemellaggio tra la scuderia di Maranello e lo Stormo. Il 104 era la MM6546, proveniva dal 20º Gruppo ed era già stato radiato dall'attività di volo. Nel Luglio del 1991 lo Stormo si ripete con un sobrio F-104S (il 4-9 MM6763) dipinto in grigio e nero per commemorare i 60 anni dello Stormo, a cui fa da contraltare pochi mesi prima (Aprile 1991) il TF-104G del 20º Gruppo MM54258, che per festeggiare il traguardo delle 75.000 ore di volo sul TF dipinge per l'occasione un biposto con una accattivante e canzonatoria livrea da "Leon Meet" con un vistoso leone in fusoliera ed in coda il motto del Gruppo "Unus sed leo". Un altro Special molto particolare fu realizzato dal 51º Stormo nell'Ottobre 1989 in occasione del 50º anniversario del Reparto, il 104 molto originale era il 51-01 (MM6869) del 22º Gruppo ed aveva la caratteristica di essere dipinto con un enorme Gatto che rincorre i sorci verdi soltanto sul suo lato sinistro, mentre il destro rimaneva nella usuale mimetica. Ma probabilmente i velivoli più spettacolari sono stati quelli del 21º Gruppo, il quale ha dato vita a quelle che si possono considerare tra le più belle opere viste ai "Tiger Meet", a cominciare dal 104 MM6825 (ex 53-06) che fu dipinto con una splendida livrea tigrata in occasione del Meeting del 1988 a Cameri, che ebbe un seguito nel 1991 con il Tigre II che fu tra i più ammirati aerei dell'International Air Tattoo di quell'anno a Fainford. Ma il giusto tributo al 104 Tigre lo si ebbe nel 1996 a Beja in Portogallo, dove il 21º Gruppo si presentò con un argenteo "the last Starfighter", che sancì definitivamente ed in maniera spettacolare l'uscita di scena del 104 dal club delle Tigri.

Ma se come abbiamo visto i reparti intercettori non hanno lesinato sulle latte di colore, diverso discorso di deve fare per i bombardieri. Questi reparti infatti, eccetto che per il 102º Gruppo mosca bianca dell'intero panorama, hanno realizzato pochissimi Tornado commemorativi, tutti o quasi non ufficiali, ed altrettanto pochi AMX, tra i quali forse il più importante, oltre a "Nocciola II - il ritorno della Strega", è stata la MM7149 del 103º Gruppo, dipinto il 5 Giugno del 1993 per commemorare i 50 anni del Gruppo, che aveva in coda un'enorme testa d'indiano (Redskin) stemma delle squadriglie del 103º. Gli unici a tenere alto l'onore dei "Mudders", almeno per il momento in quanto tutti aspettiamo un futuro pieno di Tornado ed AMX coloratissimi, sono stati i Gruppi che hanno utilizzato l'inossidabile, l'indistruttibile, l'indimenticabile G-91. Il primo "Gina" special color è stato un simpatico esemplare di preserie ex PAN (tra l'altro l'ultimo ancora in condizioni di volo), il Nibbio 34 MM6265, che il 17 Maggio 1987 fu dipinto in occasione dei 30 anni di G-91 e del raggiungimento delle 200.000 ore di volo sul velivolo. Altro bellissimo Colored è stato realizzato il 9 Aprile 1992, giorno in cui viene segnata una data storica per l'A.M.I. quando il Comandante del 14º Gruppo, il T.Col. Luciano Monesi, porta in volo per l'ultima volta il G-91R.1B MM6413, ultimo "Gina" volante nel mondo, con il quale nel corso di un'indimenticabile manifestazione fu dato l'addio ai cieli italiani. Anche il G-91 Yankee è stato un soggetto molto sfruttato artisticamente e dei due reparti che lo hanno utilizzato quello che ha avuto la parte del Leone è stato il 101º Gruppo. A parte il primo special dell'A.M.I., di cui abbiamo già parlato in precedenza, dipinto in occasione del Natale del 1983, questo Gruppo realizzò nel 1992 un altro special per i suoi 50 anni utilizzando un velivolo già radiato dal servizio, la MM6956 ex 8-62, e soprattutto il 26 Novembre del 1994 un bellissimo Yankee, il 8-03 MM6444, ultimo velivolo di questo tipo a solcare i nostri cieli. Da segnalare infine nel Novembre 1988, in occasione dei suoi 70 anni il G-91Y del 13º Gruppo, il bellissimo Shark-Yankee con il quale il reparto del 32º Stormo, allora a Brindisi, ha voluto ricordare l'evento. Ma l'ultimo, proprio in tutti i sensi, G-91 commemorativo è stato un "Virus" di Amendola, il G-91T 32-63 MM6363 che il 30 Settembre 1995 con ai comandi il T.Col Zanghì ed il T.Col Di Giovine partecipò sulla base pugliese alla definitiva messa a terra di tutti i G-91 ancora operativi nelle file dell'A.M.I., concludendo la quasi quarantennale attività del piccolo reattore, uno dei velivoli della nostra Aeronautica del dopoguerra più amati dagli appassionati e non.

Fin qui abbiamo parlato di jets, e tutti gli altri... Per quanto riguarda i reparti plurimotori ci rendiamo perfettamente conto che colorare un G-91 non è decisamente la medesima cosa che fare lo stesso con un C-130, ciò nonostante alcuni esempi vi sono stati ed anche molto significativi, a cominciare dal Breguet Atlantic del 41º Stormo colorato nel Settembre del 1991 per festeggiare i venti anni di Marinavia, ai G-222 e C-130 con insegne speciali applicate in occasione dei "Volant Rodeo" e meeting vari. Tra questi sicuramente il più caratteristico è stato il "Panda" 46-82 MM621025, che i Lupi del 98º Gruppo hanno dipinto interamente in bianco e verde (i colori del Gruppo) con un grande "Fero sed semper Lupus" sulla fiancata per commemorare i 20 anni di attività di questo bimotore nelle fila dell'A.M.I.. Un altro interessante soggetto di questi ultimi anni è stato il PD-808, sottoposto a diverse interpretazioni artistiche da parte del 14º Stormo tra cui ricordiamo il Batman che il 1º Giugno del 1996 (era il 14-55 MM62016) in una splendente colorazione giallo/nera commemorò i 20 anni di costituzione dello Stormo a Pratica di Mare. Ma anche gli elicotteristi, pur in ritardo rispetto agli altri reparti, hanno avuto i loro "Special", vedi ad esempio lo HH-3F 15-12 che venne colorato alla fine dell'Estate del 1997 con un enorme Pellicano per le 100.000 ore di volo ed i 20 anni dell'elicottero nei reparti soccorso dell'Aeronautica. Siamo sicuri che in questa breve elencazione abbiamo dimenticato decine di soggetti, come ad esempio lo MB-339 che a Lecce festeggiò i 50 anni della locale Scuola di Volo, oppure il S-208M della P.A.N., uno special decisamente "sui generis", che vide le bande Day-glo trasformarsi in Blu PAN. Non ce ne voglia il personale dei reparti che non abbiamo ricordato, il nostro pensiero va a tutti con lo sprone per il futuro di... colorare di più, visto che se è vero che la professionalità è importante, lo spirito di corpo lo è sicuramente altrettanto e naturalmente gli special sono un'ottima occasione per salvaguardarlo e mantenerlo alto.

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