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I degni figli di Hideyoshi
Persistenza della mentalità samurai nel Giappone dell'era moderna
di "Caposkaw" ©
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Appendice 2. Una memoria strabica?

In Giappone esiste un insieme tra tempio e museo chiamato YASUKUNI JINJA (tempio delle divinità della pace). Il tempio fu fondato nel 1869 per commemorare i caduti delle guerre della restaurazione. Fu chiuso nel 1945 e riaperto nel 1986. E' un luogo di culto scintoista che ricorda tutti i caduti (diventati dei) delle guerre combattute dal Giappone dal 1859 al 1945. Non solo militari, ma anche marinai della marina mercantile, volontari minorenni, infermiere della croce rossa, civili uccisi dai bombardamenti alleati, eccetera (questo eccetera è piuttosto triste). Commemora inoltre i "Martiri dell'era Showa" (testuale) ovvero quei 1.068 condannati dai tribunali privi di vergogna (testuale) degli alleati (*) per crimini di guerra. Regolarmente ogni volta che un membro del governo giapponese lo visita, scoppia un caso diplomatico. I paesi che hanno provato le piacevolezze dell'occupazione o combattuto contro il Giappone non apprezzano molto la rievocazione agiografica delle forze armate nipponiche, di cui questo tempio è un esempio, nonché la definizione di martiri data a alcuni criminali di guerra.

Esistono inoltre 2 musei dedicati specificatamente alle "squadre speciali di attacco" (Tokko Tai) uno a Chiran e l'altro a Kaseda entrambi nella prefettura di Kagoshima nella penisola di Satsuma (patria di Saigo Takamori). Il Giappone, in 50 anni, non è mai stato costretto a elaborare il proprio passato, come la Germania, ma a quanto pare si è limitato a rimuoverlo.

(*) le frasi sottolineate sono state tradotte dalla parte in inglese del sito ufficiale dello YASUKUNI JINJA (se ci sono degli errori di traduzione porgo anticipatamente le mie scuse)


ALCUNE FOTOGRAFIE DI KAMI (DEI) DEL YASUKUNI JINJA


Queste donne sono ricordate al YASUKUNI JINJA. Erano operatrici telefoniche dell'esercito in Manciuria. Quando i sovietici attaccarono, non abbandonarono il loro posto. A quanto pare, vennero tutte uccise.



Il vice Ammiraglio Onishi, fondatore delle "squadre speciali di attacco".



Gli eroi dei minisommergibili a Pearl Harbour. I sommergibili erano 5 con un equipaggio di due persone. Manca un uomo, il guardiamarina Kauzo Sakamaki che ebbe la sventura di sopravvivere e di diventare il primo prigioniero giapponese degli Stati Uniti. Il suo nome fu addirittura depennato dalla storia dell'azione.

Siti

www.yasukuni.or.jp/english/index.html: sito del museo YASUKUNI JINJA (in inglese)

www.geocities.co.jp/WallStreet-Bull/5410/: sito sui kamikaze
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