Il Battaglione Sacro di Tebe
di Omar Gatti ©
Tra i reparti d'elite degli eserciti antichi merita sicuramente una menzione il battaglione sacro di Tebe, istituito dal comandante tebano Gorgida. Inizialmente impiegato a difesa della città, questo reparto era formato da 300 soldati ben addestrati ed equipaggiati. In un primo tempo non si distinse in battaglia perché Gorgia, e così i suoi diretti successori, decise di schierarlo nel centro della falange tebana, insieme ad altri soldati meno esperti ed addestrati, che ne sminuivano la forza e rendevano impossibile trarre beneficio dalla potenziale forza dirompente del Battaglione.
Abili nel combattimento in falange e nel corpo a corpo, perfettamente disciplinati e motivati, i componenti del Battaglione Sacro divennero famosi anche grazie ad una particolarità. Infatti i 300 componenti erano in realtà 150 coppie di amanti omosessuali. Questa caratteristica non deve trarre in inganno. L'omosessualità era infatti una realtà normalissima e quotidiana nella Grecia classica e non suscitava nessun commento negativo. Non bisogna poi immaginare i soldati che servivano nel Battaglione Sacro come degli effeminati ma come dei veri guerrieri, perfettamente disciplinati, coraggiosi e possenti. La teoria di base di questa singolare composizione era che il desiderio di impressionare positivamente e proteggere il proprio compagno avrebbe portato nei soldati un alto spirito combattivo e di disciplina. Nessuno avrebbe potuto disertare, umiliando se stesso ed il proprio compagno e disonorandosi agli occhi degli altri combattenti. Di conseguenza il corpo sarebbe rimasto unito perché ogni soldato era spinto dalla necessità di difendere se stesso, il proprio amante e la patria stessa.
Poco a poco la potenza dirompente del Battaglione venne alla luce facendolo diventare l'elite dell'esercito tebano fino alla disastrosa sconfitta di Cheronea. La sua fama risale principalmente alla battaglia di Leuttra (Luglio 371 a.C.), in cui agli ordini del re Epaminonda, l'esercito tebano riuscì a sconfiggere l'invincibile esercito spartano, incontrastato protagonista fino ad allora delle vicende belliche elleniche. In quella battaglia Epamindonda lanciò l'innovativa linea beotica, dispose infatti le proprie truppe migliori di fronte alle truppe scelte spartane per poterle annientare, mentre sul lato destro schierò le truppe qualitivamente inferiori, ma allungandone i ranghi per renderle meno vulnerabili.
La vittoria di Leuttra abbattè la supremazia miltare di Sparta e rese Tebe regina incontrasta delle vicende d'Ellade fino alla sconfitta di Cheronea ad opera di Filippo II di Macedonia. Qui attaccato dal reparto degli eterei, comandato da un diciottenne Alessandro il Macedone, venne accerchiato e completamente sterminato.
Dopo il suo annientamento nella battaglia di Cheronea il battaglione sacro di Tebe non venne mai più ricostituito.
Omar Gatti
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