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Intendenza 8ª Armata - Direzione automobilistica
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INTENDENZA 8ª ARMATA
Direzione Automobilistica
P.M. 102
P.M.102, li 1º MARZO1943/XX1


Signor Generale,
rispondo alla Vostra lettera del 15 febbraio u.s.

Colgo l'occasione signor Generale per ragguagliarvi telegraficamente su quanto è avvenuto in questo ultimo periodo nel Settore russo:
    - l'apporto dei reparti automobilistici alla grande battaglia non ancora terminata, è stato dei più ragguardevoli superando di gran lunga la rivelazione dell'inverno 1941-42.
    - A Stalingrado si sono immolate due autosezioni italiane con due ufficiali e 60 uomini di truppa.
    - Gli autoreparti della 3ª divisione celere, accerchiati, hanno dovuto abbandonare gli autocarri per lanciare gli autieri dell'assalto nel tentativo di rompere, con i bersaglieri del 3º, l'accerchiamento nemico.
    - Il Maggiore Ferrari, - comandante del XIV gruppo - e il capitano Pietrobon già del 4º reggimento autieri, sono stati fatti prigionieri insieme ad altri ufficiali di cui mi sfugge il nome. Numerosissimi ufficiali, sottufficiali e autieri rimasti sul campo.
    - Gli autoreparti delle divisioni alpine si sono sacrificati anch'essi nella seconda fase dell'offensiva russa, e la maggior parte del personale è caduta combattendo o è rimasta prigioniera. Pochissimi i superstiti del 200º, 201º e 206º autoreparto misto.
    - Il comando del 61º autogruppo col maggiore Posticco, non è rientrato da Walujki, ove il 19 gennaio è scomparso anche il S.Ten. De Paolis mio aiutante maggiore.
    - In tutti i settori con tutte le grandi unità gli autieri sono rimasti al volante giornate intere per salvare il salvabile, finche sfiniti o congelati venivano sostituiti da altri volenterosi.
    - Ufficiali isolati, nuclei di autieri, hanno scritto ovunque pagine di gloria. Un'autoambulanza della 3º divisione celere, rinnovando le gesta dell'aviatore dell'Oro, che concluse la sua vita terrena e la sua battaglia nel rogo comune con l'aviatore nemico, si è volontariamente scagliato contro un carro armato russo, che infilatosi in una strada nella Valle di Bogutschar, stava seminando la morte in mezzo ad un autoreparto nostro. Il groviglio delle sue barelle intrise di sangue, servì così ad arrestare, sia pure per poco tempo, il carro armato nemico.
    - A Millerowo il S.Ten. Grenzi Massimiliano, primo classificato del corso "REX" a Modena, messa in salvo la sua officina mobile pesante (47º), si arruolava volontario in un battaglione d'assalto, misto di italiani e tedeschi, prodingandosi oltre ogni limite e facendosi ammirare per audacia e sprezzo del pericolo.
Facevano parte dello stesso battaglione il S.Ten. Pozzi e il S.Ten. Rocchetti provenienti anch'essi da Modena . Il S.Ten. Rocchetti rimaneva ferito alla testa. Tutti e tre i citati ufficiali sono stati proposti per ricompensa al V.M.
    - In altro settore il S.Ten. De Santis si comportava magnificamente facendosi ammirare dagli alpini che l'hanno proposto per medaglia d'argento al V.M.- Anche il S.Ten. De Santis (corso REX) non è rientrato al suo reparto.
    - In altra posizione, quasi completamente accerchiati dalle colonne russe, il Capitano Velonà Luigi e il S.Ten. Sarubbi restavano sul posto fino all'ultimo per salvare il magazzino parti di ricambio del 7º parco auto e numerosi materiali, rientrando poi alla mia direzione con gli ultimi elementi di retroguardia delle truppe d'intendenza.
Il comportamento di tutto il personale della delegazione di cui sopra, è stato segnalato al comando di Armata con proposte di Ricompense al V.M.
    - Il personale del 2º - 7º - 8º e 10º autoraggruppamento, dopo interi mesi di marcia tormentosa, sta ancora facendo la spola tra centri avanzati e basi logistiche nuove, in autocolonne snervanti, per salvare la maggior parte del nostro materiale spesso costretto ad impugnare le armi per aprirsi il passaggio.
    - Il 6º e 7º parco sono stati salvati quasi al completo, ed hanno anche loro segnato col sangue recentemente le loro difficili giornate.

Molti camerati assenti, Signor Generale, molto sangue versato, molto materiale fracassato o perduto: rimane in tutti la fede intatta, pura, immacolata, incrollabile, immacolata come la neve della steppa che ha visto il sacrificio dei nostri autieri, incrollabile come la roccia dei nostri monti.

Devoti ossequi

Il Ten. Colonnello

Direttore
F/TO A. Rampa
N.H.

Gen. di Div. Gr.Uff. MARIO NASI
Ispettore del Corpo Automobilistico ROMA
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