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Tattica di Carlo XII
by Gianfranco Cimino - 15/04/03
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Leggendo il libro "Guerra ed eserciti da Machiavelli a Napoleone" in una pagina vi è scritto che il grande condottiero Carlo XII di Svezia usava una tattica particolare che si chiamava "ga-pa". L'autore non spiega però bene in cosa consisteva. Qualcuno di voi mi sa spiegare bene in maniera sintetica in cosa consisteva la tattica di Carlo XII? Stefano

Reply di Gianfranco Cimino

Carlo XII usava i suoi moschettieri (ma anche i suoi pochi picchieri) con molta aggressività; in particolare i moschettieri, ordinati su 4 ranghi dovevano serrare a 50 passi dal nemico, a questo punto i due ranghi posteriori tiravano una salva, seguiva una carica furiosa con i primi due ranghi che tiravano sul nemico a bruciapelo. Il tutto doveva essere eseguito sotto il fuoco nemico, senza riguardo per le proprie perdite. In effetti si tratta di un'evoluzione aggressiva della tattica del tiro a salva su tre file di G. Adolfo. Da notare che gli Svedesi usarono le picche (che usavano più corte del normale) fino al 1720, ed anche la cavalleria era molto aggressiva. Forse, quindi, l'esercito Svedese di quel periodo fu l'ultimo esercito ad armi combinate prima dell'affermarsi definitivo dello schieramento lineare e del tiro.

Ciao
Gianfranco

Reply di Gianfranco Cimino

Ritorno sull'argomento Carlo XII di Svezia, così finalmente sul NG si parlerà un po' di Storia Militare :-).
br> L'esercito Svedese di allora (ricordiamo che Carlo XII di Svezia regnò tra il 1697 ed il 1718), era, per gli standard europei di allora, un esercito anomalo; esso era basato su 23.000 mercenari addestrati dislocati nelle fortificazioni delle provincie trans baltiche, e su 36.000 truppe Svedesi disperse in fattorie statali in Svezia e Finlandia. Questi uomini vivevano dei proventi di dette fattorie (il sistema era detto indelniqur), e dovevano prestare servizio militare fino all'età di 55 anni. Lo stato provvedeva alle armi ed i soldati avevano l'obbligo di addestrarsi rigorosamente e frequentemente ed aver cura delle armi, e funzionava abbastanza bene fin tanto che il sistema di addestramento, istituito da Carlo XI, era mantenuto rigorosamente, ed il sistema logistico per concentrare ed avviare velocemente le truppe in azione funzionava.

La fanteria, sotto Carlo XII, era totalmente equipaggiata con moschetti a pietra focaia, la cui introduzione era cominciata nel 1689 (prima erano in uso moschetti leggeri a miccia), e con baionette ad anello; erano presenti anche granatieri, introdotti anch'essi dal 1689. Inoltre erano presenti compagnie di picchieri, in una ratio teorica di 2 moschettieri ogni picchiere; la fanteria non indossava armatura, essendo tutta la tattica Svedese imperniata sull'attacco aggressivo da parte sia dei picchieri che dei moschettieri. L'uso aggressivo dei picchieri continuava quello di Gustavo Adolfo, ed molto è particolare, infatti in quel periodo gli altri stati europei stavano dismettendo i picchieri, e quelli rimasti servivano solo come difesa per la cavalleria; in effetti gli Svedesi continuarono ad usare le picche fino al 1720 circa, laddove la maggior parte delle altre potenze europee avevano dismesso le picche al volgere del secolo XVII (ad es. i Danesi lo avevano già ufficialmente fatto nel 1689, i Francesi nel 1703, ma per allora le uniche picche rimaste erano quelle dei reggimenti svizzeri). Anche i moschettieri venivano usati in maniera aggressiva, secondo la tattica del ga-pa: le truppe manovravano rapidamente in colonna, si dispiegavano in linea su 4 ranghi, si avvicinavano a 40 - 50 passi dal nemico, tiravano una salva con il terzo ed il quarto rango, si avvicinavano ulteriormente a 25 passi, tiravano con i primi due ranghi e partivano poi ferocemente alla carica con la baionetta e la spada (distribuita nel 1701). Il tutto supponeva un gran sangue freddo ed un certo disprezzo delle proprie perdite; in effetti a volte i moschettieri tendevano a tirare un pò prematuramente un'unica salva. Anche gli antecedenti di queste tattiche possono far essere risalite a Gustavo Adolfo, ma è da notare che anche i Francesi del Re Sole usavano così aggressivamente i moschettieri (ed anche i pochi picchieri rimasti).

La ricerca della mobilità e dell'aggressività a tutti i costi aveva portato anche all'abolizone delle famose "piume svedesi".

Per quanto riguarda la cavalleria, troviamo le stesse tattiche aggressive: la cavalleria, priva di armatura, caricava per squadroni al galoppo, a ranghi serrati, adottando una formazione a cuneo, non usando le armi da fuoco, ma solo una lunga spada ottimizzata per colpire di punta; anche questa tattica era stata introdotta da Carlo XII alla sua accessione al trono, ed anche questa tattica trova degli antecedenti in quelle usate da Gustavo Adolfo. Da notare anche che la cavalleria formava una percentuale abbastanza alta, per gli standard europei (arrivava anche al 45%), ciò indubbiamente anche per i reiterati confronti con le cavallerie polacche. Esistevano anche reggimenti di Dragoni, usati per lo più come cavalleria, anticipando così la tendenza del secolo XVIII, ma addestrati anche a combattere smontati.

Come e forse più della fanteria, la cavalleria Svedese era di alta qualità.

Per quanto riguarda le unità, i reggimenti di fanteria avevano due battaglioni ognuno di 100 moschettieri e 50 picchieri, anc'essi schierati su 4 ranghi, con piccoli gruppi di granatieri. Spesso le compagnie di picche venivano tolte ai battaglioni e raggruppate in unità ad hoc. normalmente disposti sulle ali; il reggimento delle guardie era su 4 battaglioni; analogamente esistevano 2 reggimenti di guardie a cavallo, e 200 guardie del corpo (i Drabant). Coerentemente con la tattica aggressiva grande importanza era data alla artiglieria leggera reggimentale (3 pounders), ma erano in uso anche 6 pounders (artiglieria campale) e 16 pounders (artiglieria pesante).

Infine le uniformi: fino al 1687 i reggimenti usavano i colori delle province in cui erano stanziati, successivamente fu adottata una livrea blu scura.

L'esercito svedese di Carlo XII è stato sicuramente l'ultimo esercito europeo ad armi combinate basato sull'urto, prima dell'avvento definitivo degli schieramenti lineari e del tiro, fondato com'era sull'uso coordinato ed aggressivo di cavalleria, picchieri e moschettieri, e non sulla pura potenza di fuoco.

Ciao
Gianfranco

Reply by Gianfranco Cimino

Quindi gli Svedesi hanno saltato il periodo della Ruota?

Il moschetto a ruota era stato introdotto già nel XVI sec., ma non era mai stato di larghissima diffusione tra la fanteria a causa del suo costo e difficoltà di costruzione; era usato per la cavalleria (per ovvi motivi), per unità scelte di fanteria, e, per paura di esplosioni, per i guardiani del treno logistico dell'artiglieria e simili. L'unico esercito che lo adottò in numero ragguardevole per la fanteria furono gli Olandesi (forse a causa del terreno su cui operavano) Tornando agli Svedesi neanche l'innovatore Gustavo Adolfo lo adottò, ma preferì un moschetto a miccia più leggero. Quindi per la maggior parte delle fanterie europee si passò, all'incirca nella seconda metà del XVII sec. direttamente dalla miccia alla pietra focaia.

Ciao
Gianfranco
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