It.Cultura.Storia.Militare On-Line
invia stampa testo grande testo standard
Bookmark and Share
[HOME] > [icsm ARTICOLI] > [da icsm: Attualità]
Andrea Doria
by Giuseppe Fassari- 11/11/02
[torna indietro]
Vediamo, visto che ho un po' di tempo, di parlare della fu Einaudi, ora Andrea Doria. Da sempre lo Stato Maggiore della Marina Militare italiana ha previsto nell'organico della flotta due unità maggiori del rango di incrociatori un tempo ed oggi portaerei, con capacità aeree e di comando e controllo.

Oggi sono in servizio oltre alla portaerei V/STOL Giuseppe Garibaldi, il più anziano incrociatore portaelicotteri/lanciamissili Vittorio Veneto, ormai al termine della sua vita operativa prevista da qui ad un paio di anni che in teoria dovrebbe essere sostituito dal Doria, ma che in effetti ssarà radiato e basta. La costruzione della nuova unità maggiore ha avuto ufficialmente inizio a metà luglio del 2001, con la cerimonia del taglio della prima lamiera e del contemporaneo battesimo del nome Andrea Doria che sostituisce l'acronimo NUM che ha accompagnato l'unità durante il suo sviluppo progettuale, venendo più volte modificato a seconda della configurazione via, via elaborata. Si è infatti passati negli anni da Nuova Unità Maggiore Portaeromobili (NUMP, con caratteristiche prevalentemente aeronautiche) a Nuova Unità Maggiore Anfibia (NUMA), con un progetto in cui era previsto anche un bacino allagabile per l'alloggiamento di mezzi da sbarco destinati ad un reparto anfibio imbarcato ed addirittura la capacità di far operare mezzi da sbarco a cuscino d'aria (oggi definitivamente caduta come ipotesi perché la Marina pensa di costruire una quarta LPD tuttoponte), per giungere, alla fine degli anni '90, alla Nuova Unità Maggiore (NUM), in cui ci si è definitivamente indirizzati verso una portaerei di tipo classico.

In tutto questo hanno naturalmente inciso le esperienze maturate dalla Marina Militare durante le operazioni svolte con il Garibaldi fuori dal Mediterraneo nel corso dello scorso decennio. L'evoluzione degli scenari operativi e delle minacce ha perciò portato ad identificare quali funzioni che l'Andrea Doria dovrà assumere, in particolare diventare il cardine centrale di una forza aeronavale/anfibia, caratterizzata da un'elevata prontezza, flessibilità, mobilità e adeguata autonomia. Per realizzare tutto questo si deve avere a disposizione un reparto aereo formato da velivoli ad ala fissa e rotante, le necessarie installazioni elettroniche per compiere il comando e controllo di un gruppo aeronavale d'altura complesso anche in un contesto interforze, oppure in alternativa il comando e controllo di una task force anfibia.

Per quanto riguarda la linea di volo, essa sarà articolata su un massimo di 12 aerei od elicotteri ricoverabili all'interno dell'hangar, a cui se ne aggiungono altri 8/10 parcheggiati in apposite zone del ponte di volo. Ovviamente però la reale composizione della componente imbarcata dipenderà dalla missione assegnata, continuando in quella flessibilità che è tipica di tutte le unità di questo tipo in servizio nelle varie Marine Militari nel mondo. Sicuramente i primi mezzi ad essere imbarcati saranno gli Harrier II, ma l'unità è stata progettata già dimensionata per poter accogliere e far operare i nuovi F-35/JSF nella versione a decollo verticale che sostituiranno gli Harrier II dopo il 2015, mentre per la componente ad ala rotante fin dall'inizio saranno disponibili gli EH-101 i cui primi esemplari sono stati già consegnati alla Marina Militare. Per ciò che concernono le caratteristiche tecniche dell'unità, questa avrà un dislocamento a pieno carico di 26.600 tonnellate, una lunghezza massima di 236 metri e una larghezza di 39 e ciò farà dell'Andrea Doria la più grande nave militare costruita per la Marina Militare italiana dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Gli armamenti fissi di bordo saranno rivolti essenzialmente all'autodifesa e vedono in primo luogo i missili Aster 15 per la difesa antiarea ed antimissile lanciati da due complessi verticali sistemati a lati del ponte di volo, ai quali si aggiungono tre cannoni da 25 mm per la difesa da bersagli di superficie come barchini e gommoni. Per la difesa subacquea sarà installato il sistema di contromisure antisiluro SLAT, mentre in appoggio ai sistemi di guerra elettronica attivi e passivi di bordo saranno montati dei lanciarazzi SCLAR-H. L'unità rimane soltanto predisposta per un eventuale futuro imbarco di alcuni cannoni da 76/62. Il ponte di volo occupa tutta la lunghezza della nave con, sul lato sinistro, la pista di volo (con gli spot per il decollo e l'atterraggio degli elicotteri e lo Sky Jump) e, sul lato dritto, l'isola (al centro), le aree di parcheggio e gli ascensori. Relativamente alla componente aerea la configurazione hangar-depositi-ponte di volo consente di avere uno spot disponibile per un elicottero pronto in pochi minuti sul ponte durante le operazioni di decollo e atterraggio degli aerei, evitando così di mantenerlo in volo per eventuali missioni di soccorso in queste fasi operative.

Bye
Giuseppe Fassari
[HOME] > [icsm ARTICOLI] > [da icsm: Attualità]