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Campi Raudi
by Gianfranco Cimino - 09/05/02
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Cito finalmente il brano da cui ho appreso del fatto che le condizioni metereologiche ebbero un peso rilevante nello scontro, soprattutto nelle fasi iniziali, tra Cimbri e Romani ai Campi Raudi. Leggendolo si nota anche di come il campo venne scelto dai romani (Mario da buon stratega considerò il fattore metereologico dandogli la giusta importanza per quel terreno) e di come la cavalleria romana fosse superiore a quella dei Cimbri, sebbene quest'ultima fosse meglio armata di molte altre cavallerie germaniche. Spero da ciò possa nascerne una discussione costruttiva per tutti...cercherò per quanto possibile (come ho già detto nei prossimi tempi non avrò molto tempo libero da dedicare al newsgroup) di seguire i post di risposta a questa mia mail!!

Andrea

"Boiorix giunge a cavallo davanti all'accampamento romano e intima di stabilire il giorno ed il luogo della battaglia, perché ormai non resta altro da fare. Mario, vera natura di guerriero,...non riesce a capire questo schietto re dei barbari che sfida un esercito di 55.000 uomini come si trattasse di una competizione sportiva, deve semplicemente sorprendere o destare invece ammirazione? Mario decide infine di mandare un legato all'accampamento dei Cimbri, per informarli che i Romani non avevano mai seguito i consigli del nemico quando intendevano ingaggiare battaglia. Ma improvvisamente cambia parere, concede un'eccezione e per il terzo giorno propone come campo di battaglia i Campi Raudi presso Vercellae (l'odierna Vercelli). Ingenuamente Boiorix accetta, senza sospettare che è stato giocato. Il giorno dello scontro ci si accorge che i guerrieri germani devono combattere con un sole accecante negli occhi mentre vengono sferzati in faccia da enormi nuvole di polvere, provocate da un vento locale che soffia in quella stagione dell'anno e la cui direzione Mario naturalmente conosceva. Inoltre la vasta pianura offre buon gioco alla cavalleria romana decisamente superiore....E' certo che i Cimbri, almeno in prima linea, erano armati con armi catturate ai nemici e quindi meglio di quanto non lo fossero l'anno prima i Teutoni. I loro cavalieri portavano corazze di ferro ed elmi, avevano lance a due punte e lunghe spade, una armatura che per il semplice soldato germanico era un sogno. Eppure furono proprio gli uomini a cavallo che, battuti dalla cavalleria romana superiore di numero, piombarono in fuga sui fanti che stavano prendendo posizione. I germani dovettero schierarsi di nuovo, avanzarono, si scontrarono col centro dello schieramento romano e, ripiegando a destra, s'incunearono tra il centro e l'ala sinistra. I romani scambiarono quel ripiegamento per fuga, si diedero all'inseguimento ma trovarono il vuoto. Nacque un caos di polvere pungente, sole accecante e strepito d'armi, accompagnato dal rombo cupo che giungeva dall'accampamento dei carri, dove le donne dei Cimbri tambureggiavano con bastoni sulle pelli bovine che erano distese sopra i tralicci dei carri. Questo 30 giugno del 101 a.C. fu un lungo, sanguinoso giorno: la fine cominciò a delinearsi quando i romani riuscirono con le loro ali ad accerchiare il nemico." [tratto da "I Germani" - S.Fisher, Fabian - Garzanti] (quando poi i romani superarono l'ultima schiera di germani, che si erano legati insieme per non cedere e che avevano ormai perso Boiorix ed altri capi, raggiunsero l'accampamento ed iniziò l'eroica resistenza delle donne Cimbriche)

Reply di Gianfranco Cimino

Finalmente posso rispondere a questo post, ho dovuto aspettare perché non avevo tempo ed ho voluto essere sicuro delle fonti. Per verificare quanto detto nel brano da te riportato ho cercato le fonti primarie riguardanti la battaglia in questione; a parte pochi cenni sul numero dei combattenti in Orosio e Livio, la praticamente unica fonte primaria (non essendoci evidenze archeologiche per i Campi Raudii) per la battaglia è Plutarco. Quindi è presumibile che Fisher e Fabian abbiano seguito la descrizione di Plutarco (non credo che si siano inventato tutto di sana pianta), il problema che in molte parti ci hanno aggiunto anche del loro, ed in maniera alquanto arbitraria.

Leggendolo si nota anche di come il campo venne scelto dai romani (Mario da buon stratega considerò il fattore metereologico dandogli la giusta importanza per quel terreno)

Il problema è che Plutarco non parla mai di vento; in quanto al fattore "sole negli occhi" era determinato dalla posizione dell'esercito Germanico, e Beorix ne doveva essere bene al corrente anche prima di dare battaglia. Se la dette aveva particolari ragioni per farlo, Plutarco dice che il terreno piatto avvantaggiava i Germani per il loro numero e i Romani per la manovrabilità della loro cavalleria; in un prossimo post dedicato alle campagne di Cimbri e Teutoni fornirò una mia idea a riguardo.

e di come la cavalleria romana fosse superiore a quella dei Cimbri, sebbene quest'ultima fosse meglio armata di molte altre cavallerie germaniche.

Certo non superiore per numero: i Germani avevano la bellezza di 15.000 cavalieri, che certamente superavano in numero la cavalleria romana, che però era superiore per manovrabilità.

Spero da ciò possa nascerne una discussione costruttiva per tutti... spero non del tenore di quella avuta con il Patricius Lorenzo

omissis

Ora procederò ad una comparazione di quanto detto da Fisher e Fabian ed il testo di Plutarco, tratto dall'edizione del febbraio 1974 edito da Oscar Classici Mondadori, traduzione di C. Carena; tale traduzione è pienamente conforme a quella in inglese disponibile in rete a

http://books.mirror.org/gb.plutarch.html

"Boiorix giunge a cavallo davanti all'accampamento romano e intima di stabilire il giorno ed il luogo della battaglia, perché ormai non resta altro da fare. Mario, vera natura di guerriero,...non riesce a capire questo schietto re dei barbari che sfida un esercito di 55.000 uomini come si trattasse di una competizione sportiva, deve semplicemente sorprendere o destare invece ammirazione? Mario decide infine di mandare un legato all'accampamento dei Cimbri,

Mario risponde di persona, non manda un legato.

per informarli che i Romani non avevano mai seguito i consigli del nemico quando intendevano ingaggiare battaglia. Ma improvvisamente cambia parere, concede un'eccezione e per il terzo giorno propone come campo di battaglia i Campi Raudi presso Vercellae (l'odierna Vercelli). Ingenuamente Boiorix accetta, senza sospettare che è stato giocato.

Plutarco afferma che il terreno era favorevole ai Germani in quanto permetteva loro di sfruttare appieno la loro superiorità numerica, ed ai Romani per la manovrabilità della loro cavalleria. Dal seguito non si evidenzia in alcun modo che Mario abbia giocato Boiorix: egli contava sull'addestramento fisico e tattico dei suoi uomini.

Il giorno dello scontro ci si accorge che i guerrieri germani devono combattere con un sole accecante negli occhi

Accorgere ? La posizione del sorgere del sole doveva essere ben nota da prima ai Germani, così come la particolare intensità dei raggi solari, visto che Plutarco afferma che si combattè in estate.

mentre vengono sferzati in faccia da enormi nuvole di polvere, provocate da un vento locale che soffia in quella stagione dell'anno e la cui direzione Mario naturalmente conosceva.

Plutarco afferma che la nuvola di polvere si alzò a battaglia già ingaggiata, e non per il vento, ma a causa dei combattenti stessi; inoltre tale polvere nascose a Mario la vista dei nemici, cosicchè egli vagò a lungo nella pianura prima di poter affrontare i nemici (il grosso dei Germani fu affrontato dagli uomini di Lutazio Catulo). Plutarco afferma inoltre che la polvere giovò ai Romani perché così essi non poterono accorgersi della moltitudine dei loro avversari. La polvere quindi svantaggiò entrambi i contendenti.

Inoltre la vasta pianura offre buon gioco alla cavalleria romana decisamente superiore....

Plutarco non menziona mai la cavalleria romana, mentre afferma che la cavalleria Germanica contava 15.000 uomini. In quanto al fatto che la cavalleria romana fosse decisamente superiore.. Gli eserciti romani del tempo avevano poca cavalleria, non più del 10% dell'intero esercito (circa 600 cavalieri per legione) per cui al massimo potevano essre presenti 6000 cavalieri su 55.000 uomini (circa 10 legioni)

E' certo che i Cimbri, almeno in prima linea,

Plutarco afferma che tutti e quindicimila erano così armati.

erano con armi catturate ai nemici

ai Celti probabilmente, visto la descrizione degli elmi, comunque Plutarco non dice nulla riguardo la provenienza di armi ed armature.

quindi meglio di quanto non lo fossero l'anno prima i Teutoni. I loro cavalieri portavano corazze di ferro ed elmi, avevano lance a due punte e lunghe spade, una armatura che per il semplice soldato germanico era un sogno. Eppure furono proprio gli uomini a cavallo che, battuti dalla cavalleria romana superiore di numero,

Ancora una volta non c'è traccia di ciò in Plutarco, che afferma che la cavalleria Germanica si dispose in modo da chiudere la fanteria romana tra di essa e la fanteria Germanica; dopo di che Plutarco non menziona più nessuna cavalleria, nè Romana nè Cimbra.

piombarono in fuga sui fanti che stavano prendendo posizione.

Plutarco afferma che fu la fanteria Germanica ad attaccare quella Romana.

germani dovettero schierarsi di nuovo, avanzarono,

Niente di tutto ciò in Plutarco.

si scontrarono col centro dello schieramento romano

Questo l'ho trovato.

e, ripiegando a destra, s'incunearono tra il centro e l'ala sinistra.

Niente di tutto ciò in Plutarco.

i romani scambiarono quel ripiegamento per fuga, si diedero all'inseguimento ma trovarono il vuoto. Nacque un caos di polvere pungente, sole accecante e strepito d'armi, accompagnato dal rombo cupo che giungeva dall'accampamento dei carri, ove le donne dei Cimbri tambureggiavano con bastoni sulle pelli bovine che erano distese sopra i tralicci dei carri.

Il particolare dei tamburi in Plutarco proprio non c'è.

Questo 30 giugno del 101 a.C. fu un lungo, sanguinoso giorno: la fine cominciò a delinearsi quando i romani riuscirono con le loro ali ad accerchiare il nemico."

Neppure questo c'è in Plutarco, che afferma che i Romani vinsero sul piano dell'addestramento fisico, visto che avvezzi alla fatica ed allenati com'erano (i muli di Mario), non risentirono minimamente nè del caldo nè della fatica per la corsa.

(quando poi i romani superarono l'ultima schiera di germani, che si erano legati insieme per non cedere

Plutarco afferma che era la prima schiera ad essere legata.

e che avevano ormai perso Boiorix ed altri capi, raggiunsero l'accampamento ed iniziò l'eroica resistenza delle donne Cimbriche)

Che prima, a sentir Plutarco, uccisero i loro connazionali che fuggivano, e poi commisero suicidio uccidendo i figli con loro stesse. Ma questi sono i tipici stereotipi classici sui barbari. Plutarco non cita combattimenti tra i Romani e le donne Germaniche.

Insomma, le discrepanze tra la narrazione di Fisher & Fabian e quella di Plutarco sono tali che gli autori dovevano avvertire il lettore che la loro era una ricostruzione puramente ipotetica (ed in contrasto con l'unica fonte certa sulla battaglia) o citare un'altra fonte primaria (fonte improbabile d'altronde, visto che Plutarco è l'unica fonte primaria disponibile).

Oppure Fisher & Fabian non si sono neppure degnati di compulsare le fonti primarie. Meno male che la storiografia tedesca è di livello assolutamente eccellente, Fisher & Fabian devono essere l'eccezione che conferma la regola.

Ciao
Gianfranco
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