Gli incrociatori a.a.
by Koll. Kurtz - 09/09/02
Sviluppati dalla Royal Navy a fine degli anni 30, convertendo sette incrociatori classe "C" della I G.M., che imbarcarono 10 cannoni singoli da 102/50 e moderne apparecchiature di tiro in sostituzione del vecchio armamento. Poco prima della II G.M., da questa esperienza, iniziarono la produzione dei "DIDO", 10 esemplari armati con torrette binate (5 alcuni 4) con cannoni doppio uso da 133 mm. (5.25 in.), con cadenza di 18 colpi min.. I primi mesi di guerra rilevarono gravi difetti, una volta superato lo sbarramento dei pezzi principali gli aerei avevano facile gioco. Fu necessario imbarcare un maggior numero di armi leggere, con direzioni di tiro indipendenti. I cambiamenti e modifiche apportate furono seguiti con estremo interesse dalla missione navale dell'U.S. Navy, che esaminò attentamente le tattiche e gli armamenti. Tutto questo influenza la costruzione degli incrociatori classe "ATLANTA", 11 esemplari armati con torrette binate (8 alcuni 6) da 127/38 (5in/38 twuin mount Mk32).
I "DIDO" impiegati sia sulle rotte artiche sia in Mediterraneo ebbero un impiego principalmente a.a., sia la Kriegsmarine che la Regia Marina furono tenute nei porti e i contrasti navali furono limitati solo ad alcuni episodi. Nella seconda battaglia della Sirte il contrammiraglio Vian tenne la "linea di fila" con la Regia Marina ("LITTORIO2,"GORIZIA","TRENTO" ecc.) con 3 incrociatori leggeri di cui due della classe "DIDO". Vi era anche l'incrociatore a.a. "CARLISE" della
classe "C" ma non partecipò allo scontro, fu tenuto in scorta diretta ai mercantili.
Diverso lo scenario del Pacifico, dove le battaglie aereonavali furono le più grandi e importanti della II G.M. e non si capisce il limitato numero di navi a.a. costruite dagli americani. Presumibilmente ritennero sufficiente per la difesa a.a. le armi imbarcate sulle rispettive navi. Si consideri la dotazione di 6 torrette binate degli incrociatori leggeri classe "CLEVELAND", per i c.t. la classe "FLETCHER" aveva 5 torrette singole, mentre i successivi "SUMMER" avevano 3 torrette binate. Queste navi potevano svolgere i loro compiti di squadra integrando ogni TF di un notevole fuoco contraereo, considerando i 15 colpi minuto aumentabili a 22 di ogni canna da 127, che con il munizionamento di prossimità erano un consistente fuoco di sbarramento. Ogni portaerei (CV) aveva da 8 a 12 cannoni da 127, mentre le navi da battaglia (BB) andavano da 16 a 20 (numero superiore alla dotazione di una divisione terrestre). Visto il notevole sviluppo dell'aviazione durante la II G.M., come mai gli Stati Uniti in particolare ne costruirono così pochi incrociatori a.a.? Cosa ne pensano gli esperti aereonavali di NewsLand?
Ciao
Reply di Koll. Kurtz
Henry Newbotl wrote:
Piuttosto... ci sono dati definitivi sulla maggiore o minore efficacia della difesa A.A. di area rispetto a quella di punto ? Mi sembra di ricordare (ma non ne sono certo) che i maggiori successi della contraerea siano da ascrivere a quella di punto (>= 40mm).
Gli americani scrivono che nel Pacifico, il 127 con il munizionamento di prossimità fu accreditato di veri record di abbattimenti. Mentre si riscontrò che il 40 pur provocando danni notevoli non era risolutivo (vedi Kamikaze), studiarono e produssero un 76 automatico che non fece in tempo ad entrare in servizio. Nel Mediterraneo la Royal Navy aveva come armamento A.A. leggero il 40/39 Wickers (2-Pounder pom-pom) singolo/due/quattro/otto canne, che non era minimamente paragonabile al Bofors 40/60, specialmente nella versione americana a due canne Mk 1 raffreddate ad acqua (venivano affiancati due affusti doppi e formavano complessi quadrupli Mk 2). Solamente verso il 1942/43 cominciarono ad essere imbarcate le mitragliere Oerlikon da 20/70 sia singole che doppie sostituendo le mitragliere quadrinate da 12,7
Wickers. I cannoni Bofors furono imbarcati nell'ultimo periodo del conflitto, cominciando dalle più grandi e sempre su affusto singolo. Date le buone qualità del cannone Bofors i tedeschi lo mantennero in produzione presso il Konigsberg Arsenal norvegese per la Kriegmarine e tuttora nella versione L/70 è l'arma di sistemi antimissile.
Ciao
Reply di Koll. Kurtz
Henry Newbotl wrote:
Quindi secondo te il 127 supera di gran lunga come kills il 40?
Suppongo che il maggior numero di abbattimenti sia da attribuire alla caccia (anche notturna),poi i medi calibri con le spolette di prossimità assistiti dai radar (nell'elettronica gli USA erano i più proggrediti), ne falciava un altro buon numero. Ai piccoli calibri restavano i più fortunati che scampavano a tutto quello e come noterai dalle foto o filmati sono sempre uno o al massimo due.
Per tacere del 100/47 italiano o del 37 ad affusto rigido!
Il signor cannone da 100/47 aveva come mamma la Skoda che lo partorì nei primi anni del secolo per armare gli esploratori asburgici. Da noi l'OTO lo rimanneggio ma rimaneva sempre figlio della Grande Guerra. In compenso avevamo l'ottimo 90/50 dell'Ansaldo, ma questioni di malgoverno li fece convivere entrambi. Presumibilmente gli intrallazi sulle forniture militari esistono fin dai tempi delle legioni romane. Il Breda da 37/54 binato ad affusto rigido, la prima serie era raffreddata ad acqua poi se ne produsse una da aria risparmiando peso. Questo complesso allo sparo aveva lo sforzo sulle strutture paragonabile a quello del complesso binato da 100/47, perciò era imbarcato solo sugli incrociatori e corazzate. Nel 1939 la Breda produsse un modello singolo a deformazione, questo fu possibile imbarcarlo sulle unità minori, normalmente i c.t. sbarcavano un complesso lanciasiluri sostituito da due cannoni da 37.
Ciao
Reply di Aerei Italiani
In un interessante articolo di La Science et la Vie del giugno 1942 (riprodotto in Italia da Rivista Aeronautica nell'ottobre del 1942, non so dare spiegazione sulla matrice) si poneva l'accento sul numero di bocche da fuoco in riferimento alle dimensioni dei battelli: (perdonate gli errori ma riporto pari pari):
Nave da battaglia Nord Carolina XX 127mm 4 pom-pom quadrupli densità 1/380
mq
Incrociatore Dido X 132 mm 2 pom-pom ottupli densità 1/135mq
CT laforey VI 120mm 1 pom-pom quadruplo densità 1/240mq
CT Benson V 127mm 5 tubi da 28mm densità 1/225mq
Nava scorta Hunt IV 100mm 1 pom-pom quadruplo densità 1/140mq
L'articolo in questione poneva le seguenti conclusioni:
"IL NUMERO DEI POM-POM DEVE ESSERE TRIPLICATO
In conclusione, se si vuole assicurare ad una nave da guerra una difesa efficace contro tutti i modi di attacco aereo combinati e particolarmente contro i più pericolosi il tuffo e il siluramento, si devono ammettere i seguenti coefficienti:
difesa contro bombardieri in volo orizzontale: un pezzo DCA pesante (calibro da 100 a 150mm) ed una superficie di ponte di 150mq. E' il rapporto che hanno gli incrociatori antiaerei moderni e sembra sufficente;
difesa contro i bombardieri a tuffo: un pezzo DCA leggero (calibro da 25 a 40mm) per una superficie di ponte di 50 mq. In questo caso bisogna triplicare il rapporto oggi ammesso;
difesa contro gli aerosiluranti: il rapporto richiesto per la difesa contro i bombardieri a tuffo sembra sufficente, a condizione però di adottare una disposizione adeguata alla nave di grande lunghezza, più vulnerabile al
siluro. Per una corazzata o una portaerei sarebbe di 1 pom-pom per ogni 5 o 7 metri di lunghezza.
Riassumendo, l'armamento di DCA leggera deve avere la priorità. Se la nave di combattimento vuole sopravvivere deve fin d'ora triplicare il suo armamento antistukas."
Naturalmente ho voluto solo aggiungere una nota "storica" al Vostro post, l'articolo di per sè riporta una grande fobia verso gli attacchi "stukas" (siamo nel 1942) e pone una grande attenzione nella difesa leggera nei calibri sino al 40mm (ben accetto) nel dipanare tali attacchi.
Ciao
Diego