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Argomento: Guerra del 1809 - Recensione di Heinrich Freiherr von Schmitt (12/07)

I libri dedicati a Napoleone e alle sue guerre non sono moltissimi nel panorama editoriale italiano: a parte qualche pregevole opera sulle solite Austerlitz e Waterloo è molto difficile trovare lavori seri sul periodo nella nostra lingua. Particolarmente gradita risulta perciò la decisione della benemerita Libreria Editrice Goriziana di
tradurre e pubblicare l'opera del celebre studioso Gunther E. Rothenberg, "Wagram. L'ultima vittoria di Napoleone" (Titolo originale: "The Emperor's Last Victory"). L'autore è stato un celebre pioniere della riscoperta del contributo delle truppe asburgiche nelle guerre del XIX e XX secolo, i suoi libri più celebri essendo "Napoleon's Great Adversaries:
Archduke Charles and the Austrian Army" e "The Army of Francis Joseph" (trad. it. "L'Esercito di Francesco Giuseppe", pregevole opera sulle armate austriache post-metternichiane, purtroppo condita da errori a volte sbalorditivi, come quello sull'"abolizione" della Landwehr nel 1831!!!).
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Argomento: Guerra delle Alpi - Recensione di Mauro Minola (09/07)

La guerra tra la Repubblica francese e il Regno di Sardegna scoppiata nel settembre 1792 e proseguita fino all'armistizio di Cherasco dell'aprile 1796 ha rappresentato di certo l'evento più importante per le sorti del Piemonte sabaudo e dell'Italia settentrionale. L'ultimo atto di questo conflitto, che si svolse tra la fine di marzo e l'aprile 1796, consentì al giovane generale d'armata Napoleone Buonaparte, al suo primo comando dell'Armata d'Italia, di aprirsi la via per quella campagna offensiva che lo portò ad ottenere la piena vittoria sulle armate sarde e austriache.
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Argomento: Battaglia di Aboukir - Recensione di Marco S. (08/07)

Quando ho visto questo libro, mi è sembrato una sorta di complemento, di classici libri del tipo "tutto sugli U-boot", come quello scritto da David Miller per la Conway o da Robert Stern per la Arms and Armour Press. L'autore è noto soprattutto per i suoi scritti sulla marina nelsoniana e sull'architettura delle navi di quel periodo, ma è pur sempre curatore emerito del National Maritime Museum e mi pare che abbia fatto comunque un ottimo e competente lavoro. Con questo libro, dunque, Lavery si pone "dall'altra parte della barricata" facendoci salire sulle navi di scorta ai convogli atlantici, cioè i naturali avversari degli U-boot.
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Argomento: Battaglia di Austerlitz - Recensione di Recensione di Marco Menicocci (01/06)

Il libro di Valzania, giornalista e divulgatore di storia militare (suo è un libro sulla battaglia dello Jutland edito dallo stesso editore), esce, probabilmente non a caso, nel cinquantenario della celebre battaglia. Il titolo è già emblematico e riassume la tesi del libro: Austerlitz è la più grande vittoria nel senso che in nessun altra battaglia il generale Napoleone è riuscito a ottenere sul campo un più clamoroso successo militare ma è anche la vittoria più grande perché è questa vittoria, più di ogni altra, quella scelta dal politico Napoleone per edificare il suo mito di invincibilità e di potenza, per significare al mondo e ai suoi, la grandezza del suo operato. Una grande vittoria in senso duplice pertanto, militare e ideologico e su questi due campi muove la ricostruzione dell'Autore.
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Argomento: Regolamento manovre di Fanteria - Recensione di Recensione di Pbarba (06/05)
Reglement concernant l'exercice et les manouvres de l'infanterie 1er Aout 1791 copia anastatica edita dalla Compagnia dei Librai (15 euro)
Il Regolamento per le manovre della Fanteria del 1791, costituisce una sorta di "breviario" del sergente, metro necessario per la stessa sopravvivenza fisica del reparto oltre che per la valentia guerresca. Esso fu origine e parte costante del grado di efficienza militare che ha permesso a Napoleone e alla Grande Armee di entrare nella Storia quale
eccezionale ed insuperato strumento bellico. Fu grazie a questo che dall'Imperatore al Maresciallo, al generale, al capitano sino alla silenziosa ed operosa schiera di sergenti che sempre, con uqel consunto libretto in tasca, che le fanterie repubblicane ed imperiali poi, potevano passare più rapidamente dell'avversario da un ordine di marcia in colonna ad uno schieramento in linea e da questo ancora ad un quadrato per respingere la cavalleria. Aver assimilato al meglio il Regolamento del 1791 ha costituito una carta vincente dei soldati napoleonici; l'aver trasformato in automatismo le regole contenute in quel piccolo grande testo ha costituito la superiorità del grognard; a tutt'oggi la sua lettura può far comprendere meglio all'appassionato di storia quale metro scandisse la vita del soldato di allora ed il renactor può nuovamente riporre nello zaino la chiave del proprio successo.
Argomento: Marine Nationale - Recensione di Recensione di Marco S. (10/04)

Un diffuso stereotipo, almeno tra coloro che non sono andati a fondo alla questione, è che Napoleone Bonaparte trascurasse molto la "Marine Nationale", la politica navale e la strategia navale e che questo fatto sia stato una delle cause delle sconfitte navali subite dalla Francia nel periodo considerato o, addirittura, tout-court, della sconfitta finale di Napoleone. Se ritenete necessario curarvi da questo rozzo pregiudizio, una delle migliori medicine e' senz'altro la lettura del volume in questione. Si tratta di un volume scritto dall'ammiraglio Thomazi che, dopo la I Guerra Mondiale, aveva abbandonato gli alti comandi per diventare un prolifico storico navale. Questo libro, pubblicato postumo per la prima volta solo nel 1978, è considerato un lavoro magistrale, almeno a voler credere all'occhiello di presentazione in dorso di copertina. Il sottoscritto comunque condivide il giudizio, con qualche riserva marginale che specificheremo più avanti e che non inficia affatto il valore dell'opera.
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Argomento: Nelson - Recensione di Marco S. (09/03)

Il volume in oggetto non si dilunga sul Nelson noto al grande pubblico degli appassionati, attraverso le sue famose vittorie (Capo S.Vincenzo, Aboukir, Copenhagen e Trafalgar) Intendiamo il Nelson geniale tattico navale. Intendiamo il Nelson ufficiale energico ed irriducibile, come forse di più non si potrebbe concepire. Intendiamo il Nelson grande capo, in possesso della miracolosa virtù di trasmettere ai suoi sottoposti il suo stesso entusiasmo. Questo Nelson è noto e lo si ritrova in tutti i libri di storia navale. E' il Nelson che appariva ai suoi marinai ed ai suoi sottordini, il Nelson noto al grande pubblico, che il volume lascia sullo sfondo, senza pretendere di sminuire o smentire (anche se , qua e là, qualcosa cerca di fare in tal senso). Non si troveranno quindi, in questo volume, minute descrizioni delle citate battaglie, che invece sono a malapena sfiorate. Il libro si dilunga invece sull'altro lato della medaglia della personalità di Nelson, quello che appariva a coloro che avevano l'onore e l'onere di rapportarsi con lui nella vita di tutti i giorni: i parenti e gli amici, i colleghi ed i superiori. In breve, la tesi dell'opera è che l'incredibile energia mostrata da Nelson sul campo di battaglia, si sosteneva soprattutto su un bisogno quasi maniacale di successo e di fama.
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Argomento: Le Campagne di Napoleone - Recensione di Emanuele Cattarossi (07/03)

In quest'opera di Chandler, uno dei maggiori studiosi del periodo napoleonico, vengono ripercorse le campagne militari combattute da Napoleone. Chandler ricostruisce queste campange una a una partendo dalla formazione di Napoleone come ufficiale fino alla definitiva sconfitta di Waterloo. In mezzo il lettore troverà ripercorse tutte le battaglie che con il loro nome hanno segnato un epoca: Le Piramidi, Marengo, Austerliz, Jena, Eylau, Wagram, Borodino, Lipsia. Grandi vittorie e grandi sconfitte dell'Aquila Imperiale. Chandler ci mostra gli eserciti del tempo: cosa rendeva l'esercito francese così forte, quali tattiche applicasse, quali erano i punti deboli di prussiani, austriaci, russi e inglesi, chi furono gli avversari di Napoleone (Wurmser, l'arciduca Carlo, Blucher, Barclay de Tolly, Kutuzov, Wellington). L'opera è suddivisa in due volumi, corredata di ottime cartine e di diverse foto. Per gli appassionati di Napoleone questo libro è una scelta obbligata.
Seconda recensione basata sulle discussioni del newsgroup it.cultura.storia.militare raccolte da Luca (07/03)
Seconda recensione basata sulle discussioni del newsgroup it.cultura.storia.militare raccolte da Luca (07/03)
Argomento: Guerre della rivoluzione e guerre napoleoniche - Recensione di Corrado Sansalone (02/03)
Aprile 1796 di Leopoldo Di Rienzo e Angelo Salmoiraghi, Sabatelli
Il libro "Aprile 1796", pubblicato nei primi mesi del 1996 a cura del Centro Studi Nino Parodi di Cairo Montenotte, non è conosciuto al pubblico, in quanto non è mai stato messo in vendita. Sia chi lo ha scritto Ing. Leopoldo Di Rienzo, sia chi ne ha curato la pubblicazione, Dott. Angelo Salmoiraghi hanno infatti deciso di donarlo agli alunni delle classi terze medie della Valle Bormida (SV) proprio nell'anno in cui cadeva l'anniversario dei duecento anni della prima impresa napoleonica. Il sottoscritto ne ha ricevuto una copia direttamente dal Dott. Salmoiraghi. L'autore e chi con lui ha realizzato quest'opera, hanno effettuato ricerche in archivi e musei italiani e stranieri, consultato importanti fonti documentali e bibliografiche, scelto attentamente stampe ed immagini che illustrassero nel dettaglio l'argomento e i personaggi di cui si parla nel libro. Dopo una rapida e precisa analisi della situazione politica che portò agli avvenimenti del 1796, l'autore ci descrive brevemente le caratteristiche del territorio teatro degli scontri, l'armamento e la forza degli eserciti contrapposti. Subito dopo, lo stesso ci narra in due capitoli, gli avvenimenti che portarono il giovane e sconosciuto generale Napoleone Bonaparte e la sua armata di "straccioni" (cfr. il proclama: "soldati, voi siete nudi e malnutriti, ecc") ad imporre l'armistizio al Piemonte sabaudo ed in seguito a sconfiggere l'Austria in Italia. Cairo Montenotte, Millesimo, Cosseria, Dego, Ceva, Mondovì, Cherasco, sono nomi che, per chi studia l'epoca napoleonica, evocano immediatamente alla memoria i fatti d'armi e gli episodi della prima campagna d'Italia iniziata proprio nell'aprile 1796. Bric del Tesoro, monte San Giorgio, cascina Garbazza, bric Magliani, ecc. sono, invece, nomi che possono lasciare indifferenti anche i più esperti conoscitori del periodo napoleonico. Ebbene, questi sono alcuni luoghi dove effettivamente avvennero gli scontri, ovvero sono i nomi e i toponimi delle colline e delle località intorno a Cairo Montenotte, Millesimo, Dego, ecc.ecc. L'aspetto più coinvolgente e la particolarità di questo libro sono proprio la diretta conoscenza della zona delle battaglie da parte dell'autore che fornisce l'indicazione esatta degli itinerari delle truppe, dei luoghi dove si trincerarono e delle posizioni delle ridotte. Tutte informazioni che rendono l'opera quasi unica nel suo genere. Aprile 1796, scritto e pubblicato per i ragazzi delle scuole medie della zona dove più di duecento anni fa avvennero gli scontri della prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, non ha certamente la pretesa di sostituirsi ad libri più importanti e famosi sull'argomento ma sicuramente completa nel dettaglio informazioni a volte piuttosto generiche, riportate nelle opere più conosciute.
Argomento: Guerre della rivoluzione e guerre napoleoniche - Recensione di Corrado Sansalone (02/03)

Il 10 agosto 1792 una folla inferocita di parigini assalì il Palazzo delle Tuileries, massacrò la Guardia Svizzera e imprigionò il Re Luigi XVI nel Tempio. Il 20 settembre i francesi ottennero l'inaspettata vittoria di Valmy sui prussiani e, mentre il giorno dopo la Convenzione Nazionale proclamava la nascita della Repubblica, le truppe rivoluzionarie schierate nel sud della Francia attaccavano i possedimenti del Re di Sardegna in Savoia; iniziava così la "guerra delle alpi" terminata solo nel 1796 con l'armistizio di Cherasco imposto da Napoleone Bonaparte ai piemontesi. Il libro "La guerra delle alpi" di Virgilio Ilari, Piero Crociani e Ciro Paoletti descrive questi quattro lunghi anni, inserendo nell'ambito storico politico dell'epoca gli eventi che si verificarono nella regione compresa tra la Francia, la Liguria e il Piemonte. I tre autori, esperti di storia militare, affrontano l'argomento illustrando le varie fasi della guerra sulla terraferma e quelle meno note che si verificarono sul mare. Partendo dagli avvenimenti della Savoia, vengono passati in rassegna importanti e conosciuti episodi bellici come la battaglia dell'Authion del 1793, la battaglia di Loano del 1795 e quella della Bormida (ovvero la parte iniziale della prima campagna napoleonica in Italia) del 1796. Il libro presenta per i vari episodi un'attenta analisi della situazione militare: inquadramento geografico delle zone degli scontri, forze armate contrapposte, posizioni di partenza delle truppe, strategie e direttive dei comandi, risultati tattico-strategici ottenuti, perdite ecc. Da un punto di vista puramente storico, il libro narra la tenace resistenza del Piemonte sabaudo nei confronti delle armate rivoluzionarie francesi, mette in evidenza lo scarso appoggio ai Savoia da parte dell'alleato austriaco e di quello inglese, l'emergere della figura di Napoleone Bonaparte e in generale la miseria politica dell'Italia, destinata nuovamente a diventare, come nei secoli passati, campo di battaglia per gli eserciti europei. Analizzando il libro esclusivamente come studiosi di storia militare, possiamo fare alcune interessanti valutazioni: il Piemonte Sabaudo, come dimostrato dalla forte opposizione alle truppe francesi era preparato militarmente alla guerra, ma nello stesso tempo, alla determinazione degli uomini sul campo si contrapponeva la scarsa visione strategica dell'alto comando; gli austriaci non avevano alcuna intenzione di difendere un alleato notoriamente infido come il Piemonte Sabaudo, in quanto il loro interesse tattico era quello di proteggere i loro territori nel milanese e scaglionare in profondità la difesa dei loro possedimenti; i francesi spinti dagli ideali rivoluzionari, riuscirono a superare grandi difficoltà con l'entusiasmo e in parte forse, con la forza della disperazione, inoltre la presenza di buoni comandanti, senza considerare Napoleone ricordiamo Carnot, Massena, Kellerman, ecc. consentì alle truppe rivoluzionarie di sviluppare manovre che il più delle volte portarono al pieno successo delle operazioni militari. Il libro nel recente panorama delle pubblicazioni di storia napoleonica edite in Italia, ha l' importante merito di colmare una grave lacuna. Descrive il periodo precedente l'ascesa di Napoleone, sottolineando soprattutto gli aspetti trascurati dalla storiografia ufficiale italiana dalla metà del secolo scorso in avanti, troppo coinvolta per considerare equamente gli alleati di allora, gli austriaci, se non come i nemici del momento e ancor di più troppo ben disposta nei confronti dell' alleato francese e dell'operazione di rivalutazione dell'ex "orco di Francia" portata avanti dal nipote Napoleone III.
Argomento: Campagna di Russia - Recensione di Bondir (02/02)

Nigel Nicolson ricostruisce in questo libro la storia di una delle più celebri campagne militari di ogni tempo. Una campagna dove il sogno di un uomo di dominare l'Europa si infrange contro il gelido inverno russo, una sorte condivisa oltre 100 anni dopo anche da un altro esercito invasore in un modo che riporta alla mente la frase di Samuel Coleridge "la storia non può insegnare niente: la sua luce è quella di una lanterna a poppa che illumina le onde che sono dietro di noi". Buon volume che aiuta, anche se non in maniera esaustiva, a rivivere e a capire l'epopea delle truppe napoleoniche, dai primi successi in terra russa alla disastrosa ritirata attraverso le sterminate pianure ghiacciate.
Argomento: Napoleone - Recensione di Bondir (02/02)

In questo libro vengono trattate le carriere di tutti i Marescialli di Napoleone. Dedicando un capitolo a ciascun personaggio, Chandler ne descrive il percorso di vita e militare dagli inizi fino alle glorie e ricchezze derivanti dal possesso del bastone di maresciallo. Chi erano questi uomini, ricompensati largamente con privilegi, terre, denaro fino a diventare la nuova aristocrazia dell'Impero? Ogni biografia è corredata da una cronologia e dalla narrazione della principale battaglia in cui ogni maresciallo fu protagonista. Interessante libro che permette ai neofiti di conoscere più approfonditamente la vita e le gesta degli uomini che hanno suddiviso l'onere e l'onore della conduzione delle truppe francesi in battaglia.
Argomento: Romanzo storico - Recensione di Marco Marianetti (02/02)

Questa volta non parlerò di un saggio storico, ma di un romanzo scritto però con evidenti intenti "documentaristici". Lo scrittore infatti costruisce una labile trama, in cui inserisce personaggi inventati, o protagonisti storici, fra cui lo stesso Napoleone e ambienta la sua vicenda durante la negletta battaglia di Essling, uno degli episodi bellici più controversi delle campagne napoleoniche. Il punto di vista della battaglia è soprattutto quello dei fanti, cavalieri e artiglieri francesi, che si troveranno coinvolti in una battaglia furibonda e confusa, ma che mostrerà a loro ancora una volta e a noi lettori tutta la crudezza, l'orrore e la grandiosità di una battaglia del XIX secolo. Accanto alla figura dell'Imperatore, tratteggiata non senza un certo divertimento e andando volutamente un po' sopra le righe, Rambaud disegna con delicatezza alcuni personaggi di contorno, i veri umili protagonisti della storia, con estrema efficacia. Da ricordare la scena della carica della cavalleria e il raccapricciante scenario dell'ospedale da campo francese, vero specchio della durezza delle battaglie di ogni tempo.
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