Curiosando di qua e di là nella rete, a volte si scoprono frammenti interessanti di storia che non sono mai usciti da una ristretta cerchia di specialisti. Ad esempio, in ordine cronologico, il Winchester
Liberator / Colt
Defender, la Smith & Wesson
Q.S.P.R., la Colt
S.C.A.M.P. Tutte queste sono armi che non furono mai adottate da eserciti o corpi di polizia, o che non superarono mai lo stadio di prototipo, nonostante fossero delle grandi anticipazioni tecniche o al contrario dei solidi ed efficienti strumenti.
Winchester Liberator mark III
Il Winchester
Liberator (
1) era un'arma a munizioni spezzate con caratteristiche particolari. Era stata progettata nel 1962 specificatamente come arma antiguerriglia, ed era volutamente rozzo e semplice. Ci furono 3 versioni, ognuna nata come riprogettazione della precedente. La versione finale, Il Winchester
Liberator mark III presentata nel 1964, misurava 47 cm di lunghezza e pesava 3.2 kg.
Era dotato di 4 canne calibro 12 e poteva sparare a colpo singolo o in successione, con un sistema simile ai revolver, vale a dire il cane unico spingeva successivamente i percussori delle singole canne, scaricandole in pochissimi secondi. Per ricaricare, il fucile si apriva come una normale doppietta da caccia. Nonostante le sue doti, non fu preso in considerazione né dai militari né dalle agenzie civili.
Il Colt
Defender era un'evoluzione del
Liberator pensata specificatamente per l'uso di polizia. L'arma aveva un aspetto strano, dato che consisteva in un fascio di 8 canne calibro 20 con un calcio di pistola anteriore e uno posteriore. La lunghezza era di 45 cm con un peso di 3.9 kg. Il tipo di caricamento era identico al
Liberator. Da notare che la sua particolare conformazione lo rendeva il fucile a pallettoni con il massimo numero di colpi disponibili fino agli anni '90.
Colt Defender
Del
Defender erano previste 4 versioni. La prima era quella base. In una, nello spazio vuoto nella corona di canne poteva essere inserita una bomboletta di gas lacrimogeno, azionata dal grilletto del calcio
anteriore (
2). In un'altra, un selettore permetteva di scegliere quale canna sparare, avendo così una possibile scelta del tipo di munizione. L'ultima incorporava tutte e due le precedenti.
L'arma conservava inoltre la possibilità di sparo in successione, con il comprensibile volume di fuoco. Prima di entrare in produzione, fu commissionato nel 1970 un sondaggio presso i potenziali clienti. E questo determinò la morte del
Defender. Le varie polizie interpellate, sebbene riconoscessero le qualità dell'arma, affermarono che a causa dei bilanci ristretti non potevano pensare di rinnovare il proprio armamento
.
La Smith & Wesson
Q.S.P.R. (
Quiet Special Purpose Revolver, Revolver silenzioso per impieghi speciali) era un'arma basata sulla Smith & Wesson 29
calibro 44 (
3). Questa modifica era stata studiata per rispondere ad una richiesta dell'US ARMY del 1967 riguardante i "
Tunnel Rats". I "
Tunnel Rats" (Ratti da galleria) erano quei soldati di bassa statura e specificatamente addestrati, che durante la Guerra del Viet-Nam, si infiltravano nella rete di gallerie sotterranee nemiche. Questi soldati si portavano dietro delle armi comuni quali revolver commerciali o shotgun (fucili a pallettoni) a canne
segate (
4) o la classica 1911 A1
.
Per ovvi motivi, queste armi non erano l'ideale a causa delle loro
rumorosità (
5) e il tipo di munizionamento della
Q.S.P.R., più che la pistola in sé, era un tentativo di soluzione del problema.
Cartuccia .410 silenziosa
Infatti, la
Q.S.P.R. sparava delle cartucce calibro
.410 (
6) silenziate. Questo risultato era ottenuto costringendo i gas di sparo dentro il corpo della cartuccia, metallica e chiusa ermeticamente. L'esplosione della carica spingeva un pistone, il quale, muovendosi in avanti, proiettava nella canna il proiettile, per poi restare bloccato nella cartuccia. Il proiettile, nello specifico caso, era un
sabot di plastica contenente 15 pallini di
tungsteno (
7). La canna era estremamente corta, non rigata e priva di mirino, giacché la pistola era concepita per un uso a saturazione. L'insieme di tutti i fattori, bassa carica di lancio, peso limitato dei pallini, canna corta, davano come risultato una portata utile di soli 10 m.
Il rumore, invece, era identico a quella di una calibro .22 dotata di silenziatore. L'arma fu costruita in un limitato numero di esemplari e distribuita per la prova sul campo a partire dalla metà del 1969. In questo primo periodo di prova, gli sperimentatori la trovarono efficiente e funzionale. Stranamente, sembra che fosse più usata come arma da "omicidio" in imboscate forestali invece che nell'ambiente per cui era stata progettata. Gli sperimentatori proposero delle modifiche e variazioni sia alla pistola che alla munizione, ed un nuovo programma di miglioramento iniziò nel 1970 per poi finire nel 1971. Ma nel gennaio 1973 ci fu il ritiro delle truppe americane dal Viet-Nam, e, curiosamente, sia l'arma, sia il concetto furono dimenticati.
Colt S.C.A.M.P.
La Colt
S.C.A.M.P., (
Small Caliber Machine Pistol, pistola mitragliatrice di piccolo calibro) fu concepita nel 1969 come sostituta della veneranda Colt 1911 A1, arma da fianco dell'US Army. Invece di essere un'arma dalle prestazioni similari in calibro
diverso (
8), i progettisti della Colt puntarono su un diverso concetto: un'arma automatica leggera e controllabile anche in full auto, poco più grande della 1911, sparante dei proiettili di calibro inferiore. L'arma funzionava a recupero di gas con culatta bloccata, ed era un insieme delle più avanzate tecnologie dell'epoca, con componenti di acciaio inossidabile e parti in materiale plastico. Era dotata di un caricatore da 27 colpi, e poteva sparare a colpo singolo e a raffiche controllate di tre
colpi (
9), con una cadenza teorica massima di 1500 colpi al minuto. La tendenza a impennarsi era minimizzata dalla distribuzione dei pesi (influenzata dall'esperienza delle armi sportive di tiro di precisione) e da un compensatore alla bocca.
La pistola poteva essere smontata senza attrezzi, ed era pensata per funzionare nelle peggiori condizioni ambientali (nel Viet-Nam si era finalmente capita l'utilità di questa filosofia). Il proiettile era il calibro
.22 Scamp (
5.56 x 29 mm centerfire) sviluppato appositamente. Nelle prove, dimostrò una gittata utile di 45 m con traiettoria piatta e una gittata massima di 175 m. Nei primi anni '70 fu costruito un unico prototipo per le prove. Con una lunghezza totale di 29.5 (lunghezza canna di 23.2 cm) e un peso di 1,47 kg a caricatore da 27 colpi pieno, la Colt
S.C.A.M.P. pesava soltanto 300 grammi più di una 1911A1 con i suoi 8 colpi calibro 45. Tutti quelli che la provarono ne apprezzarono le qualità. Ma, stranamente, l'esercito e l'aviazione non dimostrarono interesse verso l'arma e il concetto, e il prototipo rimase l'unico costruito.
Dal punto di visto di storico appassionato d'armi, tutte queste armi mi sembrano delle autentiche occasioni perse. Durante la guerra del Viet-Nam sia gli Americani e alleati da una parte sia i Vietcong dall'altra utilizzarono shotgun. Mentre gli occidentali utilizzavano le stesse armi della 2ª G.M. e altre di provenienza commerciale, i vietnamiti produssero artigianalmente delle classiche "lupare". E' facile pensare che una fornitura ufficiale come il Winchester
Liberator sarebbe stata veramente apprezzato. Il Colt
Defender, obbiettivamente, aveva tutti i numeri per sfondare nel settore civile, ma per i motivi sopra descritti non suscitò che un tiepido interesse. Pensando alla quantità di munizionamento non letale sviluppato nello stesso periodo per il calibro 12, è facile pensare a come quest'arma poteva diventare una specie di jolly per tutti i tipi di intervento.
La
Q.S.P.R. racchiude in sé due concetti che oggi sono in auge, uno la munizione silenziosa, la quale fu sviluppata autonomamente dai sovietici per la loro serie di pistole da "omicidio" specifiche del KGB e del MVD, l'altro il revolver sparante munizioni spezzate per difesa ravvicinata, rappresentato dal revolver
THUNDER FIVE, e dal
Taurus Judge. Il
THUNDER FIVE fu distribuito alle truppe prima dell'invasione del Kuwait, e si guadagnò pure una comparsata nel film "
Three Kings" con George Clooney, ma a quanto pare, non fu molto apprezzata ed oggi ne esistono pochissimi esemplari in mano a privati.
La
Taurus Judge sta vivendo un successo commerciale negli Stati Uniti, ma ci sono molti dubbi sulla sua efficacia in situazioni reali di impiego. Tutti i dubbi non sono sulle armi in sé (tranne che per la
THUNDER FIVE che sembra un autentico errore industriale) ma sul munizionamento e sul suo reale potere di arresto. Si può immaginare che se il concetto della
Q.S.P.R. non fosse stato dimenticato per 20 anni e fosse stato utilizzato per altre armi successive, il munizionamento .410 antiuomo sarebbe potuto essere opportunamente studiato e sviluppato in modo da ottenere qualcosa che funzioni.
La Colt
S.C.A.M.P. era il precursore del concetto PDW (
Personal Defence Weapon, arma da difesa personale). Infatti è identica al primo esponente di questa linea di pensiero, la
P90 della
Fabrique National. Le due armi sono sovrapponibili nelle parti essenziali: stessa ogiva calibro .22, stesso rinculo limitato, alta cadenza di tiri e gittata ridotta a 100 m, stessa tipologia d'impiego cioè sistema ottimizzato per scontri rapidi e ravvicinati. La differenza sostanziale è che la
P90 è più grande, ha un caricatore da 40 colpi ed è concepita come sostituto dell'arma lunga.
Mentre la
S.C.A.M.P. era l'arma da fianco del
soldato (
10), che magari la accompagnava allo
M16, la
P90 è destinata a un uso per truppe di seconda linea in funzione di autodifesa. Molto semplicemente, gli scenari d'impiego che i progettisti della Colt immaginarono nel 1969, erano gli stessi su cui si basarono i designer belgi negli anni 90 ed, entrambi trovarono una soluzione simile.
Note
1. Il nome era un richiamo alla pistola "
Liberator" dell'O.S.S. nella 2ª G.M. [
torna su]
2. Nelle versioni prive di bomboletta, il calcio di pistola anteriore azionava il cane, come quello posteriore. [
torna su]
3. Si, proprio quella del commissario Callaghan, o Dirty Harry per gli anglofili. [
torna su]
4. Il "
lupara concept" impera. [
torna su]
5. L'effetto del rumore prodotto da una cartuccia calibro 12 in un tunnel in cui un uomo può passare solo rannicchiato è facilmente immaginabile. [
torna su]
6. Il .410 è un tipo di cartuccia a munizione spezzata, in pratica il tipo più piccolo di munizione a pallettoni. [
torna su]
7. Come in tutti i proiettili di questo tipo, appena uscito dalla canna il
sabot si apriva e lasciava i pallini liberi. [
torna su]
8. Come è l'attuale arma d'ordinanza americana, la Beretta M9, derivata dalla 92F. [
torna su]
9. Con selettore su raffica controllata, il caricatore si sarebbe esaurito in 9 scariche. Bisogna dire che una scarica di 3 colpi da .22 scamp avrebbe avuto una migliore balistica terminale di un .45 ACP
cioè avrebbe fatto dei danni maggiori. [
torna su]
10. In termine tecnico e di moda, come
backup. [
torna su]
RIPRODUZIONE RISERVATA ©