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Il destino di Gary Powers
by Amedeo Matteucci - 20/08/02
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Il 1º maggio 1960 l'U-2 pilotato da G. F. Powers stava procedendo nel suo volo di ricognizione che partendo dal Pakistan ed arrivando in Norvegia lo avrebbe portato a sorvolare diverse aree 'sensibili' sul territorio dell'URSS.

Non appena la difesa aerea sovietica ebbe modo di individuare sui loro schermi radar l'U-2 mandarono in volo due MiG-19 del 356. IAP pilotati dal capitano Boris Ajvazjan e dal tenente Sergej Safronov nel tentativo di intercettarlo. Dato che presso la base del reggimento si trovavano anche due Su-9 nuovi di zecca (ma ancora privi di armamento e parte delle apparecchiature di bordo) il maggior generale Savickij ordinò al capitano Mentjukov di tentare di intercettare l'U-2 con il nuovo caccia di alta quota e speronarlo. Inutile dire come le speranze di beccare l'U-2 erano alquanto scarse (per usare un eufemismo), le missioni precedenti ed i dati tecnici noti lasciavano poco spazio alle speranze dei sovietici, ma si verificò un evento fortuito che ebbe pesanti ripercussioni su quella che sarebbe stata una missione scontata come le altre.

Mentre si trovava nei pressi di Sverdlovsk, Powers ebbe un problema con l'alimentazione del motore che si spense e lo costrinse a perdere circa 20.000 piedi di quota prima di poterlo riattivare. Durante questa inaspettata discesa, l'aereo spia si trovava vicino ad un sito SAM, equipaggiato con il relativamente nuovo sistema S-75 Divna. Non credendo ai loro occhi i sovietici iniziarono a sparare missili, uno di questi esplose a circa venti metri dietro l'ala destra dell'U-2 distruggendo lo stabilizzatore. Questo inaspettato successo però non fu senza effetti collaterali per la PVO. In un mix di scarsa coordinazione e improvvisazione il comando del sito SAM, che era stato informato del rilevamento di altri aerei nelle vicinanze dell'aereo spia, assunse che tutti i contatti radar fossero attribuibili ad aerei ostili e, nella gragnuola di colpi che seguirono, un missile colpì il MiG-19 del tenente Safronov che non ne uscì vivo (fu in seguito insignito dell'Ordine della Bandiera Rossa alla memoria).

L'U-2, oramai colpito, iniziò a picchiare ed i g negativi strapparono le ali del velivolo (date le caratteristiche costruttive, l'aereo era relativamente fragile). L'aereo spia si trovava oramai in una vite incontrollata, Powers prima di abbandonare l'aereo avrebbe dovuto attivare un congegno di autodistruzione che, si sperava, doveva ridurre l'aereo in uno stato tale da renderne impossibile l'identificazione ed il recupero di apparecchiature segrete, tuttavia (forse temendo che il timer per l'esplosione fosse stato proditoriamente regolato a zero) evitò di armare il dispositivo. Data la situazione preferì non fidarsi neppure del congegno di eiezione ma espulse il tettuccio e si gettò dall'aereo a circa 34.000 piedi ed aprì il paracadute a 15.000. Visto che (giustamente!) aveva fatto tanto per salvarsi la vita evitò l'uso della siringa di curaro nascosta in un dollaro d'argento (che faceva parte della dotazione standard) e si lasciò catturare. Il resto è storia. Il tizio con cui fu scambiato presso Berlino nel 1962 era il colonnello Rudolf Abel (IMHO la seconda più grande spia di tutti i tempi) che era stato catturato dall'FBI nel 1957.

Saluti,
Amedeo

Reply di Amedeo Matteucci a B29

Mi sembra che questo Powers non abbia agito molto "militarmente" e che sopratutto avesse scarsa fiducia nei suoi superiori e sopratutto nella stessa Air Force che avrebbe dovuto servire, passi non usare una siringa di curaro (penso che nessuno abbia molta voglia di avvelenarsi, sia in tempo di guerra che sopratutto in tempo di pace quando ci sono maggiori possibiltà di portare a casa la pelle) ma non azionare il dispositivo di autodistruzione mah..

Non vorrei sbagliarmi ma all'epoca Powers (veterano della guerra di Corea) era già congedato, e lavorava alle dirette dipendenze della CIA e non dell'USAF. Quindi non era un militare in senso stretto. D'altronde anche l'aereo era privo di contrassegni così come il pilota era privo di distintivi, piastrine etc. Per quanto riguarda il suo comportamento, be' ci sono ancora molti punti oscuri in tutta la vicenda.

En passant, qualche anno addietro Mentjukov ha dichiarato di essere stato lui con il suo Su-9 ad abbattere l'U-2! La cosa è tecnicamente possibile anche senza uno speronamento in quanto l'U-2 è abbastanza 'fragile' (nel 1956 due Sabre canadesi passarono vicino ad un U-2 in Germania e lo fecero precipitare) ed il fatto di attribuire ufficialmente la 'vittoria' ad un SAM sarebbe andata in linea con il desiderio di fare un piacere a Chruscev che vedeva nei missili la panacea a tutto e l'arma del futuro (a discapito di aerei, carri, cannoni navi, soprattutto se grossi e costosi). Quello che però mi pare quasi impossibile che a quelle quote il Su-9 possa essere riuscito a manovrare così audacemente attorno all'U-2 senza andare in stallo e che l'aria rarefatta abbia potuto causare dei vortici così distruttivi come nel caso di cui parlavo prima (che comunque avvenne a bassa quota). Penso che la verità (o quantomeno i suoi dettagli) siano scomparsi con Powers nel 1977.

Esistono delle prove documentate o altri tipi di fonti più o meno attendibili per cui ai tempi dei voli di ricognizione sull'URSS i dispositivi di autodistruzione venivano manomessi?

Che io sappia no. E forse non era così. Mi pare di aver letto da qualche parte che si sospettava anche che Powers non avesse fatto uso del dispositivo di eiezione nel timore che questo fosse collegato al sistema di autodistruzione. Personalmente penso che Powers abbia agito come abbia agito perché era in agitazione e perché in quegli attimi (umanamente) il suo primo problema era come salvarsi la pelle. Comunque anche la CIA rimase insoddisfatta del suo comportamento (o quantomeno dei suoi 'debriefing') tanto che gli mise alle costole una delle sue informatrici più avvenenti. Ebbero però scarso successo in quanto Powers divorziò e sposò la donna che avrebbe dovuto carpirgli presunti ulteriori segreti.

Se i piloti di U2 avevano di queste paure mi domando come l'Air force trovasse gente disposta a pilotare i velivoli di ricognizione.

Se dobbiamo dare retta al pubblico ministero del processo Powers si trattava solo di giovinastri senza scrupoli che per avidità di denaro accettavano incarichi irresponsabili che avrebbero potuto portare il mondo nel baratro di una 3GM... e come dargli torto?

Non è forse che Powers prevedendo una cattura quasi sicura al 100% non abbia azionato l'autodistruzione pensando che se i russi avessero potuto catturare quasi intero l'U2 lo avrebbero "malmenato" un po' meno?

Probabilmente la CIA doveva avergli fatto un quadro abbastanza temibile di quello a cui sarebbe andato incontro in caso di cattura (altrimenti perché mai fornire i mezzi per un suicidio?), e sicuramente Powers al momento era più preoccupato di quello che avrebbero detto e fatto i suoi catturatori che non degli eventuali 'cazziatoni' futuri della CIA. E comunque Powers non fu trattato male e si beccò una condanna a 'soli' 10 anni (in confronto ai 45 di Abel, che, tra l'altro, scampò alla pena capitale anche perché il suo difensore suggerì che avrebbe potuto fare importanti rivelazioni in futuro (cosa che non fece mai) e/o diventare una utile 'pedina di scambio' (cosa che poi si verificò).

Colonnello Rudolf Abel (IMHO la seconda più grande spia di tutti i tempi)
eh no adesso sono curioso, questo Abel chi era?

Rudolf Abel (1902-1971) fu il capo della rete spionistica Sovietica negli USA dal 1948 al 1957 (salvo per una parentesi di sei mesi di 'licenza' in URSS al ritorno dai quali si accorse con orrore che il suo sostituto aveva portato tutto sull'orlo del collasso) anno in cui fu arrestato. In verità delle sue imprese 'professionali' si conosce ben poco dato che gli americani non riuscirono a sapere nulla da lui dopo la sua cattura, e che le uniche due spie della sua rete ad essere identificate furono le due che lo tradirono (incluso il suo 'vice' che defezionò probabilmente nel timore di essersi giocato la carriera (e forse anche qualcos'altro) nei casini commessi quando dovette gestire lui il 'network' americano.

In effetti quello che mi ha sempre colpito di Abel sono state le sue qualità umane, per citare le parole del suo vicino di casa a Brooklin (unitamente ad alcune mie puntualizzazioni tra parentesi): "Un uomo sensibile, generoso, colto e anche un buon pittore (Abel ufficialmente si guadagnava da vivere come artista, una utile copertura per giustificare gli orari strambi o la sua passione per la fotografia ed altre strane apparecchiature). Era altrettanto dotato per la tecnica che per le arti. Aveva comperato una chitarra e sei mesi dopo suonava Bach come Segovia. Adorava anche la matematica e nei momenti liberi si dilettava a leggere Einstein (come formazione Abel aveva studiato ingegneria, precedentemente, durante il suo soggiorno scozzese, aveva avuto modo di approfondire le sue conoscenze umanistiche e linguistiche). Parlava correntemente quattro lingue (in verità pare che parlasse correntemente russo, polacco, inglese, francese, tedesco e yiddish, essendo ebreo) e la sua biblioteca era piena di classici.

A questo si potrebbero aggiungere tutta una serie di aneddoti vari: come del fatto che stupì la sua scorta in aereo (i suoi catturatori facevano ovviamente i misteriosi su dove sarebbero si stavano dirigendo) dicendogli che stavano andando in Texas, dopo aver osservato la posizione delle stelle dal finestrino, o che in carcere si mise a dare lezioni di francese al suo compagno di cella, un gangster che lavorava come picchiatore nel racket delle estorsioni (se riesco a ritrovare il dialogo di Abel col direttore del carcere in merito a questa faccenda lo posto, anche se fosse apocrifo è troppo bello!), o il fatto che, dopo il suo rientro in URSS, in occasione della fine di una degenza ospedaliera della moglie aveva chiesto ai suoi superiori se poteva avere un vasetto di caviale per festeggiare.. un uomo lontano anni luce dallo stereotipo tra il viscido e l'arrogante tipico delle spie nella letteratura o nel cinema.

Dici che era la seconda più grande spia di tutti i tempi, la prima allora chi era per te?

Ovviamente Richard Sorge, su questo non si discute :) (Oddio, forse uso il termine spia un po' impropriamente, visto che in entrambi i casi si trattava più propriamente di agenti segreti).

Tra l'altro quando Powers tornò in patria cosa trovò? Fu accolto come un traditore o come una specie di eroe? Che trattamento gli venne riservato dall'Usaf?

Già ho detto qualcosa in precedenza sul trattamento riservatogli dalla CIA. Comunque mi sembra che nel 2000, in occasione del 40º anniversario dell'abbattimento alla sua famiglia siano state consegnate delle onorificienze.

Saluti,
Amedeo
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