Francesco Marchioni wrote in message
Salve a tutti, sono un hobbista appassionato di storia romana, vorrei sapere se
esiste qualche dettaglio storico sulla disfatta della XVIII (?)
legione romana comandata da Varo.
Furono completamente distrutte le legioni XVII, XVIII e XIX, più reparti
ausiliari; più che una battaglia aperta fu una grossa imboscata, i Romani
pensavano che la zona fosse oramai pacificata, ed il comandante dei Germani,
Arminio, era addirittura cittadino romano, in quanto a Varo era un civile,
più che un militare.
In una situazione tattica simile, ma con un comandante migliore, Germanico,
Arminio fu sconfitto (battaglia dei campi Agrivarii, 15 d.C.)
E' stata la disfatta maggiore (in termini numerici) della storia antica di Roma?
In termini numerici non direi, all'incirca 20.000 uomini, a Canne andò
peggio (40.000 ?), e forse anche ad Adrianopoli (25.000 ?), in termini
strategici sicuramente si: dopo Teutoburgo ogni progetto di ulteriore
espansione in Germania fu praticamente accantonato, sotto questo punto di
vista Teutoburgo è davvero una battaglia decisiva e tra le più importanti
nella storia.
e da chi provengono le fonti se,da quel che ho letto sembra che siano stati massacrati
tutti, anche quelli che si sono arresi?
Mi sembra che la fonte sia Tacito, comunque anche scavi archeologici più
recenti confermano il massacro.
E' vero che da allora la XVIII legione non e' stata piu' assegnata, a memoria dei "caduti" ?
Non furono più effettivamente riassegnati i nomi delle tre Legioni distrutte
(che non furono comunque immediatamente ricostruite sotto altro nome); non
so se ciò fu fatto per rispetto ai morti o perché la mentalità militare
romana non accettava facilmente la sconfitta, in altre occasioni simili i
nomi di legioni disciolte/distrutte non furono più assegnati.
Gianfranco
Reply di Gianfranco Cimino ad un post di MauiD - 20/03/01
Eppure ho sempre letto che nella battaglia di Teutoburgo ci furono 30 mila caduti (molto spesso ho letto cifre anche piu' importanti)
Dalle note alla Germania di Tacito della BUR risulta che furono coinvolti
nella battaglia 3 Legioni, tre squadroni di cavalleria e 6 coorti
ausiliarie; considerando tutti gli effettivi coinvolti si hanno in tutto
24.000 uomini, considerando poi che, molto probabilmente le formazioni
coinvolte non erano ad effettivi pieni (come molto spesso succede in
guerra), e che almeno parte della cavalleria si salvò, la cifra che ho dato
(circa 20.000) uomini, non mi pare molto distante dalla realtà.
Si tratta comunque di un numero notevole, soprattutto se raffrontato agli
effettivi dell'esercito romano di allora, dell'ordine di grandezza di
250.000 - 300.000 uomini, e della difficoltà di rimpiazzarli (ed infatti non
lo furono).
Non sono riuscito comunque a trovare fonti più precise.
strategici sicuramente si: dopo Teutoburgo ogni progetto di ulteriore
espansione in Germania fu praticamente accantonato, sotto questo punto di
vista Teutoburgo è davvero una battaglia decisiva e tra le più importanti
nella storia
Ma questa posizione è ormai superatissima. Roma rinuncio' ad avanzare semplicemente perche' aveva capito che non era conveniente assoggettare terre incolte piene solo di foreste e paludi.
Di sicuro c'è che Augusto aveva progettato una manovra strategica a
tenaglia, che partendo dal Reno e dall'alto corso del Danubio, doveva
portare alla conquista della striscia di territorio tra Reno ed Elba ed a
quella della Boemia ( e forse mirava ad ulteriori conquiste).
Ma l'offensiva dal Danubio non si sviluppò mai, perché negli anni precedenti
a Teutoburgo la rivolta in Illiria impegnò colà le truppe che dovevano
varcare il Danubio; l'offensiva dal Reno portò effettivamente alla
pacificazione della zona Reno Elba, ed a P. Q. Varo fu affidato il compito
di organizzare la nuova Provincia (che Augusto riteneva già pacificata); a
questo punto ci fu l'insurrezione di Arminio e la battaglia di Teutoburgo.
E' una coincidenza troppo forte che i Romani abbandonassero la regione solo
dopo tale episodio: se erano convinti che ci fossero solo paludi e boschi
che non valeva la pena di conquistare perché avevano impegnato tanti
effettivi per tanto tempo ?
Le successive campagne di Germanico (tra cui quella che lo riportò sul campo
di Teutoburgo), furono solo delle rappresaglie.
Si potrebbe anche dire che probabilmente ad Augusto i benefici della
continuazione della politica espansionistica in Germania parvero inferiori
ai rischi (si perdevano preziose risorse umane e materiali per conquistare
boschi e paludi), ma io penso che in realtà le risorse militari romane,
specie in termini di effettivi (erano rimaste solo 25 Legioni in tutto
l'Impero), non erano tali da poter permetere un'infinita politica di
espansione.
Comunque la rinunzia alla creazione di quella che si potrebbe oggi definire
una fascia di sicurezza in Germania, causò alla lunga le ripetute invasioni
della Gallia (culminate in quella definitiva del 406 d.C., ed a un
indebolimento della posizione Romana in Britannia a partire dal 250 d.C.
Il bello è che questa nuova teoria, credo oramai consolidata, è
portata avanti dagli stessi tedeschi (in precedenza giustamente cercavano di rigettarla per un fatto puramente nazionalistico).
Se vogliamo tornare indietro nel tempo, anche F. Engels definiva la
battaglia di Teutoburgo "una delle svolte più decisive della storia"; più
recentemente sia Liddle Hart che S. Mazzarino l'hanno reputata tale.
Per un'opinione similare più recente cfr. Luttwak "La grande strategia
dell'Impero Romano" che risale alla metà degli anni '80; non parlerei quindi
di opinione superatissima (né di teorie oramai consolidate): la questione,
che fa parte della questione più vasta dell'organizzazione e del perché del
"Limes" romano, mi sembra ancora aperta.
Saluti
Gianfranco