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Europa Universalis II
di Marco Farina
Europa Universalis II (in attesa del corposo successore in uscita il prossimo anno), rappresenta un punto di riferimento essenziale nel panorama videoludico che intende coniugare la simulazione storica con la strategia. Adatto unicamente a palati raffinati dotati soprattutto di ampia volontà e pazienza, il titolo della Paradox rappresenta un'avventura coinvolgente e priva di ripetizioni lungo 400 anni di storia (dal 1419 al 1819). Con numerose Nazioni di cui prendere il comando (più di 200) ed un'ampia la mappa con più di 500 macroregioni fra terraferma e mare (che ricorda vagamente il noto gioco Risiko), il gioco permette di cavalcare la storia a cavallo di diversi periodi, in un contesto altamente dinamico.

EU2, come caricato, appare piuttosto semplice nella sua grafica; anche le unità navali e terrestri a disposizione, nonostante mutino nel loro aspetto (4 volte al massimo) appaiono piuttosto schematiche. La forza del gioco tuttavia sta non tanto nella ricerca del dettaglio grafico, quanto soprattutto nella gestione manageriale di tutto lo Stato da noi scelto. Sono imponenti ai nostri occhi le numerose voci di cui bisogna tener conto nella conduzione del Paese.

Tutto è stato curato nei minimi dettagli, dalla religione, alla cultura, alla richezza generata che può mutare di regione in regione anche nella stessa Nazione sotto il nostro personale controllo. Il giocatore si troverà coinvolto nel bilanciare in maniera quanto più corretta le diverse regioni del proprio regno ed impostare la politica interna ed estera del Paese tenendo conto di tanti fattori. Gli eventi storici saranno tanto previsti (la Riforma ed in generale tutti gli eventi religiosi) quanto imprevisti (una ribellione in una regione del vostro Paese, la scoperta di terre lontane prima della data reale della loro conoscenza). Tali eventi, uniti ad un'ottima IA, fanno in modo che tutti gli Stati presenti nel gioco interagiscano fra di loro ed abbiano una propria politica interna ed estera.

Il pericolo maggiore giocando ad EU2 in ogni caso, è proprio quello di perdersi nei meandri delle scelte diplomatiche, della ricerca in ogni campo da far perseguire senza dissanguare le casse del Regno, delle possibili ribellioni all'interno del nostro Paese (per motivazioni fra le più diverse), nel tenere a bada vicini non molto amichevoli nei nostri confronti! L'interfaccia, seppur intuitiva diviene di facile comprensione solo dopo alcune partite. Gli scenari, le politiche d'aggressione e quelle mirate alla preservazione del proprio regno (o impero) vanno ponderate con oculatezza tattica fin dai livelli più semplici. La stessa IA quando si accorgerà che il nostro Stato aumenta troppo nelle proprie dimensioni farà sì che i Paesi vicini tendano a coalizzarsi, in modo che diventi per noi più difficile aumentare la grandezza del nostro territorio.

Elemento infine da non trascurare è proprio la reputazione che il nostro Paese tende ad assumere nei confronti degli Stati che ci conosceranno, valore questo che muterà nel tempo: tanto più saremo odiati tanto più gli Stati si coalizzeranno contro di noi e ci renderanno la vita difficile. E' importante sottolineare che ogni Stato, dopo aver ottenuto la tecnologia indispensabile e le unità d'esplorazione marine e/o terrestri, è capace di esplorare e colonizzare nuove terre che spesso non appartengono a nessuno, aumentando così le variabili e le sfide per il giocatore, che si troverà a combattere non solo per qualche regione del Continente, ma anche per ottenere nuove colonie.

EU2 è una sfida che può raggiungere, in base alla nostra bravura ed abilità, risultati che la storia non ha mai previsto e la cui sola immaginazione è legata alla nostra fantasia. Avete mai provato a pensare di annettere l'intera penisola iberica e non permettere quindi le grandi esplorazioni dei territori americani alla fine del 1400? O piantare le bandiere russe fino agli estremi confini dell'asia orientale? O scacciare in mare inglesi e francesi alla guida delle truppe di popolazioni indiane d'America come i Cherokee, gli Irochesi o i Lenape? Tutto è possibile e la storia è solo nelle mani del giocatore che può essere capace d'impedire o concretizzare la nascita di Stati nazionali o di futuri imperi. Ad allietare le giornate al PC, fra un combattimento e la creazione d'una nuova alleanza ci sarà l'ottima musica classica di sottofondo scelta dai programmatori.

Il gioco ha, naturalmente, dei trucchi e delle soluzioni che agevolano il giocatore nella partita, ma suggeriamo di non utilizzarli e di godere di questi 400 anni di storia affrontando le difficoltà che questo titolo può creare. Venendo ai pregi ed ai difetti, possiamo affermare che sono da elogiare in EU2 l'ottima simulazione storica, l'ampia scelta fra gli scenari, gli Stati e le epoche del gioco ed infine l'aspetto della velocità del gioco che ci permette di regolare questo parametro a nostro piacimento (400 anni da vivere giorno per giorno, sono pur sempre tanti!). I difetti sono molto piccoli: vi è la presenza di alcuni bug e gli effetti sonori non sono molto piacevoli, a differenza della musica di sottofondo. Siamo tuttavia dell'opinione che nulla sia così grave da inficiare la validità del titolo in generale.

Requisiti tecnici: il requisito minimo è un processore Pentium II da 266 MHz con 64 MB di RAM ed una scheda video dotata di 2 MB di RAM. Ancora meglio se il processore è un Pentium II da 450 MHz e la RAM è di 128 MB. In generale quindi, un titolo che in attesa del successore e visto il modico prezzo attuale, sarebbe da comprare subito!

PS: è da far notare un piccolo problema (mi auguro legato al mio PC e non al gioco in generale). E' impossibile fare una scelta diversa per taluni fatti storici, come per alcuni eventi un po' più semplici come "La Creazione di un grande Palazzo". Trascrivo come esempio il seguente: gioco con lo Stato d'Orleans partendo dall'optione "La Grande Campagna", ho un avvio fulminante che mi porta in poco tempo a detenere almeno un terzo del territorio francese, ma quando appare il pop-up storico che mi informa della scelta di decidere se unificare o meno la Francia, alla mia risposta negativa, il sistema salta e mi riporta al desktop. L'unica consolazione è che pur dovendo accettare l'unificazione, la capitale francese è posta nella regione d'Orleans e non in quella dell'Ile-de-France.
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