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Pasubio
di Giovanni Bruni © (06/03)
Pasubio: una triste realtà
Italiani dimenticati
L'ultima fatica di Mario Rigoni Stern (Tra due guerre edita, come al solito, da Einaudi), l'uranio impoverito di cui non parla più nessuno, la recente sparizione delle ceneri di quattro nostri connazionali, mi hanno fatto tornare alla mente che anch'io, nel millenovecentonovantadue sul Monte Pasubio, ho incontrato tanti italiani dimenticati dall'Italia ufficiale.
La fotografia che state guardando,ma potrei mostrarne tante altre, è stata scattata durante la mia visita ai campi di battaglia del Pasubio. Sono ossa. Ossa di soldati italiani raccolte da mani pietose ed accumulate in mucchi all'aperto.
Dopo novant'anni dalla fine della prima guerra mondiale e dopo tanto lavoro per raccogliere le spoglie dei tanti italiani caduti, questi piccoli pezzi di ossa rappresentano gli "avanzi" dimenticati dall'Italia ufficiale.
Tanto è stato fatto per onorare i nostri caduti (Sacrario della 1ª Armata ed altre opere che raccolgono le spoglie dei nostri soldati) ma poi, con il passare del tempo, i lavori di manutenzione si sono affievoliti e si è giunti alla situazione che ho documentata.
Chi dovrebbe continuare ogni anno a raccogliere i resti che affiorano dal terreno durante il disgelo primaverile? I soliti Alpini tuttofare? Per ora, i mucchi esistenti si sono formati con le ossa raccolte e portate lì dalla pietà dei visitatori.
Per togliere dall'abbandono quanto rimane di tanto valore non servirebbero grandi opere. Basterebbe utilizzare una delle tante caverne esistenti dotandola di contenitori adatti a difendere questi nostri fratelli dall'ingiuria delle intemperie e dallo scempio che possono farne gli animali.
Se quest'opera sarà fatta rappresenterà un segno di rispetto verso i nostri padri e verso i loro compagni d'armi che il destino ha fermato su quelle rocce.
G.B.
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