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Un Neptune in Piemonte
di Gianfranco Genta © (09/06)
Il 21 luglio 1957 un velivolo dell'US.NAVY (Marina Americana) P2V-7 "NEPTUNE" Bu.Aer.140156/MA-11 si schiantava in località Pian Sineive (m.2060) nell'alta Val Pellice in provincia di Torino, causando la morte di nove membri dell'equipaggio. Vi fu un solo superstite.

Il velivolo in questione normalmente basato negli Stati Uniti sulla NAS (Naval Air Station) di Brunswick nel Maine apparteneva al VP-23 .Rischierato momentaneamente ad Aviano(PN) era impegnato nella ricerca del velivolo similare P2V-6 "NEPTUNE" Bu.Aer.126535/7W-207 normalmente basato in Pennsylvania sulla NAS Willoow Grove, in quel momento disperso e poi successivamente ritrovato sulle dolomiti trentine sul ghiacciaio della Fredusta dove era precipitato il 19 luglio.

Ignote le cause dell'incidente, ma a mio parere potrebbe aver influito in maniera determinante lo scarso addestramento al volo in montagna da parte dell'equipaggio. Non dimentichiamo che era un velivolo della Marina destinato ad operare prevalentemente sul mare.

Sul luogo dell'incidente nel 1958 il Club Alpino Italiano eresse un cippo commemorativo (purtroppo danneggiato da vandali ignoti alcuni anni fa) che incorporava parti del velivolo e una targa che riportava questa dicitura: "Appartenenti alla Marina U.S.A., vittime del dovere, qui fecero olocausto della vita il 21 luglio 1957. S. Ten. di vascello Herbert Kloeping; S.Ten. di vascello Allan Norber, Guardiamarina Alexander Windorf; Motorista Edward Hoey; Elettricista Lincoln Tripp ; Cannoniere Robert Mason; Tecnico elettronico Franklin Watkins; Tecnico elettronico Richard Betzeler; Elettricista Robert Bourget. Il Club Alpino Italiano-12 luglio MCMLVIII"

Unico superstite l'AD2 Gene F. Forsyte, tuttora vivente, anche se non vedente a causa di un secondo incidente aereo.

Il 27 giugno 2006 ci siamo recati sul luogo dell'incidente, i pochi resti del velivolo sono sparsi sulla morena circostante il cippo. Come si può immaginare dopo quasi cinquanta anni non è più rimasto molto: i resti dei due motori, un paio di gambe dei carrelli, parti di elica e pochi altri resti. Una visita comunque è consigliata.

Per chi volesse raggiungere il luogo si consiglia da Torino imboccare l'autostrada per Pinerolo, qui giunti seguire le indicazioni per la Val Pellice, percorrerla tutta fino a giungere a Villanova Pellice (frazione di Bobbio Pellice e fine della strada percorribile in auto).

Da Villanova m.1225 (foto n.1) prendere il sentiero n.115 che in poco più di un'ora di cammino ci porterà al rifugio W.Jerwis al Prà m.1732 (foto n.2). Da qui si imboccherà il sentiero n.116, si percorrerà tutta la lunga conca del Prà (foto n.3) e con un ultimo sforzo in ripida salita si giungerà a Pian Sineive m.2060 (foto n.4) ove è posizionato il cippo (foto n.5). Dal rifugio Jerwis al cippo occorre preventivare circa un'ora e mezza di cammino, da qui si potrà iniziare la ricognizione ai resti del velivolo abbastanza sparsi ma quasi tutti visibili dal cippo.

Essendo un'escursione alla portata di tutti la consigliamo vivamente in quanto si svolge completamente in un'ambiente ancora incontaminato e naturale, in uno scenario di rara bellezza alpina.

Un ringraziamento particolare all'amico Daniele Mattiuzzo di Maserada(TV) per le preziose informazioni fornitemi.

Cartografia: I.G.C. foglio 106 MONVISO-SAMPEYRE-BOBBIO PELLICE scala 1-25000

Foto 1: Borgata Villanova, luogo di partenza della nostra escursione. Foto 2: rifugio W. Jervis al Prà, un caffè ci può anche stare.
Foto 3: la lunga conca del Prà. Foto 4: Pian Sineive m.2060. Il luogo dell'impatto.
Foto 5: il cippo eretto a ricordo dal CAI nel 1958. Foto 6: motore n.1 tipo Wright R-3350-32W della potenza di 4055 CV al decollo.
Foto 7: sempre il motore n.1. Foto 8: pistone del motore n.1.
Foto 9: motore n.2 tipo Wright R-3350-32W della potenza di 4055 CV al decollo. Foto 10: motore n.2.
Foto 11: motore n.2. Foto 12: gamba di forza del carrello anteriore.
Foto 13: gamba di forza del carrello principale. Foto 14: ammortizzatore del carrello principale (notare la lucentezza della cromatura).
Foto 15: particolare del carrello principale. Foto 16: pezzo della pala dell'elica.
Foto 17: mozzo e pala dell'elica. Foto 18: particolare del meccanismo di variazione del passo dell'elica.
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