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Vallo Alpino: Caposaldo Malamot: Centro di Fuoco 9 e Sezione Staccata
di Gianfranco Genta © (01/12)
Realizzato fra gli anni 1932 e 1935 ad una quota di 2720 m slm a N del colletto Malamot seguendo i dettami della Circolare 200 il Centro n.9 era dotato di un armamento costituito da due mitragliatrici in casamatta di calcestruzzo con piastra di protezione in tre parti, una mitragliatrice in torretta metallica e un osservatorio in casamatta di calcestruzzo con piastra corazzata.

Per accedere al Centro ci si serviva dell'ingresso principale situato al termine di una breve trincea scavata nella roccia sul versante E del rilievo. Era inoltre stata ricavata un'uscita di emergenza nel malloppo dell'arma 1. Non tutti i corridoi sono stati rivestiti con il cemento, diversi tratti sono rimasti allo stato naturale, cioè in roccia viva.

In corso d'opera venne deciso un ampliamento del Centro con una sezione staccata che partendo dal corridoio principale subito dopo il ricovero si componeva di tre casematte, di cui due da armarsi all'occorrenza con mitragliatrice su treppiede.

La funzione della terza casamatta, ubicata fra le due delle armi non è chiara: l'unica apertura è costituita da un pezzo di tubazione quadrata in eternit del tipo che troviamo nel pavimento delle Batterie in caverna e destinate alla ventilazione.

In questa sezione i tratti rivestiti sono pochissimi,si limitano alle tre casematte e qualche breve tratto di corridoio. Vista la notevole quantità di materiale lapideo sul pavimento staccatosi da volte e pareti si SCONSIGLIA VIVAMENTE DI ACCEDERVI. Si segnala inoltre che i malloppi dell'Osservatorio e della mitragliatrice 2 non sono raggiungibili in quanto il ghiaccio occlude completamente il corridoio dopo la diramazione verso l'arma 1. Per il collegamento con le altre opere del Caposaldo ci si sarebbe serviti di una fotofonica da sistemare all'esterno.

Iniziamo la nostra visita entrando dall'ingresso principale (si consiglia la visita in stagione avanzata in quanto la trincea di accesso ha la prerogativa di trattenere la neve anche in estate) e trovando sulla dx la latrina e successivamente il vano del gruppo elettrogeno da 1,62 kw.,proseguiamo lungo il corridoio non rivestito fino alla diramazione a sx che tramite due rampe di scale conduce alla base del pozzo della torretta metallica per la mitragliatrice n.3.

Alla base delle scale è presente un basamento in cemento per i serbatoi della riserva d'acqua. Non è possibile raggiungere la sommità interna della torretta metallica in quanto manca un tratto di scala metallica. Ritorniamo al corridoio principale, svoltiamo a sx e raggiungiamo il ricovero in grado di ospitare i 23 uomini del presidio. In una nicchia sono ancora presenti i resti dell'impianto destinato alla depurazione dell'aria e in corrispondenza della parete E è presente un basamento in cemento per i serbatoi della riserva d'acqua.

Usciti dal Ricovero svoltiamo a sx e ci inoltriamo nel settore dell'ampliamento percorrendo un lungo corridoio privo di rivestimento che dopo aver superato la diramazione a s che conduce alle casematte 2A e 3A giunge alla base di una scala in muratura di circa 40 gradini che termina nella casamatta 1A.

Ritorniamo indietro e raggiungiamo la diramazione poco fa trascurata, ci inoltriamo e percorriamo il corridoio fino a raggiungere la diramazione a dx verso la casamatta con destinazione d'uso sconosciuta, che si trova ad un livello più basso delle altre due, per raggiungerla infatti saliamo una scala di soli sei gradini. Percorrendo questa diramazione ci attende una sorpresa:la presenza di una botte in legno ancora ben conservata, mistero assoluto su uso e provenienza.

Ritorniamo e percorriamo l'ultimo tratto di corridoio che dopo una svolta di 90° conduce alla base della scala in muratura che conduce alla casamatta 3. Nell'ultimo tratto di corridoio in un vano è ancora presente, come nel ricovero un cavalletto che faceva parte dell'impianto della depurazione dell'aria, i segni dei comandi, rimasti sul muro testimoniano che l'impianto era completo e funzionante.

Ritorniamo con molta cautela verso il corridoio principale e una volta raggiuntolo svoltiamo a sx e raggiungiamo la diramazione a dx che conduce verso il malloppo dell'arma 1, lo oltrepassiamo ma percorsi alcuni metri il ghiaccio, che occlude completamente il corridoio ci impedisce di proseguire verso il malloppo dell'arma 2 e dell'osservatorio.

Ci dirigiamo allora verso il malloppo 1 e dopo aver visitato la piccola casamatta dell'arma 1 dotata di piastra di protezione in tre parti ed usciamo dall'uscita di emergenza per una visita esterna dei tre malloppi. Rientriamo dirigendoci verso l'ingresso principale e una volta usciti non possiamo far a meno di notare su una pietra l'incisione di due militari della GaF che recita:

IX Reparto Genio
SMGG Monticone Renzo 1917-25-5-TO
SERG Venier Ercole 1918-25-5-UD
31-8-43

A dimostrazione che fino all'infausto 8 settembre le opere di questo settore erano presidiate.

Le fotografie che illustrano la visita al Centro 9 sono state scattate durante le due escursioni del 30 settembre 2009 e del 2 settembre 2011. A coloro che fossero interessati alla visita si consiglia di lasciare l'autovettura nello spazio a W dello sbarramento del Moncenisio, proseguire a piedi in direzione del Malamot e una volta raggiunto il colletto omonimo (la presenza della torretta metallica del Centro 8 aiuta) scendere a vista in direzione del Centro 9 identificabile senza problemi dalla presenza della torretta metallica. La trincea di accesso si trova proprio sotto questa. Si possono preventivare circa tre ore di cammino.

Foto 1: il sito del Centro 9 all'interno del riquadro rosso visto dal Colletto Malamot (Centro 8). La torretta metallica del Centro 9 si individua a sx in alto del riquadro mentre la trincea di accesso è ubicata in basso del riquadro. Foto 2: la trincea di accesso vista da E.
Foto 3: all'interno della trincea. Foto 4: l'ingresso principale.
Foto 5: M 216: la nuova denominazione del Centro 9 data dai francesi dopo l'acquisizione. Foto 6: particolare della parte superiore dell'accesso.
Foto 7: se volete seguirmi iniziamo la visita agli interni. Foto 8: a dx la latrina.Notare il soffitto rinforzato da putrelle di acciaio.
Foto 9: il vano latrina. Foto 10: particolare della latrina.
Foto 11: proseguiamo verso l'interno. Foto 12: oltrepassiamo un allargamento.
Foto 13: a dx il vano del gruppo elettrogeno. Foto 14: il vano del gruppo elettrogeno con il basamento, la fossa del serbatoio carburante e le mensole delle batterie tampone.
Foto 15: il corridoio cessa di essere rivestito.A sx la diramazione verso il pozzo della torretta metallica e di fronte l'accesso al ricovero. Foto 16: la rampa di scale per accedere al pozzo della torretta metallica e il basamento per i serbatoi in eternit dell'acqua.
Foto 17: la prima rampa di scale. Foto 18: la seconda rampa di scale che termina alla base del pozzo.
Foto 19: l'interno del pozzo,la scala metallica è stata asportata. Foto 20: la torretta metallica vista dall'esterno.
Foto 21: vista ravvicinata della torretta. Foto 22: il Passo della Beccia e cima Clairy visti dalla torretta metallica.
Foto 23: particolare dello scudo rotante. Foto 24: prese d'aria dell'impianto di ventilazione.
Foto 25: iniziamo a discendere dalla base del pozzo percorrendo il primo tratto di scale fino al pianerottolo. Foto 26: il pianerottolo.
Foto 27: il secondo tratto di scale, non rivestito. Foto 28: abbiamo raggiunto il corridoio principale. Notare a dx il basamento dei serbatoi della riserva d'acqua. Noi svoltiamo a sx verso il ricovero.
Foto 29: l'accesso al ricovero. Foto 30: entriamo nel ricovero.
Foto 31: il ricovero visto da SE con a dx il vano della ventilazione. Foto 32: il Ricovero visto da NW, sul fondo il basamento in cemento dei serbatoi della riserva d'acqua.
Foto 33: la nicchia dell'apparato di ventilazione con i resti dell'impianto di filtrazione. Foto 34: resti dell'impianto di filtrazione dell'aria.
Foto 35: probabilmente una griglia per la filtrazione. Foto 36: lasciamo il Ricovero.
Foto 37: percorriamo il corridoio principale verso la diramazione della sezione staccata. Foto 38: visibile a sx la diramazione verso la sezione staccata.
Foto 39: iniziamo la visita alla sezione staccata. Foto 40: proseguendo lungo la galleria non rivestita possiamo notare il notevole distacco di materiale da volte e pareti.
Foto 41: si inizia a intravedere un tratto rivestito. Foto 42: inizio del tratto rivestito che conduce verso la casamatta 1.
Foto 43: dopo la nicchia per munizioni visibile a sx troveremo la diramazione che conduce alle casematte 2 e 3,noi comunque proseguiremo verso la 1. Foto 44: verso la 1, abbiamo superato la diramazione verso 3 e 4 e fra poco terminerà nuovamente il tratto rivestito.
Foto 45: si inizia ad intravedere la scala in muratura che termina nella casamatta 1. Foto 46: la parte terminale della scala.
Foto 47: la casamatta 1, qui era previsto l'impiego in caso di necessità di mitragliatrice su treppiede. Foto 48: vista dalla feritoia dell'arma, si distinguono chiaramente a sx i Denti d'Ambin (m.3372) e a dx la Rocca d'Ambin (m.3378).
Foto 49: si torna indietro. Foto 50: la scala vista dalla casamatta.
Foto 51: svoltiamo a dx verso la casamatta 2. Foto 52: proseguendo verso la casamatta notiamo quella che sembra essere una botte, ci avviciniamo ..
Foto 53: .. non è che sembra, è una botte. A cosa sia servita e chi l'abbia portata fino a lì per noi resta un mistero. Foto 54: il corridoio torna a essere rivestito.
Foto 55: visibile a sx la nicchia che ospita i resti di un secondo impianto di filtrazione dell'aria. Foto 56: i resti dell'impianto di filtrazione.
Foto 57: proseguiamo verso la casamatta 2 e cessa nuovamente la parte rivestita. Foto 58: accesso alla casamatta 2la cui destinazione d'uso resta per noi non definita. I gradini per accedervi sono solamente sei.
Foto 59: l'interno della casamatta. Foto 60: le due staffe a sx fanno supporre il passaggio di un tubo.
Foto 61: l'apertura costituita da uno spezzone in eternit, troppo piccola per essere un osservatorio o una postazione d'arma. Foto 62: si torna indietro.
Foto 63: il corridoio compie una svolta a dx di 90° verso la casamatta 3. Foto 64: la lunga scala che conduce alla casamatta 3.
Foto 65: accesso alla casamatta 3. Foto 66: interno della casamatta 3.
Foto 67: la feritoia per l'arma. Foto 68: torniamo indietro.
Foto 69: la scala vista dall'alto. Foto 70: l'ultimo tratto della scala.
Foto 71: ritorniamo nel corridoio. Foto 72: proseguiamo verso il corridoio principale.
Foto 73: abbiamo lasciato l'opera staccata e proseguiamo lungo il corridoio principale verso i malloppi delle armi e l'osservatorio. Foto 74: a dx la diramazione verso il malloppo 1 e l'uscita di emergenza, noi proseguiamo diritti.
Foto 75: proseguiamo diritti anche se fra pochi metri il ghiaccio ci fermerà. Foto 76: il ghiaccio occlude completamente il passaggio impedendoci di proseguire. Il malloppo dell'arma 2 e l'osservatorio li vedremo dall'esterno.
Foto 77: stiamo ritornando indietro. Alla diramazione svolteremo a sx verso il malloppo 1. Foto 78: a sx la diramazione.
Foto 79: verso il malloppo 1 e l'uscita di emergenza. Foto 80: visibile sullo sfondo l'uscita di emergenza. Noi usciremo da lì per visionare dall'esterno i malloppi 2 e 3.
Foto 81: visibile a dx la diramazione verso la casamatta dell'arma. Foto 82: accesso alla piccola casamatta dell'arma 1.
Foto 83: la piastra di protezione in tre parti dell'arma 1. Foto 84: vista dalla feritoia dell'arma.
Foto 85: il malloppo dell'arma 1 e l'uscita di emergenza visti dall'esterno. Foto 86: la cannoniera dell'arma 1.
Foto 87: guardiamo verso il Colle del Moncenisio. Foto 88: il malloppo dell'arma 2.
Foto 89: la feritoia dell'arma 2. Foto 90: il malloppo dell'osservatorio.
Foto 91: la feritoia con lo scudo girevole dell'osservatorio. Foto 92: la pietra incisa dai genieri della GaF.
Foto 93: guardiamo il Colle del Piccolo Moncenisio .. Foto 94: .. e anche dalla 9 salutiamo gli amici di ICSM.Ciao Ciao da Gianfranco e Graziella.
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