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Vallo Alpino: Caposaldo Clarì: Batteria B13 Rocca Clarì e Centro di Fuoco 23bis
di Gianfranco Genta © (03/11)
Nel 1932 vennero ultimati poco sotto la cima della Rocca Clarì, un rilievo ubicato poco a E di Claviere sulla dx orografica del torrente Piccola Dora,i lavori relativi alla realizzazione della Batteria in caverna B13 (609ª Batteria GaF) e del Centro di Fuoco 23bis. Realizzate secondo i dettami della Circolare 200 ad una quota di circa 2040 m slm le due opere, pur se dotate di ingressi separati erano comunicanti internamente e formavano così un unico complesso.

La batteria era armata con tre pezzi da 75/27 in casamatta metallica che coprivano con il loro tiro la zona del Colle Gimont. Era dotata di un ingresso binato posizionato sul versante N della Rocca (unico punto di accesso all'interno del complesso) dal quale si dipartivano due corridoi convergenti fra loro che si ricongiungevano più avanti. La ventilazione dei locali avveniva tramite tubazioni in eternit posizionate sotto il pavimento e visibili in alcuni punti. Tutti i malloppi sono stati demoliti e le relativa parti metalliche asportate, inoltre è possibile visitarli solo esternamente in quanto le macerie occludono completamente i passaggi all'interno verso le casematte.

Il Centro 23bis invece era dotato di un ingresso ubicato anch'esso sul versante N (a parere dello scrivente attualmente non raggiungibile dall'esterno) di un osservatorio in cupola corazzata, una torretta metallica su malloppo di calcestruzzo con uscita di emergenza, una mitragliatrice in casamatta metallica e una in malloppo di calcestruzzo. Il campo di tiro di queste armi, destinate alla protezione del rilievo, andava dalla zona di Sagna Longa a Claviere. Internamente il Centro era collegato alla Batteria tramite il prolungamento del ricovero di mezzo (N.4) e un breve tratto corridoio proveniente dall'ultimo ricovero. Bisogna infatti tener presente che il complesso era dotato di ben cinque ricoveri di cui due in successione dopo l'ingresso della Batteria e tre paralleli fra loro e perpendicolari ai corridoi di accesso alla batteria e al Centro.

Dall'ultimo ricovero si dipartivano i corridoi di accesso alle tre casematte dei pezzi da 75 mentre il ricovero di mezzo, come già detto precedentemente, era stato prolungato dal corridoio del Centro fino a raggiungere un trivio con gli accessi (da sx a dx) relativi alla casamatta metallica della mitragliatrice, all'osservatorio e alla torretta metallica, praticamente il cuore del Centro 23bis. Proseguendo lungo il corridoio si raggiungeva invece l'ingresso del Centro e un'ulteriore postazione per mitragliatrice in casamatta di calcestruzzo. Sicuramente si trattava di un complesso sovradimensionato per i 46 uomini di presidio previsti per cui non è da escludere che fosse previsto un suo eventuale diverso utilizzo.

Iniziamo la nostra visita agli interni dall'ingresso binato della Batteria: del malloppo in calcestruzzo dell'ingresso non resta più nulla, solamente due piccole fessure; noi utilizzeremo per entrare quella di dx che ci appare leggermente più ampia. Entriamo in un locale che vista la presenza a terra di una fossa destinata ad ospitare il serbatoio della riserva carburante identifichiamo come il locale che ospitava il gruppo elettrogeno, le macerie sono ovunque. Dopo un tratto rettilineo il corridoio piega decisamente a sx ed entra nel Ricovero 2, una deviazione a sx invece ci conduce al Ricovero 1 e all'uscita tralasciata al nostro ingresso.

Proseguendo lungo il corridoio intersechiamo i Ricoveri 3-4 e 5: da quest'ultimo partono le diramazioni, tutte interrotte dalle macerie dopo alcuni metri, che conducono alle casematte dei pezzi da 75 n.1-2 e 3. Dopo aver percorso in tutta la sua lunghezza il Ricovero 5 imbocchiamo alla nostra dx il corridoio che raggiungerà l'ingresso del Centro 23bis dopo aver superato il prolungamento del Ricovero 4 e intersecato il Ricovero 3. Al prolungamento del Ricovero 4 svoltiamo a sx e raggiungeremo il trivio le cui diramazioni raggiungono la casamatta metallica, l'osservatorio e la torretta metallica del Centro 23bis, mentre sia l'accesso all'osservatorio che alla casamatta metallica sono occlusi dalle macerie la scala in muratura che conduce verso la torretta metallica sembra percorribile, però viste le condizioni generali non ci siamo fidati a salire.

Ritornati al corridoio ci siamo diretti verso l'ingresso del Centro. Anche qui per poter raggiungere l'esterno abbiamo dovuto strisciare. Una volta fuori non abbiamo trovato traccia né del sentiero di accesso e neppure del malloppo d'ingresso ma solamente un piccolo spiazzo con magnifica vista sullo Chaberton e su Claviere-San Gervasio praticamente a picco 300 metri sotto di noi. Assolutamente sconsigliato avventurarsi oltre e ricercare l'eventuale sentiero, rientrare subito. Alcuni metri prima dell'uscita una diramazione a sx conduce a ciò che resta di un malloppo per mitragliatrice, qui la fessura veramente esigua ci ha sconsigliato l'uscita all'esterno. Vista la mancanza di un sentiero esterno dall'uscita del Centro rifacciamo a ritroso il percorso fatto all'andata, non prima di aver verificato dopo aver visto dall'interno l'esigua fessura dell'ingresso di sx della Batteria, confermando così la bontà della scelta dell'apertura di dx per l'accesso. La numerazione relativa agli accessi e alle armi è stata attribuita dallo scrivente.

A coloro che fossero interessati alla visita si consiglia di lasciare l'auto a Claviere. Prendere la strada a fianco della chiesa che scende verso la Dora e attraversarla sul ponte (tracciato in rosso sulla foto n.4) ed iniziare a salire sulla strada che nel periodo invernale diventa pista da scì. All'inizio della piana in Località La Coche una diramazione a sx ci condurrà in cima a Rocca Clarì. Superati i ruderi dei malloppo si scenderà di alcuni metri sino a raggiungere i ruderi di due casermette e i resti del basamento di una teleferica. Da lì una labile traccia di sentiero in direzione Claviere ci condurrà in pochi minuti all'ingresso della Batteria. Da Claviere all'ingresso della Batteria si può preventivare circa un'ora abbondante di cammino, ed altrettanto per la visita agli interni. Naturalmente questi tempi possono variare anche notevolmente in base alle esigenze personali.

Le fotografie che corredano il report sono state scattate dallo scrivente nel corso di due visite alla Batteria avvenute nei mesi di ottobre 2009 e luglio 2010. A parte gli accessi alle postazioni d'arma e all'osservatorio occlusi dalle macerie il resto della Batteria è in discrete condizioni e visitabile adottando le normali misure di prudenza. Particolare attenzione dovrà essere prestata nel corso dell'ingresso in quanto lo spazio disponibile è veramente esiguo. Attenzioni anche a tombini privi di coperchi e buchi sul pavimento. Vista comunque la notevole estensione di corridoi e ricoveri si raccomanda, ma questo dovrebbe valere sempre, una fonte luminosa di notevole capacità e relativa riserva.

Foto 1: il versante NW di Rocca Clarì visto dalla zona di Claviere. Foto 2: il versante N di Rocca Clarì visto dalla Batteria Alta del Petit Vallon.
Foto 3: la piana di La Coche,il versante S di Rocca Clarì e il laghetto artificiale destinato a fornire l'acque per la neve artificiale nei mesi invernali. Foto 4: l'abitato di Claviere visto da E. In rosso il tracciato dalla chiesa all'inizio della salita verso La Coche e Rocca Clarì.
Foto 5: siamo in cima a Rocca Clarì, a N lo Chaberton è veramente imponente. Foto 6: nei pressi della cima i resti del basamento della teleferica.
Foto 7: appena sotto la cima i ruderi delle casermette, dietro a quella sulla dx inizia il breve tratto di sentiero che raggiunge l'ingresso della B13. Foto 8: l'ingresso della Batteria, del malloppo di ingresso non vi è più traccia …
Foto 9: … per entrare restano ormai solo queste due aperture. Foto 10: noi utilizzeremo questa di dx.
Foto 11: possiamo entrare, come si potrà notare l'ingresso non è agevolissimo ma neppure impossibile. Foto 12: il vano del gruppo elettrogeno con sullo sfondo l'ingresso. Si intravede in primo piano la fossa del serbatoio carburante.
Foto 13: la fossa del serbatoio della riserva carburante. Foto 14: il vano del gruppo elettrogeno con l'accesso al corridoio principale.
Foto 15: a questo punto il corridoio piega decisamente a sx. Foto 16: il corridoio si immette nel Ricovero 2, visibile a sx l'accesso verso il Ricovero 1 e l'ingresso.
Foto 17: il Ricovero 2. Foto 18: sulla parete di fondo del Ricovero questa mensola serviva probabilmente per appoggiare un telefono.
Foto 19: il corridoio principale verso il Ricovero 3. Foto 20: abbiamo raggiunto il Ricovero 3, in primo piano si può notare il sistema delle tubazioni sotto il pavimento.
Foto 21: il Ricovero 3. Foto 22: proseguiamo verso il Ricovero 4.
Foto 23: ci immettiamo nel Ricovero 4 visibile a dx. Foto 24: il Ricovero 4. Si tratta del più lungo dei Ricoveri in quanto prosegue oltre il corridoio del Centro fino a raggiungere il trivio dell'osservatorio e delle armi del 23bis.
Foto 25: proseguiamo verso il Ricovero 5 dove troveremo le diramazioni per le casematte dei pezzi da 75. Foto 26: lungo il corridoio la nicchia dei serbatoi in eternit della riserva d'acqua e i resti di uno di essi.
Foto 27: siamo arrivati al Ricovero 5, visibile a sx la diramazione verso la casamatta del pezzo 1. Foto 28: il Ricovero 5.
Foto 29: corridoio verso la casamatta del pezzo 1. Foto 30: proseguiamo lungo il corridoio.
Foto 31: impossibile proseguire verso la casamatta 1, le macerie occludono il passaggio. Foto 32: le macerie del malloppo del pezzo 1 viste dall'esterno.
Foto 33: sulla parete del Ricovero 5 l'accesso alla casamatta del pezzo 2. Foto 34: vista frontale dell'accesso.
Foto 35: anche qui le macerie occludono l'accesso alla casamatta. Foto 36: le macerie del malloppo del pezzo 2 viste dall'esterno.
Foto 37: abbiamo raggiunto l'estremità NW del Ricovero 5, a sx si va verso la casamatta del pezzo 2, a dx verso il Centro 23bis. Foto 38: l'inizio del corridoio verso la casamatta del pezzo 3.
Foto 39: il corridoio. Foto 40: anche qui le macerie ci impediscono di proseguire.
Foto 41: particolare delle macerie. Foto 42: le macerie del malloppo del pezzo 3 viste dall'esterno.
Foto 43: dal Ricovero 5 all'estremità NW parte il corridoio che permette di raggiungere il Centro 23bis e il relativo ingresso. Foto 44: corridoio.
Foto 45: abbiamo raggiunto il prolungamento del Ricovero 4, siamo nel Centro 23bis, svoltiamo a sx nel prolungamento del Ricovero 4 verso il trivio. Foto 46: il prolungamento del Ricovero 4.
Foto 47: il trivio, a sx verso la casamatta della mitragliatrice, diritti verso l'osservatorio, a dx verso la torretta metallica. Foto 48: la diramazione a sx va verso la casamatta metallica della mitragliatrice.
Foto 49: anche qui il passaggio è occluso dalle macerie. Foto 50: di fronte a noi l'accesso all'osservatorio.
Foto 51: breve tratto di corridoio dopo l'accesso. Foto 52: ci immettiamo in un piccolo locale.
Foto 53: anche qui le macerie regnano sovrane … Foto 54: … impossibile salire verso l'osservatorio.
Foto 55: si torna indietro. Foto 56: svoltiamo a sx e ci troviamo di fronte alla scala in muratura che sale verso la torretta metallica.
Foto 57: alla base della scala è presente una notevole quantità di detriti. Foto 58: la scala verso la torretta,noi ci fermiamo in quanto di qui non è possibile uscire.
Foto 59: i ruderi del basamento della torretta. Foto 60: i resti di un tirante che fissava l'anello della torretta al calcestruzzo.
Foto 61: andiamo verso l'ingresso del Centro. Foto 62: attraversiamo il Ricovero 3.
Foto 63: visibile a sx la diramazione verso la casamatta dell'arma 3 del Centro, noi ci dirigiamo lì. Foto 64: corridoio verso la casamatta.
Foto 65: l'uscita verso il malloppo sicuramente demolito. Noi ci fermiamo qui. Foto 66: si torna indietro.
Foto 67: proseguiamo verso l'ingresso del 23bis. Foto 68: il vano del gruppo elettrogeno del Centro.
Foto 69: detriti del malloppo d'ingresso penetrati all'interno. Foto 70: proviamo ad uscire.
Foto 71: ci accoglie una stupenda visione dello Chaberton. Foto 72: una volta fuori lo spazio è veramente esiguo, trecento metri sotto noi l'ingresso di Claviere e la cappella di San Gervasio.
Foto 73: la fessura è tutto ciò che resta dell'ingresso del Centro, non vi è più traccia del malloppo di ingresso e neppure del sentiero di accesso, possiamo ritornare dentro. Foto 74: oltrepassiamo una seconda nicchia dei serbatoi della riserva d'acqua.
Foto 75: diramazione a Y: a sx si va verso l'ingresso 2 utilizzato all'andata, a sx verso l'ingresso 1 e il Ricovero parinumero. Foto 76: il Ricovero n.1.
Foto 77: verso l'uscita 1. Foto 78: la fessura dell'uscita 1 è veramente esigua, ritorniamo indietro.
Foto 79: l'apertura dell'ingresso 1 vista dall'esterno. Foto 80: ormai iniziamo a intravedere la luce della nostra uscita.
Foto 81: l'apertura dell'uscita vista dall'interno. Foto 82: ancora un piccolo sforzo e siamo fuori.
Foto 83: la trincea di accesso vista dall'interno. Foto 84: anche dalla B13 un salutissimo agli amici di ICSM.
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