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Cimitero militare di Brunico
di Alberto Peruffo © (12/07)
La città di Brunico è certo una tra le più belle dell'Alto Adige. Con il suo centro storico, i mercatini caratteristici e il suo Schloss (castello) che domina l'abitato da una collina fin dal 1250, quando il vescovo di Bressanone volle fortificare Brunico. Nessuno si potrebbe aspettare che a pochi metri dal centro, su una collina alberata, adiacente al castello, si possa trovare uno dei più caratteristici cimiteri di guerra di tutto l'arco alpino. Il luogo che dai locali viene chiamato "cimitero degli eroi" è raggiungibile direttamente dal centro città o da una passerella pedonale che unisce la collina del castello a quella del cimitero.

La sua origine risale alla Grande Guerra quando Brunico ospitava alcuni ospedali militari, esso venne realizzato a partire dal 1915 grazie anche al contributo di alcuni prigionieri di guerra serbi e russi guidati dal ten. col. A. Berchtold. Il luogo venne, in seguito, utilizzato durante la seconda guerra mondiale per i soldati del luogo che, cadendo in combattimento al seguito dell'esercito tedesco, poterono essere recuperati e trasportati nella terra nativa. Di questo periodo è interessante notare come, incise sulle croci, siano indicate le più disparate località di provenienza del caduto, praticamente sono presenti tutte le aree raggiunte dalla Wehrmacht.

I caduti sono in tutto 914, di diverse nazionalità, segnati con croci, una diversa dall'altra, di legno per i caduti della seconda guerra mondiale, in ferro battuto per quelli della prima. La varietà delle sepolture si aggiunge a quella che si vive all'interno del bosco, con colori sempre diversi, a seconda della stagione e della posizione del sole durante la giornata, la luce è tale da far apparire il luogo come una cattedrale all'aperto. All'interno del cimitero stesso vi si trova il cimitero riservato ai caduti mussulmani, bosniaci ed ebrei della Grande Guerra, con le caratteristiche lapidi.

Numerose sono le storie che ognuno di questi caduti potrebbe raccontarci, ad esempio quella dell'SS Sturmbannfuehrer (maggiore) Luis Thaler che, dopo aver perso una gamba combattendo in Russia, si trovò a comandare un reparto delle SS italiane, quando dopo il 25 aprile dopo una lotta disperata venne catturato dai partigiani nei dintorni di Brescia e fucilato. La maggior parte delle storie di questi soldati però non la sapremo mai e, di quelle che conosciamo, la maggior parte verranno presto dimenticate, solo per confluire nella memoria storica dei rispettivi reggimenti di appartenenza.

Foto 1: lo Schloss di Brunico. Foto 2: mura.
Foto 3: torre. Foto 4: la chiesa di Brunico.
Foto 5: parco. Foto 6: seconda veduta della torre.
Foto 7: ingresso al castello. Foto 8: la decorazione che sovrasta l'ingresso.
Foto 9: il ponte sospeso che porta al cimitero. Foto 10: pannello esplicativo del sacrario.
Foto 11: ingresso al cimitero di guerra. Foto 12: tombe.
Foto 13: tombe. Foto 14: tombe.
Foto 15: cappella. Foto 16: ancora la cappella.
Foto 17: tombe risalenti all'ultima guerra. Foto 18: tombe.
Foto 19: ingresso al cimitero mussulmano. Foto 20: cimitero mussulmano.
Foto 21: ingresso al cimitero ebraico. Foto 22: cimitero ebraico.
Foto 23: la tomba dello Sturmbannfuehrer Luis Thaler. Foto 24: idem.
 
Foto 25: tomba di un soldato italiano della metà degli anni '30.  
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