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Le navi da guerra

Essendo costruite per la lotta sul mare, si deve cercare di raggiungere in esse la massima efficenza bellica che è costituita da molti fattori tra i quali velocità, rapidità di manovra, potenza di armamento e difesa, autonomia; è da un compromesso di questi fattori che nascono le navi da guerra.

Non è possibile dare un criterio assoluto per distinguere tra di loro i molteplici tipi di navi da guerra, però è possibile raggrupparle in classi; nelle principali marine dell'epoca (Inghilterra, Stati Uniti, Giappone, Francia) era uso classificare le maggiori navi in navi da battaglia, incrociatori da battaglia, incrociatori, portaerei e cacciatorpediniere.

Le navi da guerra italiane dell'epoca corrispondevano alla seguente classificazione (fonte: Ministero della Marina - Direzione generale del personale e dei servizi militari - in "Appello al mare", Roma, 1939):

Corazzate
Le navi corazzate atte per l'impiego in alto mare con armamento principale di calibro superiore a 203 mm.
Incrociatori
Le navi di alta velocità il cui armamento principale sia di calibro uguale od inferiore a 203 mm., con dislocamento uguale o superiore a 3000 tonn.
Cacciatorpediniere
Le siluranti di superficie con dislocamento fra le 3000 e 1000 tonn.
Torpediniere
Le siluranti di superficie con dislocamento fra 1000 e 100 tonn.
Sommergibili
Le unità capaci di navigare in completa immersione per l'impiego delle armi subacquee. Essi si distinguono nelle seguenti categorie a seconda dell'autonomia, dell'armamento e delle qualità nautiche: Sommergibili oceanici e Sommergibili costieri
Cannoniere
Le navi di velocità inferiore ai 20 nodi e dislocamento inferiore alle 800 tonn. che non hanno compiti ausiliari o logistici e sono armate con almeno un cannone di qualsiasi calibro
M.A.S.
Le unità di dislocamento inferiore a 100 tonn. provviste di motori a combustione interna, che posseggono i requisiti per dar caccia ai sommergibili o per compiere azioni col siluro
Navi Ausiliarie
Le navi adibite ai servizi ausiliari e logistici. Esse sono distinte in sottocategorie a seconda dello speciale servizio cui sono adibite
Navi di uso locale
Le navi ausiliarie minori destinate ai servizi locali delle Piazze marittime
 

Caratteristiche dei vari tipi di navi da guerra

Navi da battaglia (Corazzate)
Talvolta note anche con il nome di Dreadnought, dal nome della nave inglese che fu la prima di questo tipo, sono quelle navi di elevato tonnellaggio le quali, per l'armamento e la corazzatura, sono principalmente adatte a sostenere il peso di un combattimento navale; la loro arma principale è il cannone di grande calibro in grado di colpire bersagli distanti anche 30 km. sono inoltre munite di artiglierie di minor calibro per il tiro contro piccole navi non corazzate, oltre che per uso antiaereo, e di tubi lanciasiluri. Le navi da battaglia dell'epoca erano tutte monocaliber, cioè armate con i cannoni principali dello stesso calibro. All'inizio della guerra l'Italia possedeva sei navi di questo tipo. In seguito all'accordo navale di Washington del novembre 1921, il tonnellaggio delle navi da battaglia non doveva superare le 35000 tonnellate ed il loro armamento il calibro di 406 mm.; in realtà questo accordo non fu sempre rispettato: la corazzata tedesca Bismarck, per esempio, dislocava 42000 tonn., mentre le corazzate giapponesi Yamato e Musashi erano enormi, dislocando oltre 70000 tonn. e con armamento di nove cannoni da 457 mm.

La corazzata Littorio

Incrociatori da battaglia
Sono quelle navi che uniscono ad un armamento simile a quello delle navi da battaglia una grande velocità (fino a 33 nodi) ed un grande raggio di azione, a scapito di una forte corazzatura. La loro funzione era quella di appoggiare gli incrociatori nelle esplorazioni e di fungere da esploratori tattici quando operavano con le navi da battaglia. L'Italia non possedette navi di questo tipo.
Incrociatori
Sono quelle navi il cui compito era di spingersi in ricognizione e di riferire al Comando della flotta. Per questo motivo erano dotate di elevata velocità (35 e più nodi) e di grande autonomia a scapito della corazzatura, ridotta sovente a quella subacquea, e spesso a scapito anche dell'armamento. Spesso, basandosi sul tonnellaggio, si facevano distinzioni tra incrociatori ed incrociatori leggeri. In base all'accordo di Washington sopraccitato gli incrociatori non dovevano superare le 10000 tonn. Nel 1939 l'Italia possedeva 35 incrociatori di vario tonnellaggio e di varia età.

incrociatore italiano da 10000 tonn.

Portaerei
Sono navi destinate al trasporto di aeroplani e sono munite di una grande piattaforma per il loro lancio (ponte di volo). Gli aeroplani costituiscono la loro arma offensiva: non sono infatti armate di cannoni, se non di piccolo calibro destinati quasi esclusivamente alla difesa antiaerea. L'Italia non possedette navi di questo tipo.
Cacciatorpediniere
Queste navi, nate, come dice il nome, per dare la caccia alle torpediniere (siluranti di superficie), le sostituirono nel loro incarico di scorta di altre unità e di difesa antisommergibile. La loro arma principale era il siluro, anche se erano dotate di artiglierie di piccolo calibro (intorno ai 120 mm.), ed avevano come caratteristica la grande velocità e manovrabilità. L'Italia aveva una sessantina di navi di questo tipo.

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