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Argomento: Arma dei Carabinieri - Recensione di NS (11/09)
Copertina Un Carabiniere allo specchio di Gaetano Calcagnile, Editrice Nuovi Autori
Quarant'anni di servizio nell'Arma ripercorsi in un'agile raccolta di memorie. L'autore, Gen. Calcagnile, offre uno spaccato della sua vita di Carabiniere: dopo l'Accademia, una deludente esperienza in un reggimento di fanteria corazzata e il concorso per accedere all'Arma, lo troviamo tenente comandante di una Tenenza Carabinieri, a stretto contatto con i cittadini sui quali l'istituzione è chiamata a vegliare, impegnato in casi di ogni tipo: dal semplice raggiro imbastito da una improbabile maga, fino alle indagini ben più drammatiche seguite al rinvenimento di un cadavere in una cascina abbandonata. Seguire la carriera dell'autore e i compiti ai quali viene chiamato permette di ripercorrere alcune delle tappe più tragiche della storia d'Italia: la crisi dell'ordine pubblico nell'autunno caldo del 1969 ("a fronteggiare con soli diciotto militari una massa enorme di scalmanati affluiti a migliaia"), il rapimento Moro nel 1978 (distaccato presso il GOS, Gruppo Operativo Speciale, appositamente istituito presso il Ministero degli Interni per "attività di analisi delle numerose informative di avvistamento e di segnalazione"), la strage della stazione di Bologna nel 1980 (come Comandante del Battaglione Carabinieri del capoluogo emiliano), la stagione dei sequestri in Sardegna (impegnato, in qualità di comandante provinciale dei Carabinieri di Nuoro, nelle operazioni di ricerca dei sequestrati - "i militari, comandante in testa e armi in pugno, erano elettrizzati e pronti a tutto all'atto dell'irruzione nel capanno", operazioni che molto spesso si rivelavano infruttuose - "la stessa fonte confidenziale riportò l'indiscrezione che la vittima sarebbe stata soppressa e poi.. data in pasto ai maiali"). In ogni pagina, quale che sia l'evento narrato, dall'ingresso in Accademia fino all'ultimo incarico come comandante della Regione CC Trentino - Alto Adige, traspare attraverso una prosa essenziale e molto diretta la passione profonda dell'autore per il proprio lavoro e per la Benemerita, chiamata, "in silenzio e con umiltà", "al lavoro di ogni giorno nell'aiutare i deboli, a rispettare e far rispettare le leggi, a difendere i cittadini e onorare la vita".
Argomento: Film Storici - Recensione di Maurizio 61 (10/09)
Copertina La Storia non è un film di Bruno Pampaloni, Settimo Sigillo
Parlare di Storia, senza annoiare. Questa è la prima frase che si legge nella prefazione a questo libro scritta dal giornalista e scrittore Mario Bozzi Sentieri. Una cosa non facile, salvo avere di fronte una platea di appassionati, ma che diventa un imperativo quando la Storia arriva sul grande schermo. In questo caso le limitazioni d'ogni genere che si materializzano durante la trasposizione di un libro o di un qualsiasi argomento storico in una pellicola cinematografica, fanno sì che per moltissimi spettatori non ferrati sull'argomento, quello che appare sullo schermo è la verità storica. Certo, si deve aggiungere anche quel mix formato dai ricordi scolastici, dalle opinioni politiche, dal fatto che il protagonista piaccia o non piaccia, ma tutto contribuisce a far vedere quello che si vuol vedere e giungere alla conclusione che: "è andata proprio cosi". Bruno Pampaloni in questo libro riscrive dieci film sulla base delle (non)verosomiglianze storiche, le dieci opere sono: 1. Viva Zapata! 2. Lawrence d'Arabia 3. Mussolini ultimo atto 4. La notte di San Lorenzo 5. Ghandi 6. Full Metal Jacket 7. Terra e libertà 8. El Alamein. La linea del fuoco 9. Good Night and Good Luck 10. La masseria delle allodole. Dieci film, dieci capitoli, ogni capitolo inizia con una scheda del film in cui sono indicati il regista, gli sceneggiatori, il cast, i maggiori riconoscimenti ottenuti ed una breve ma esauriente trama della pellicola. Certo, scoprire che Emiliano Zapata non era un povero contadino sfruttato in una hacienda, ma era invece un piccolo proprietario terriero e che in nessun documento da lui stilato si parlò mai di sopprimere la proprietà privata e tantomeno di lotta di classe, può far sobbalzare sulla sedia qualche cinefilo purista della rivoluzione permanente, o leggere che nel film Lawrence d'Arabia la cosa più vicina alla realtà storica è la morte dello stesso Lawrence in un incidente motociclistico, può smitizzare un ricordo cinematografico caro a molte persone. Personalmente ritengo che al regista ed allo sceneggiatore di un film con un argomento di carattere storico, si debba concedere una sorta di "licenza cinematografica" per non correre il rischio di trasformare il film in un documentario, ma quando gli avvenimenti vengono stravolti o modificati (molte volte per compiacere il politicamente corretto imperante) come nei casi citati in questo volume, più che di storia si dovrebbe parlare di pseudofantasy. Per concludere, sono 130 pagine, di cui 16 di foto, piacevoli e scorrevoli la cui lettura oltre a strappare qualche (amaro) sorriso, può invogliare o scoraggiare dal vedere o rivedere alcune delle pellicole in questione.
Argomento: Musei della I GM - Recensione di Massimiliano Magli (09/09)
Copertina I Musei della Grande Guerra di Alessandro Gualtieri e Giovanni Dalle Fusine, Nordpress
Armi e buffetterie, elmi e divise, gavette e scarponi chiodati sono tra le rare testimonianze di milioni di soldati rimasti senza un nome. Musei, Collezioni, Forti e Fortezze: dei luoghi che per eccellenza conservano quelle tracce, la guida offre un importante censimento. Si colma così un lungo silenzio editoriale e si crea il presupposto per la nascita di un turismo culturale destinato ad affondare la conoscenza anche in quel dramma preziosamente conservato dalle custodie museali per la memoria delle generazioni future.
Argomento: Museo del Genio - Recensione di Massimiliano Magli (06/09)
Copertina L'Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio di Nicola Bultrini, Nordpress
Fondato oltre un secolo fa su iniziativa del generale Luigi Durand con la denominazione provvisoria di Museo della Ingegneria Militare Italiana, l'Istituto Storico e di Cultura dell'Arma del Genio costituisce una custodia esemplare degli eventi, degli uomini, dei progetti e degli strumenti che hanno scandito l'esistenza dell'Arma nobile, come viene comunemente definito il Genio Militare. Questa guida, oltre a ricostruire la storia dell'Arma, ripercorre le origini dell'Istituto, ne definisce le attività istituzionali, sino a guidare il lettore attraverso gli spazi museali, ben illustrati anche grazie a una ricca serie fotografica.
Argomento: Museo dei Bersaglieri - Recensione di Massimiliano Magli (04/09)
Copertina Il Museo Storico dei Bersaglieri di Nicola Bultrini, Nordpress
Il 18 giugno 1904 il Re Vittorio Emanuele III inaugurava il Museo Storico dei Bersaglieri, nella sua prima sede, la caserma La Marmora in Trastevere, intitolata al fondatore della più antica Specialità dell'Arma di Fanteria dopo quella dei Granatieri. La storia del Museo è in realtà vecchia di oltre 120 anni, arretrando al 1887, quando il Generale Edoardo Testafochi, Ispettore dei Bersaglieri, suggerì per primo di avviare la raccolta di cimeli e documenti legati alle vicende del Corpo. Negli anni, il cimento per istituire una "custodia" istituzionale alla storia dei fanti piumati è andato crescendo e il 1932 ha visto l'inaugurazione della sede attuale, con l'allestimento museale nei locali della Porta Pia. Da allora il Museo ha vissuto costanti interventi di arricchimento, razionalizzazione e promozione, con eventi, mostre, percorsi didattici. Questa guida ne racconta la storia, gli spazi, e i progetti espositivi, già compiuti o in divenire.
Argomento: Catalogo - Recensione di Giuseppe Finizio (05/04)
Military Press, 1 Gallagher Close - Milton Keynes, England MK80LQ, militarypress.co.uk, email: militarypress@btopenworld.com recensito da Giuseppe Finizio
Faccio eccezione alla mia abitudine di recensire volumi di storia militare per occuparmi del catalogo di una piccola casa editrice inglese di recente fondazione, la Military Press. Mr Prickett, che la dirige, mi ha detto che la molla principale ad intraprendere questa avventura dagli esiti comprensibilmente incerti è stata il desiderio di vedere pubblicate opere di largo respiro sulla storia militare del '900 che le case editrici ufficiali avrebbero bollate come "non commerciali" e lasciate languire nel dimenticatoio.Scorrendo le pagine dell'ultimo catalogo è facile rendersi conto di quanto tale linea editoriale sia stata finora rigorosamente rispettata. Apriamo il nostro per forza breve excursus con le serie THE GERMAN ARMY 1939-1945 (finora stampati 8 volumi) a cura di L. Cole, dedicata alla storia e all'evoluzione tattica dell'esercito tedesco e THE PANZER AND PANZERGRENADIER DIVISIONS AND PANZER BRIGADES curata da J. Dugdale che tratta della riorganizzazione delle unità corazzate avvenuta in seguito alla campagna di Normandia e giunta a compimento alla vigilia della controffensiva delle Ardenne. Per la prima volta di ciascuna unità vengono indicati gli organici effettivi e non quelli teorici.Scorrendo le pagine di questi eleganti volumetti nel formato 21x30 numerose sono le sorprese. Non è vero, ad esempio, che alle divisioni delle Waffen SS fossero forniti i materiali migliori e in maggior quantità e che queste offrissero un rendimento mediamente superiore alle omologhe unità dell'esercito sul campo di battaglia. Le cifre offerte dall'autore parlano chiaro. La Militarypress ha anche intrapreso la ristampa della celebre GERMAN WORLD WAR II ORGANIZATIONAL SERIES di Leo Niehorster, molto nota ed apprezzata da studiosi e wargamer. Anche il campo alleato ha ricevuto adeguata attenzione.J.J. Hays ha curato la serie UNITED STATES ARMY GROUND FORCES TABLES OF ORGANIZATION AND EQUIPMENT WORLD WAR II THE US ARMY DIVISION IN WORLD WAR III (finora stampati 3 volumi) che si occupa dell'evoluzione organizzativa della divisione di fanteria USA tra il 1940 e il 1945 .Numerose tavole sinottiche e diagrammi accompagnano un testo sintetico ma esaustivo. La BLETCHLEY SERIES raccoglie alcuni studi dedicati al ruolo e alla storia di Ultra pubblicati originariamente subito dopo la fine della guerra e rimasti segreti per i canonici cinquant'anni. Tra essi di particolare interesse è THE SECRET WAR OF HUT 3 curato da John Jackson e prefato dal celebre storico britannico Peter Calvocoressi, che narra la storia della sezione che si occupava della traduzione dei messaggi cifrati decrittati da ULTRA che,opportunamente chiosati, venivano inoltrati alle autorità competenti.Un classico, per la prima volta offerto al pubblico, è poi THE OFFICIAL HISTORY OF BRITISH SIGNALS INTELLIGENCE 1914-1945 di Frank Birch. Alla guerra sottomarina è infine dedicata la U-BOAT ARCHIVE SERIES curata da Jak P. Mallmann Showell (4 volumi finora stampati), di fatto la ristampa dei Monthly Anti-Submarine Reports stilati durante la guerra e distribuiti ad un ristretto gruppo di ufficiali delle unità della Royal Navy impegnate nella scorta ai convogli in Atlantico. Una documentazione di prima mano che ci consente di apprezzare dall'interno la percezione dell'evoluzione degli avvenimenti da parte britannica in uno dei teatri chiave della seconda guerra mondiale. Non mancano nel ricco catalogo della Military Press opere dedicate alla storia militare britannica (la guerra anglo-boera fa la parte del leone) e all'esercito francese del 1939-1940. Torneremo ancora sulla produzione di questa promettente realtà editoriale,per ora consigliamo ai lettori di richiedere il catalogo in continua evoluzione.
Argomento: Fotografia - Recensione di Elena (11/01)
Roma e le tradizioni militari di Mauro Pucciarelli, Editore Albagraf (1997)
Testo Italiano ed Inglese. E' una raccolta di fotografie, opera dello stesso autore, che in un articolato percorso storico conduce da Roma imperiale sino alla visita guidata dei musei della Capitale dedicati all'arte militare ed ai suoi corpi (il museo militare di Castel Sant'Angelo, quello dei Bersaglieri a Porta Pia, etc). L'autore è laureato in Lettere, viaggiatore, ha realizzato importanti reportages e campagne fotografiche.
Argomento: Araldica militare - Recensione di Elena (10/01)
Elementi di Araldica di Amedeo Chiusano, illustrazioni di Maurizio Saporiti, ed. SME Ufficio Storico (60.000 Lire)
Il volume, nelle sue 609 pagg., edito nel 1995, e con le ricche illustrazioni (Saporiti M., disegnatore specializzato, è responsabile archivio fotografico dell'Ufficio Storico) è strumento utile per chi si voglia avvicinare all'araldica, specie quella militare. Il libro nella sua prima parte tratta in generale di araldica e descrive le parti che compongono lo stemma. Alla fine vi è un utile glossario. La seconda parte ptresenta un ricco stemmario molto ben blasonato: dallo stemma dell'Esercito a quello dello Stato Magg.re dell'Esercito, dall'Accademia Militare alla Nunziatella, etc.
Argomento: Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli" - Recensione di Elena (02/02)
San Giorgio martire - Patrono dei Cavalieri a cura di Oreste Leonardi, Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli" - pubblicazione a circolazione interna s.d.
Come di molti altri martiri delle origini di San Giorgio si sa poco, ma per i primi cristiani bastava quanto detto da Sant'Ambnrogio: "martirem dixi, satis predicavi". La certezza storica della sua esistenza la ricaviamo dalla celebrazione liturgica, celebrata sin dal V sec., nel suo dies natalis, ed il sepolcro a Lidda (palestina), abbiamo cioè le coordinate agiografiche (sepolcro venerato e giorno della celebrazione liturgica). Già nel 1089 ad Antiochia San Giorgio sconfiggeva al fianco dei Crociati i Saraceni. Ma per l'introduzione del culto di S. Giorgio in Europa fu decisiva la sosta a Lidda nel 1191 di Riccardo Cuor di Leone durante una sosta mentre marciava verso Gerusalemme. San Giorgio è il simbolo universale del coraggio, per il suo stile di vita e per l'appartenza all'ordine militare Egli è il patrono della Cavalleria, di questo essenzialmente tratta il testo.
Romanzi / Fiction / Fumetti
Argomento: Romanzo - Info by Vincenzo Santoro (08/10)
Copertina La Decimazione - Amore e morte sullo sfondo della Grande Guerra di Vincenzo Santoro, Città del Sole edizioni 2008
Stefano Manduso è un giovane ufficiale della Brigata Catanzaro che, abbandonati gli studi e la sua città d'origine, partecipa con slancio patriottico alla Prima Guerra Mondiale. All'iniziale entusiasmo, frutto anche di romanticismo e di grandi ideali, si contrapporrà, col passare del tempo, il vero volto della guerra, fatto di crudeltà ed orrore, che gli consentirà di attuare una profonda, ma lacerante, maturazione interiore. Gli ordini assurdi, gli assalti suicidi, la dura vita di trincea, le esecuzioni sommarie, si mescoleranno, giorno dopo giorno, all'eroismo ed al coraggio dei singoli. La storia d'amore con Betta e l'amicizia profonda con Giovanni, troveranno poi la loro evoluzione nelle aride e brulle pietraie del Carso, ove si infrangeranno i sogni e le speranze giovanili. Il romanzo, frutto di approfondite ricerche sulla storia e la giustizia militare, descrive le tragiche vicende inerenti l'eroica Brigata Catanzaro durante la Prima Guerra Mondiale focalizzando l'attenzione sul severo, ed a volte arbitrario, sistema disciplinare attuato dal Regio Esercito italiano. Se ritenuto di interesse si può contattare direttamente l'autore all'indirizzo e-mail: megasantoro@tin.it.
Argomento: Guerra Civile Libanese - Recensione di Maurizio 61 (03/09)
Copertina Come la rabbia al vento di Rawi Hage, Garzanti
Questo romanzo è ambientato nella Beirut della guerra civile del 1975-1990 descritta attraverso la vita nel fronte interno, che nel caso della Capitale Libanese poteva distare soltanto qualche centinaio di metri dalla Linea Verde che separava la Beirut Est cristiana dalla Beirut Ovest musulmana. In questo caso l'ambientazione è nella parte cristiana della città ma è probabilmente speculare con quanto avveniva nella parte musulmana; lo scrittore Rawi Hage è nato a Beirut nel 1964 ed ha quindi vissuto gli anni più bui della guerra prima di emigrare a New York. La Beirut che l'autore ci racconta è una città martellata dalle artiglierie, con i combattimenti sulla Linea Verde che devastano interi quartieri, con l'arroganza e la spietatezza delle milizie, con la criminalità, con il contrabbando d'ogni genere di merce che in qualche caso coinvolge anche la fazione nemica. Dalle pagine che raccontano la vita dei due amici protagonisti traspare il senso di claustrofobia fisica e morale che attanagliava le varie etnie che componevano (e compongono) il tessuto sociale del Libano, costrette a muoversi esclusivamente nelle aree controllate dalla milizia della loro confessione politico/religiosa, e tenendo presente la dimensioni del già piccolo Paese Medio Orientale queste enclavi assomigliavano molto a dei campi di detenzione senza sbarre. Infatti, il desiderio di andarsene che occupa costantemente la mente di uno dei protagonisti, ha un triste collegamento con la realtà storica di questa Nazione, è stato calcolato che a fronte di una popolazione attuale di circa quattro milioni di abitanti, sono almeno otto milioni le persone di origine libanese residenti in vari Paesi del Mondo. Nello svolgersi del romanzo gli avvenimenti prettamente bellici del conflitto come il massacro del quartiere La Quarantina, o l'assedio di Tall al Zaatar sono citati senza enfasi, senza emozione, senza compassione, sono semplicemente avvenuti e la lotta per la sopravvivenza quotidiana non ammette debolezze. Solo quando uno dei due protagonisti entra nella milizia ed il contatto con il bagno di sangue è diretto le convinzioni e le sicurezze cominciano a vacillare. Il periodo temporale della guerra civile preso in esame arriva fino all'invasione israeliana del 1982 ed i successivi massacri dei campi di Sabra e Chatila (o Shatila): da quel momemento non è più solo guerra civile, ma il Libano diventa il campo di battaglia delle varie potenze regionali (e non solo). Vaso di coccio tra vasi di ferro, il Libano ha tristemente confermato la veridicità di questa definizione. Un romanzo scritto da un autore medio orientale usando uno stile scorrevole e stringato, all'"occidentale" direi, con inseriti alcuni elementi tipicamente "arabo-orientali", come il tragico fatalismo e l'immaginazione. A mio parere un mix riuscito, è un libro che consiglio.
Argomento: I GM - Recensione di Federico Colombo (01/08)
Copertina L'Italia di Carzano di Fabio Mentasti
Romanzo non del tutto alieno dallo storicismo. Difatti, già a prima vista, appare subito come una felice commistione tra un'opera storica ed un'opera fantastica. La vicenda si dipana intorno ad uno degli eventi più misteriosi e controversi della storia italiana: l'episodio di Carzano. Nella realtà, per colpa forse dell'eccessiva prudenza mostrata da alcuni generali, in questo frangente l'esercito italiano perse la ghiotta occasione di sfondare le linee austriache in Trentino un mese e mezzo prima dell'attacco a Caporetto e Tolmino. Grazie anche al tradimento di alcuni ufficiali dell'esercito imperiale le nostre forze erano in possesso di informazioni che assicuravano una facile vittoria, che poteva anche portare a consistenti risultati, dato che la via per Trento e Bolzano risultava all'epoca poco presidiata, dato anche l'ammassamento di truppe alla piazza di Tolmino. Queste le accuse lanciate da alcuni storici, tra cui Mentasti, al nostro comando generale di allora. Da qui nasce un libro con molti protagonisti e attori che vivono l'esperienza della Grande Guerra come sarebbe stata se l'attacco avesse prodotto i risultati che tutti speravano. Quindi sfondamento della fronte trentina, liberazione di Trento, conseguente fallimento dell'offensiva austriaca a Caporetto, e inevitabile resa austro-ungarica, non nel novembre 1918 ma nel dicembre 1917. Si va anche oltre: D'Annunzio, Fiume, Fascismo, tutto in questo libro diventa diverso. Il corso della storia viene completamente ribaltato da quell'unico evento, segno anche questo dell'importanza di un momento storico e di un successo militare e delle sue possibili conseguenze. Francamente alcune di queste, presenti nel libro, sembrano, a me personalmente, quantomeno azzardate o del tutto assurde, ma anche per questo rimane un libro piacevole da leggere, il cui scopo principale è stuzzicare la fantasia, suscitare un dibattito, quindi far pensare, e questo certamente è un bene. Il libro è poi densamente intriso di patriottismo, retorica e forti accenni militaristici, che a volte lo rendono scontato, ma non sembrano togliere valore al risultato finale. Il libro poi è facilmente rintracciabile in internet, dato che si tratta di un print on demand e non comporta quindi una gran fatica per essere recuperato. Lettura tutto sommato piacevole e scorrevole.
Argomento: Storia greca - Recensione di Davide Botta (12/07)
Copertina Le porte di fuoco di Steven Pressfield, Rizzoli
Il romanzo narra attraverso le parole di Xeone, scudiero al seguito dell'esercito del re spartano Leonida, la battaglia delle Termopili. Xeone, dopo la sconfitta dell'esercito della coalizione greca al passo delle Termopili, viene catturato dai persiani e portato di fronte al grande re Serse. Qui, viene invitato a narrare la sua storia e quindi come ha vissuto la battaglia appena avvenuta. Inizia così attraverso una serie di flashback il racconto degli avvenimenti precedenti la battaglia e il combattimento stesso che vedrà l'esiguo contingente greco opposto all'immenso esercito multietnico di Serse. Ma non solo, Xeone per descrivere al meglio la potenza spartana si spinge nei ricordi fino alla sua infanzia di profugo cresciuto a Sparta e agli anni di addestramento da scudiero alle spalle dei temibili guerrieri lacedemoni. Pressfield riesce a calare il lettore nelle atmosfere rudi e al tempo stesso "calorose" del mondo spartano, fatto di rigide leggi e di sincere passioni. Le descrizioni degli usi e costumi sono ottime così come i tratti psicologici dei protagonisti e dei comprimari: il tutto si fonde in uno splendido romanzo storico.
Argomento: Storia romana - Recensione di Cesare Rusalen (04/07)
Copertina L'aquilifero di Massimiliano Colombo, Editrice Nuovi Autori
Per chi ancora non lo conoscesse, ho il piacere di segnalare il libro "L'Aquilifero" di Massimiliano Colombo, autore al suo primo romanzo che crediamo possa già definirsi affermato, non foss'altro per la grandiosità del suo libro, che va ad affiancarsi ai bravi autori nostrani di Roma antica. Ambientato durante lo sbarco di Cesare in Britannia e nel prosieguo delle campagne in Gallia, fonde nelle sue pagine (di quelle che "ancora una e poi smetto") tutti gli elementi e le vicende mozzafiato ben reali in quei frangenti e in quell'epoca, con un occhio sempre attento alla vita, agli umori, ai sentimenti di quei soldati, tanto lontani nel tempo. Un viaggio a ritroso, vorticoso e senza tregua. Tremendamente bello, nel felice spunto di creare una trama avvincente intorno a due passi famosissimi del "De Bello Gallico" di Cesare, che vengono legati tra loro facendone il filo conduttore di una vicenda umana e militare tra le più intense ambientate in epoca romana. Difficile da trovare in libreria, consiglio di optare per internet. Copertina.
Argomento: II GM - Recensione di Matteo Scaldaferri (03/07)
Copertina Ali d'Argento: l'etica del sacrificio di Ayumi Tachihara, Planet Manga, Modena 1998, 192 pp. c.a.
1944, la morsa attorno al Giappone si stringe sempre più. Le sconfitte di Midway e Leyte hanno decimato la Marina Imperiale. Molti, anche all'interno dello stato maggiore, sono convinti che la sconfitta sia inevitabile. E a posteriori è facile sostenere che la sorte del Giappone fosse ormai segnata: la superiorità numerica degli U.S.A., ottenuta grazie all'apparato produttivo più imponente della Storia, aveva su tutti i fronti incominciato a dare i suoi frutti. Il Giappone è un paese stremato, in guerra quasi ininterrottamente dal 1936. I suoi quadri militari sono decimati, ormai privi di sufficienti veterani e ricolmi di reclute troppo affrettatamente mandate in prima linea. E' in questa situazione estrema che viene concepito dall'ammiraglio Onishi il ricorso agli "attacchi speciali", gli attacchi suicidi che in occidente vennero conosciuti col nome della più famosa delle squadre che li portarono a termine: Kamikaze.
Leggi la recensione completa.
Argomento: II GM - Recensione di Matteo Scaldaferri (03/07)
Copertina La storia dei tre Adolf nn. 1/5 di Osamu Tezuka, Hazard Edizioni, Milano 1997-98, 250 pp. c.a. cad.
In un paese come il nostro dove le divisioni politiche hanno contribuito per cinquant'anni ad inquinare la storiografia con interpretazioni spesso faziose leggere un'opera come la Storia dei tre Adolf porta ad avere letteralmente una presa di coscienza. Un racconto di guerra è spesso la narrazione della lotta di una parte contro un'altra, ed è difficilissimo per il narratore non partecipare emotivamente alle sorti di una delle fazioni. A Tezuka riesce qualcosa che molti hanno tentato ma ben pochi hanno raggiunto. Grazie ad una narrazione complessa e corale, nella quale gli avvenimenti storici si susseguono incalzanti modificando e deviando le vite dei personaggi, e soprattutto grazie alla indovinata scelta di rappresentare uomini e donne di tutte le razze e di tutte le religioni ci viene presentato non il dramma dei singoli ma di tutta l'umanità. Attraverso la storia di tre persone chiamate Adolf, il più famoso Hitler e di due giovani, l'ebreo Kamil e il tedesco (ma di madre giapponese) Kaufmann, e raccontandoci le peripezie del giornalista Shoei Toge all'inseguimento di un plico di documenti che potrebbe cambiare la Storia Tezuka ci trascina attraverso quasi sessant'anni del nostro travagliato secolo. Forse prima di intraprendere la lettura di questi cinque volumetti qualcuno sarà ancora convinto che la "ragione" possa trovarsi completamente da una parte sola. Del resto un simile manicheismo è a quanto pare ancora ben radicato nella cultura americana basti, a riprova di ciò, pensare al recentissimo film Salvate il Soldato Ryan. Tezuka non ha certo di queste ingenuità: non esistono i "buoni" nella sua opera, esistono soltanto vite che incrociano altre vite. L'odio porta altro odio, e la morte altre morti. Sono convinto che al termine della lettura ognuno rifletterà più a fondo sulle proprie convinzioni. Ma ciò che rende quest'opera tanto eccezionale non è soltanto il suo messaggio ma soprattutto la sua provenienza da una cultura tra le più "aliene" a noi europei. Certamente il lettore occidentale prova leggendo sensazioni diversissime da quello giapponese: uno straniamento che amplifica e moltiplica l'efficacia della narrazione. Basti pensare alla sequenza nella quale il tedesco Adolf Kaufmann viene perseguitato dai giapponesi per il colore della sua pelle. Il "diverso" per una volta siamo noi! Grazie a questa e ad altri rovesciamenti di prospettiva, come può essere per noi italiani la rappresentazione "dall'esterno" di Mussolini, il lettore addentrandosi nella impegnativa lettura si rende conto dell'assurdità dell'odio come motore delle azioni umane. La fatica del lettore, non va infatti dimenticato che si tratta di un'opera non ribaltata e perciò maggiormente ostica per chi non vi fosse avvezzo, sarà sostenuta da un continuo incalzare di colpi di scena, rocamboleschi inseguimenti e lotte senza fine, e da uno dei finali migliori della storia del fumetto. In una ideale libreria questa bella edizione, opera della milanese HAZARD, non può non trovare posto accanto a capolavori del fumetto come Maus di Art Spiegelmann.
Argomento: Sommergibili e terrorismo - Recensione di Marco Mascellani (11/06)
Copertina Delfini d'acciaio di Marco Mascellani, Edizioni del Girasole
E' un romanzo di fantapolitica che vede il Toti agire in una azione di ritorsione contro un paese islamico reo di atti terroristici. Scenario che mai avrei immaginato così attuale nel 1999 quando il libro è stato scritto. L'autore è stato direttore di macchina del Toti e, a differenza di altri blasonati autori (Clancy, Robinson) non parla di sommergibili per sentito dire ma per aver vissuto. Il libro scorre veloce, con svariati colpi di scena mai scontati e comunque realistici e ha un finale ben lontano dai normali toni trionfalistici americani. Una bella sorpresa.
Argomento: Vita di pastore sardo durante le vicende belliche - Recensione di Antonio Manca (12/03)
Terra Bruciata di Antonio Manca, Editrice Nuovi Autori (7 Euro)
Scorrendo il romanzo di Antonio Manca, sassarese di nascita, non si può non sentire aleggiare nelle sue pagine tutto "l'umus" di quella sua terra aspra e sanguigna, dal mare colore dello smeraldo (non per nulla esiste appunto in Sardegna "La Costa Smeralda!"). Di quell'isola che lui profondamente ama e di cui se ne fa portavoce, grazie alla felice intuizione di ambientare la sua storia anche in quei luoghi ricchi di umanità e di gente povera, ma nobile d'animo, generosa ed onesta. Nel suo libro, l'Autore ci parla anche di alcune piaghe che affliggono quei luoghi come gli incendi: "L'estate che seguì fu anche essa da ricordare per una piaga che si apre ogni anno in Sardegna da secoli: gli incendi. "A parte i piromani, i contadini hanno l'errata convinzione che i residui della combustione costituiscano un ottimo concime ed allora, per questo motivo, ma anche per ripulire senza fatica e spese i propri campi dalle stoppie appiccano ad esse il fuoco ...". Uno spaccato di vita sociale che diviene parte integrante della vicenda nella quale Manca, con mano lieve e scorrevole, inserisce la storia triste e lieta di Marco, il protagonista: un giovane pastore di pecore che dopo diverse traversie anche belliche riesce finalmente a ricongiungersi con la ragazza amata, forse inconsciamente, alcuni anni prima. Il romanzo. però, è anche un messaggio che lo scrittore lancia alle "nuove generazioni" per un maggiore rispetto della propria terra, che può solo prescindere, ammonisce profeticamente, "dall'esaltazione dei buoni e sani sentimenti che alla fine trionfano sempre" (Mario T. Barbero della Rivista Letteraria TALENTO di Torino, anno IX - n. 4 del 1999)
Argomento: Portaerei U.S.A. - Recensione di Emanuele Cattarossi (07/03)
Copertina Fortezze dei Mari di Tom Clancy, Oscar Mondadori
L'orgoglio della marina statunitense: le portaerei. Attraverso un ponte di volo di quasi ventimila metri quadrati, le "Fortezze dei Mari" garantiscano agli Stati Uniti la supremazia sul mare e il dominio del cielo. Tom Clancy ci porta all'interno di una di queste fortezze: la Nimitz. Vengono esaminati i criteri di costruzione, l'addestramento dell'equipaggio della nave e del personale di volo, l'impiego operativo, gli aerei ospitati a bordo, la composizione di un gruppo navale. Non manca uno scenario d'impiego futuro nell'ambito di una possibile crisi tra India e Sri Lanka nel 2016. Per chi voglia sapere come mai la marina degli Stati Uniti sia così temibile, questo libro fornisce diverse risposte.
Argomento: Forze Aviotrasportate U.S.A. - Recensione di Emanuele Cattarossi (07/03)
Copertina Ali d'Acciaio di Tom Clancy, Oscar Mondadori
Tom Clancy mostra in questo libro l'organizzazione e l'impiego delle forze aviotrasportate dell'Esercito americano. Ne vengono descritte le origini e l'evoluzione dei paracadutisti americani, la situazione attuale e il possibile impiego in scenari futuri. Finiscono sotto il microscopio l'addestramento, la tattica, i comandi, gli armamenti e i materiali. Non manca la descrizione di due possibili scenari d'impiego per i parà usa: in Sudan nel 2007 e in Belize nel 2009. Un testo utile per conoscere più approfonditamente l'arma aerotrasportata americana.
Argomento: Marines U.S.A. - Recensione di Emanuele Cattarossi (07/03)
Copertina Marines di Tom Clancy, Oscar Mondadori
In questo libro Clancy studia una delle parti più importanti dell'esercito americano: il corpo dei Marines. I Marines fanno da tempo parte integrante dell'identità americana. Clancy prova a sviscerare quindi l'argomento offrendo al lettore una panoramica completa: origini del corpo, addestramento, tradizioni, armi e materiali, composizione delle MEU e loro impiego nel mondo, prospettive per il futuro. Niente sfugge al microscopio di Clancy. Al lettore vengono poi offerti due possibili scenari d'impiego: Iran nel 2007 e Brunei nel 2008. Interessante inoltre la sezione sull'impiego della 26a MEU e sul salvataggio del pilota Scott O'Grady in Bosnia nel 1995.
Argomento: Forze Corazzate U.S.A. - Recensione di Emanuele Cattarossi (07/03)
Copertina Cavalleria Corazzata di Tom Clancy, Oscar Mondadori
Approfondire la conoscenza delle forze Corazzate degli Stati Uniti è l'obiettivo che si prefigge Clancy in questo libro. Ci troviamo così a osservare dentro e fuori i mezzi corazzati americani, le tecniche di costruzione, i metodi d'impiego, l'addestramento degli equipaggi di carri armati e elicotteri d'assalto. Interessante l'intervista con il Generale Franks circa l'impiego del VII Corpo Americano nella prima guerra del golfo. Non mancano gli ipotetici scenari di guerra in cui possono trovare un impiego i corazzati americani: teatro di scontri sono la penisola Coreana e l'Uganda. Questo testo risulta il migliore per dare un'idea chiara della superiorità americana in fatto di scontri convenzionali a terra.
Argomento: Forze aeree U.S.A. - Recensione di Emanuele Cattarossi (07/03)
Copertina Stormo da Caccia di Tom Clancy, Oscar Mondadori
Da cosa deriva l'assoluta supremazia aerea americana? Come le forze aeree americane esercitano il potere aereo? Tom Clancy risponde a queste domande in questo libro. L'autore ci prende per mano e ci accompagna in una visita al 366º Stormo Caccia. Aerei impiegati, armamenti, tecniche di volo e di combattimento, catena di comando, addestramento dei piloti e impieghi nel mondo reale: tutto viene esaurientemente spiegato. Non manca un possibile scenario d'impiego in Vietnam dove, con il solo potere aereo, viene risolta una crisi nazionale.
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