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Argomento: Paganesimo - Recensione di Aldo C. Marturano (12/09)
Copertina Introduzione al Paganesimo Russo di Aldo C. Marturano, Mjm Editore
Alla fine del mio corso su Popoli e Cultura Slava (come io stesso l'avevo intitolato) tenuto nell'anno accademico 2008-2009 all'Università 2000 di Cassina de' Pecchi, ho sentito la necessità di mettere a disposizione dei miei discenti un saggio pratico, accessibile e chiaro sulla religione pagana russa e il suo rapporto col Cristianesimo. Un primo timido approccio con questo argomento l'avevo fatto con Vita di Smierd nel 2007 che adesso però trovavo carente e pieno di errori. Così ho deciso! Ho rivedute le conferenze, le ho corrette e le ho accostate l'una all'altra e ne è nato un primo libretto sul Paganesimo Russo come sempre diretto verso un pubblico assolutamente non specialista, ma curioso e interessato alla storia europea in tutte le sue sfaccettature. L'argomento è vastissimo e complicatissimo e l'indagine, da me iniziata peraltro molti anni fa, mi ha richiesto nuove messe a fuoco su varie questioni concettuali oltre ad una scelta più accurata dei testi dei vari autori che se ne sono occupati (quasi tutti di lingua russa e tedesca, per quanto riguarda il lato russo-slavo) ed ora debbo confessare che ne è valsa la pena. Copertina
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Argomento: Spionaggio - guerriglia - Recensione di Giuseppe Gagliano (01/09)
Copertina Operazioni speciali al tempo della cavalleria 1100 - 1550 di Yuval Noah Harari, Editrice Goriziana Leg
In questo saggio storico, l'autore - docente di Storia alla Hebrew University di Gerusalemme - illustra alcune delle più celebri e documentate storiograficamente operazioni speciali svoltesi tra il 1100 e il 1550. Prima di addentrarsi nella disamina specifica dei casi storici, l'autore nella prima parte ritene opportuno - sotto il profilo metodologico - definire chiaramente il significato di un operazione speciale terrestre e indicare gli obiettivi di una special operation. In primo luogo, l'operazione speciale si attua in un contesto spazio-temporale circoscritto attraverso l'ausilio di unità di élite in grado di determinare sul breve periodo effetti strategici e politici di rilevante portata servendosi di un modus operandi non convenzionale. In secondo luogo, le operazioni speciali devono prendere di mira - di volta in volta - le infrastrutture (le città fortificate e i castelli) - attraverso l'inganno e il tradimento - la cui conquista poteva spesso determinare rilevanti vantaggi sotto il profilo materiale e simbolico, la loro distruzione soprattutto se avevano un significato strategico rilevante (i ponti, le strutture produttive, i depositi di polvere pirica), gli uomini (leaders politici e militari) - attraverso l'assassinio o il sequestro - la cui eliminazione poteva contribuire a determinare la fine di un impero e infine i simboli come per esempio le reliquie. Nella seconda parte, lo storico israeliano con dovizia di particolari e con un dominio assoluto delle fonti illustra alcuni casi storici che ben si prestano a confermare l'esistenza e la rilevanza insieme delle operazioni speciali. A titolo esemplificativo, pensiamo al ruolo determinante che svolsero la strategia della terra bruciata attuata da Montmorency -comandante francese -, la guerriglia dei contadini provenzali e soprattutto l'audace impresa dell'ufficiale di fanteria Blaise de Monluc - che con l'ausilio di centoventi uomini fu in grado di distruggere il mulino di Auriol strumento nevralgico per l'approvvigionamento dell'esercito francese - nel contrastare l'avanzata di Carlo V nel 1536. Un secondo esempio - altrettanto illuminante - fu l'assassinio di Corrado di Monferrato - appartenente ad una delle famiglie piu' influenti dell'Italia settentrionale - che nel 1187 giunse a Gerusalemme - nel contesto delle crociate - con lo scopo di sconfiggere Saladino. L'eliminazione di Corrado - avvenuta nel 1192 - fu opera della setta dei Nizariti - nota anche come Ordine degli Assassini -, setta radicale radicatasi nella Persia settentrionale alla fine dell'undicesimo secolo che ebbe in Hassan i-Sabah il suo leader carismatico il cui approccio militare si costruì all'insegna dell'impiego sistematico delle operazioni speciali l'efficienza delle quali dipendeva da un addestramento specifico rivolto ora a persone mature ora a ragazzini, dalla motivazione ideologica che spingeva fino al fanatismo, dalla pazienza con la quale controllavano le proprie vittime - per mesi o anni -, dalla abilità ad infiltrarsi e a travestirsi, ad imparare lingue e usanze del nemico e dalla flessibilità operativa - potevano infatti di volta in volta svolgere il ruolo dei missionari o dei sicari- che rendeva il loro modus operandi articolato e imprevedibile.
Argomento: Genghiz Khan - Recensione di Federico Colombo (07/08)
Copertina Genghiz Khan e l'impero dei Mongoli di Phillips Eustace Dockray, Newton Compton
Labirintico. In meno di 130 pagine vengono concentrati eventi storici di svariati secoli, con l'unico risultato che si viene creando un incredibile elenco di nomi, luoghi e date per lo più indecifrabile. Il lettore si perde facilmente e solo con grande fatica riesce a tenere il passo della narrazione. Solamente all'inizio, quando si parla delle abitudini di vita e dei costumi di questa popolazione nomade la lettura risulta accettabile. Quando invece si passa alla narrazione dei diversi accadimenti storici ci si perde continuamente, anche a causa di una forte mancanza di cartine precise che possano informare della collocazione geografica. Anche così però risulterebbe comunque assai difficile districarsi tra i moltissimi nomi, già di per sé stessi molto difficili per noi occidentali. Sinceramente alla fine della lettura mi sono accorto che ben poco mi è rimasto di questo libro. Tra l'altro una delle novità che più mi ha colpito, cioè la forte inferiorità numerica con cui i mongoli erano soliti ingaggiare battaglia, aspetto che mi era assolutamente sconosciuto prima, e che ritenevo impensabile, è solamente citato alla fine dell'opera e rimane un po' un indimostrato in quanto l'autore riporta solamente la consistenza numerica dell'esercito mongolo e molto spesso tace quella degli avversari. Della celebre e quasi leggendaria tendenza alla violenza e crudeltà dei mongoli, tra l'altro sostenuta con diverse affermazioni lungo il corso del libro, non vi è traccia nel racconto, e non vengono affrontati nemmeno altri argomenti che, a mio modesto giudizio, sarebbero invece necessari per una discreta conoscenza della storia di questo popolo e del suo secolare impero: come, ad esempio, la strategia bellica e l'impiego tattico delle proprie truppe. Tra l'altro non è solamente un'analisi delle vicende sotto Genghis Khan ma vengono anche narrati gli avvenimenti accaduti ai suoi successori in uno spazio geografico così esteso da coprire in pratica l'intero continente asiatico. In pratica uno spazio-tempo infinito. La forma è corretta, piana e semplice, ma un po' ripetitiva a causa del contenuto. Sembra veramente un elenco, e non si procede nemmeno a informare il lettore di quali siano gli avvenimenti più importanti o più ricchi dal punto di vista delle conseguenze storiche. Certamente però non si deve mettere in discussione la ricchezza del libro e la precisione della ricerca. Grazie all'archeologia e ai numerosi documenti, nonché ad un apparato bibliografico veramente impressionante, l'autore riesce a delineare quasi tutti gli aspetti della vita e della storia di questo impero. Per chi debba fare ricerche nell'ambito il libro è quindi un must del quale non si può veramente fare a meno, almeno per quanto concerne una panoramica di fondo. Se invece il lettore si avvicina a questo testo per acquisire una competenza di base o ricevere informazioni circa un argomento che assolutamente non conosce attraverso una lettura piacevole (e questo era esattamente il mio caso) non si può far altro che sconsigliarlo vivamente. Il risultato sarebbe un indecifrabile caos mentale e una confusione che rende ancora più sconosciuto l'argomento trattato.
Argomento: - Recensione di Aldo (03/07)
Copertina Storie di Cavalieri e di Lituani di Aldo C. Marturano, Atena 2005, pagg. 258 con illustrazioni e bibliografia scelta
In questo lavoro l'autore va alla ricerca delle origini dello stato lituano e del suo coinvolgimento negli scontri con la colonizzazione iniziata dai Cavalieri Teutonici e Livonici nel Mar Baltico già dal XI sec. Con brevi pennellate rinascono le figure del grande Ghedimino il fondatore della dinastia dei Jagellonidi e degli altri principi di Lituania, dei loro amori e delle loro tattiche politiche. Si ripercorrono così le vicende che portano i principi lituani a cercare di avere un ruolo nella storia russa medievale talvolta contro i sovrani rjurikidi, ma soprattutto per opporsi all'invasiva forza dei Teutonici. E' una lotta piena di trabocchetti di fronte alla propaganda cattolica per convertire i lituani detti "pagani" al cattolicesimo papale ed allontanarli dall'ortodossia delle terre Russe. Giocando poi sull'ambiguità di Jogaila, futuro Re di Polonia col nome di Ladislao, e l'inimicizia di questi con suo cugino Vytàutas che vorrebbe diventare il Re delle terre Russe ormai che Kiev è caduta, si vivono gli accordi e i tradimenti che sfoceranno nella Battaglia di Tanneberg Grunwald del 1410. Passo per passo l'autore conduce il lettore al seguito dell'esercito russo-lituano dai dintorni di Cracovia alla volta di Marienburg. Si rivivranno gli scontri con i Cavalieri e specialmente quello finale sulla piana di Grunwald. Il re polacco Jogaila Ladislao col Vytàutas proseguono fino alla grande fortezza sede del Gran Maestro dell'Ordine. La difficile decisione di abbandonare ogni tentativo di conquista della fortezza teutonica non sentendosi in grado ci compierla porterà ad una ritirata che comunque sarà sentita come una vittoria e come una tappa per il consolidamento dello stato lituano-polacco. E' una sintesi agile e con linguaggio divulgativo, ma rigorosa dal punto di vista storico, delle origini nel tempo delle tre parti in causa: Polonia, Ordine dei Cavalieri Teutonici, Riga e Lettonia e del Granducato di Lituania con tutto quello che si conosce dei suoi personaggi dai documenti disponibili. Copertina
Argomento: - Recensione di Bondir (01/07)
Copertina La guerra nel medioevo di Philippe Contamine, il Mulino
Il libro tratta tutti gli aspetti della guerra nel medioevo, l'arte militare, l'armamento, i sistemi di reclutamento in vigore, le sue connessioni con la vita sociale e politica del tempo. Il libro è suddiviso per periodi e per zona, con maggiore attenzione ai territori francesi, inglesi e tedeschi. Al termine non manca una disanima delle implicazioni morali e religiose della guerra così come era vista ed intesa a quei tempi.
Argomento: Ordine dei Templari - Recensione di Diego Brozzola (11/05)
Copertina Vita e morte dell'ordine dei Templari di Alain Demurger, Garzanti
Il libro non contiene specificità militari, ma è utile come descrizione della nascita, vita e morte dell'ordine dei templari. Oltre alla esempificazione dell'organizzazione e dei poteri attribuiti ai cavalieri (ed ai sottoposti) analizza in parte i processi politici tra cristiani - musulmani e tra imperatore/re - papa. Pone basi storiche su cui poi il lettore potrà con altri libri ampliare le ricerche specifiche, in alcune parti può risultare difficile seguirne la linea temporale tracciata.
Argomento: Medioevo in Europa - Recensione di Emanuele Cattarossi (03/04)
Copertina Storia dell'Europa Medievale di Maurice Keen, Oscar Storia - Mondadori
Attraverso linee semplici ma molto efficaci Maurice Keen ricostruisce un tracciato del cammino dell'Europa Medievale. Chiave di lettura degli avvenimenti è l'idea dell'unità della fede Cristiana. Partendo da questa "Chiave", l'autore descrive gli avvenimenti che portarono alla proclamazione del Sacro Romano Impero (800 d.c.) fino agli eventi del XV secolo, mettendo come punto simbolico d'arrivo il concilio di Basilea (1449 d.c.). In una ricostruzione lucida e precisa di questi avvenimenti si nota il progressivo sbriciolamento dell'idea universale dell'unità dei popoli nella fede cristiana e la nascita di una nuova concezione dell'Europa: l'Europa delle nazioni. Un testo da tener presente per le tematiche che spiega e per la lettura che l'autore da agli avvenimenti.
Argomento: Archeologia bizantina - Recensione di Luca Pellecchia (05/02)
Introduzione all'archeologia bizantina di Enrico Zanini, Carocci Editore (26,40 Euro)
Un agile e sintetico volume (237 pagg.) dei temi più interessanti e delle principali acquisizioni della ricerca archeologica sul mondo bizantino. Nel campo più propriamente militare, c'è un capitolo dedicato alle fortificazioni ed ai sistemi difensivi dell'impero visti attraverso i mille anni di Storia di Costantinopoli.
Argomento: Impero romano d'Oriente - Recensione di Luca Pellecchia (11/01)
Copertina Soldati di bisanzio in età giustinianea di Giorgio Ravegnani, ed. Jouvence (25.000 Lire)
Accurata analisi della complessa macchina militare dell'impero romano d'oriente, basata soprattutto su un ampio utilizzo delle fonti. Viene tentata una ricostruzione della vita del soldato dall'arruolamento al congedo. Un capitolo a parte è dedicato all'esercito in campagna e ai problemi logistici connessi al movimento delle armate.
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