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La spada contro il fuoco
La fine del secondo conflitto mondiale nella scacchiera del Pacifico
di "Caposkaw" ©
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Appendice: Aerei e ustioni. L'assedio della fortezza Giappone.

Un dato poco conosciuto: il progetto "MANHATTAN" (la bomba atomica) costò 2 billions (due miliardi) di dollari. Il progetto del bombardiere pesante Boeing B-29 Superfortess costò 3 billions di dollari. Il vettore della bomba era costato di più della bomba stessa. Il B-29 nelle intenzioni dei progettisti era destinato a sostituire il B-17 Fortess, macchina sostanzialmente convenzionale e dall'autonomia relativamente limitata. Esso era stato progettato per bombardare l'Europa, partendo da basi situate sul continente Americano, nell'eventualità che l'Inghilterra si arrendesse ai nazisti. Le sue caratteristiche (per l'epoca) erano poderose:

Lunghezza Apertura alare Peso a vuoto Peso a pieno carico Autonomia Carico bellico
30 mt. 43 mt. 31,814 kg 56.246 kg 5.230 km 9.000 kg
(i dati sono riferiti alla prima versione del B-29, quella prodotta nel maggior numero di esemplari)

Nonostante l'impegno tecnologico e industriale, il debutto operativo non fu dei migliori. I B-29 del XX Bomber Command espletarono la prima missione il 5 Giugno 1944, partendo dalla base di Kharagpur in India diretti verso Bangkok, con scalo tecnico in Cina. Su 98 aerei partiti, 5 si schiantarono, 42 furono costretti a atterraggi d'emergenza. Di tutte le bombe sganciate, solo una ventina finirono nell'area del bersaglio.

Le missioni successive non ebbero migliore successo. I problemi della macchina (non ancora perfettamente a punto), si sommarono alla scarsa esperienza degli equipaggi, nuovi al teatro operativo e alle terribili condizioni ambientali (gli aerei partivano da zone di caldo torrido, superavano l'Himalaya, atterravano in Cina e ripartivano verso le zone occupate dai Giapponesi).

La conquista di Saipam (nell'arcipelago delle Marianne) nel luglio 1944, portò il territorio metropolitano nipponico nel raggio d'azione dei B-29. Il 24 novembre 1944 partì da Saipam il primo raid contro il Giappone. Il raid, effettuato da 111 veivoli del XXI Bomber Command, andò male. 17 aerei abbandonarono la missione, 6 non sganciarono le bombe per noie meccaniche, 1 B-29 venne abbattuto. Solo 16 bombe colpirono l'area del bersaglio. Ma l'iter operativo proseguiva, migliorando le prestazioni delle macchine e l'esperienza degli equipaggi.

Varie azioni si sussuguirono ma sempre con risultati piuttosto scarsi. Gli unici bombardamenti di successo furono l'azione del XX su Hankov (condotta con bombe incendiarie) il 18 dicembre 1944, e il bombardamento delle officine Kawasaki a Kobe effettuato il 19 gennaio 1945 dal XXI.

Tutti i bombardamenti erano stati effettuati di giorno, in ottemperanza alla tattica americana di bombardamento di precisione ad alta quota. I giapponesi, nel frattempo avevano migliorato le difese e volare sul Giappone stava diventando molto pericoloso. Nelle incursioni di febbraio del 1945, furono abbattuti 39 B-29 e un numero quasi pari cadde nel viaggio di andata e ritorno, 21 distrutti per guasti meccanici o per esaurimento del carburante, 15 scomparsi nel nulla. Le perdite finali furono di 75 aerei e di 825 aviatori per un risultato militare insignificante. Il nuovo comandante del XXI, generale Curtis LeMay, decise di sperimentare nuove tattiche. Nello stesso febbraio Tokyo fu attaccata sperimentalmente con bombe incendiarie e furono distrutti 30.000 edifici.

Le modifiche operative del Generale LeMay furono queste:
- missioni di attacco notturne a bassa quota; - completo smontaggio delle installazioni difensive dei veivoli (in pratica 1.5 tonnellate tra armi e munizioni con conseguente aumento del carico utile); - uso di aerei Pathfinder con abbandono del concetto di bombardamento di precisione; - utilizzo quasi esclusivo di bombe incendiarie al napalm (*).

I cambiamenti derivavano da queste constatazioni:
- i Nipponici non disponevano di una rete radar efficiente, non avevano che due squadriglie di caccia notturni per tutto il Territorio metropolitano, non avevano artiglieria antiaerea radar-guidata; - le loro città non disponevano di un sistema antincendio efficiente e di rifugi antiaerei, ed erano costituite per la maggior parte di edifici di legno (**).

Conseguentemente i B-29 potevano volare di notte senza eccessivi timori di essere abbattuti e caricare più carburante e più bombe. I Pathfinder (cercatori di sentieri) erano aerei battistrada, dotati dei migliori navigatori e puntatori, che precedevano il grosso delle formazioni, e indicavano il bersaglio a quelli successivi, tracciando una X di fuoco nel cuore del bersaglio mediante le bombe M47 al Napalm. Gli altri bombardieri lanciavano il loro carico di M19 tra i bracci della X.

L'attacco su Tokyo venne sferrato nella notte del 9 marzo 1945. I risultati furono ottimi per gli americani e terribili per i Giapponesi: il vento che soffiava sulla città ampliò gli effetti delle incendiarie, causando un fenomeno detto "ondata di fuoco". Furono distrutti 270.000 edifici, ci furono 87.000 morti e 160.000 feriti. Un quarto dell'edilizia residenziale fu distrutto e 1 milione di persone rimase senza casa.

Da questa data in poi i bombardamenti incendiari divennero qualcosa di quotidiano. Verso la fine del Marzo 1945 il XX Bomber Command fu trasferito nelle Marianne, venendo imglobato nel XXI.

(*) Il napalm ere stato inventato nel 1942 dal Professore Louis Fieser dell'Università di Harvard. E' originariamente formato da benzina e da un gelatificante composto di naftenato di alluminio e palmitato di alluminio più una piccola percentuale di nerofumo. Un'altra formula successiva prevede al posto del naftenato e del palmitato, un altro gelatificante che si basa su acidi derivati dall'olio di noce di cocco (sembra che il primo uso effettivo del napalm sia stato effettuato durante lo sbarco in Normandia, contro delle postazioni tenute dai fanti di marina della Repubblica Sociale Italiana, che non si era riusciti a domare in nessun modo).
Il napalm, al contrario degli altri incendiari precedenti, è viscoso e appiccicoso, e penetra ovunque. L'altissima temperatura di combustione distrugge qualsiasi organismo nel punto di accensione, e causa ustioni di terzo grado a chi si trova più lontano. Inoltre il napalm brucia utilizzando enormi quantità di ossigeno dell'ambiente e producendo di rimando ossido di carbonio. All'effetto del calore si somma l'avvelenamento e il soffocamento.

(**) Nel 1923 un terribile terremoto aveva colpito la pianura del Kanto, dove è situata la capitale Tokyo. La terra aveva tremato alle 11.50 mentre la popolazione stava preparando il pranzo, ogni famiglia con il proprio braciere o cucina economica. Si era scatenato un terribile incendio, con effetti simile alla "tempesta di fuoco" che avrebbe colpito Amburgo 20 anni dopo. La maggior parte delle vittime era perita in questo rogo. Nonostante questo avvenimento, non c'erano stati cambiamenti nel modo di costruire le case e nell'organizzazione antincendio.

Immagini


Cluster. L'immagine mostra una bomba al Napalm M69 da 6 libbre (2.8 kg) dopo l'esplosione. La bomba è in pratica un tubo con una carica esplosiva a un lato. Quando viene sganciata, all'estremità opposta al detonatore si srotola un nastro di stoffa di lungo 90 cm che la fa scendere diritta senza ruotare. All'urto la carica esplode e il Napalm viene spinto fuori dall'altra parte, investendo un'area tonda di 27 m, e, se non è già infiammato, il fosforo contenuto nella miscela la autoaccende. Una bomba cluster M19 da 220 libbre (100 kg) ne conteneva 36.

Guardando dall'alto. Una vista aerea di Tokyo dopo i bombardamenti. Come si può vedere, gli unici edifici rimasti in piedi sono quelli in muratura.

Negli occhi dei bambini. Disegno di una testimone oculare. Sebbene sia il disegno di un bambino, è più dettagliato di una fotografia. Si noti la donna all'esterno,la quale viene investita dal napalm schizzato dalla bomba caduta di fronte a lei. Si confronti il disegno delle bombe con la fotografia della M69 (l'immagine si riferisce al bombardamento di Kobe)

A livello del suolo. Vittime.
(attenzione: immagine cruenta)

Cartina. La mappa indica le città giapponesi bombardate nel periodo Marzo-Agosto 1945. I B-29 del XXI effettuarono 6.690 azioni e sganciarono 41.592 tonnellate di bombe, con la perdita di 136 veivoli. I caduti civili giapponesi furono calcolati in 500.000 morti e 625.000 feriti (cifre certe alla fine della guerra). Dato che le il napalm ha effetti totalmente distruttivi e che molti depositi dell'anagrafe vennero distrutti nei bombardamenti, il numero reale dei dispersi non è mai stato quantificato con esattezza. La quantità esatta dei danni economici e industriali non è quantificabile. E' da notare come, da bombardamenti sulle maggiori città e centri manifatturieri, gli americani passassero a bombardare in pratica ogni centro abitato superiore ai 50.000 abitanti. Dopo i bombardamenti delle grandi città, il Generale LeMay autorizzò lo sgancio di volantini indicanti la zona del prossimo bombardamento, per permettere alla popolazione civile di allontanarsi. (non ci è dato di sapere quanto questa tattica funzionasse). Unendo a questa campagna lo sgancio di mine attorno ai porti (operazione STARVATION, inedia), i B-29 sottoposero la società giapponese a una pressione enorme. STARVATION causò l'affondamento di 85 navi Nipponiche e l'abbandono di 12 delle 47 rotte per il continente. Sempre dal Marzo 1945, gli aerei delle portaerei americane cominciarono ad effettuare raid sull'arcipelago per contribuire al blocco delle comunicazioni. I bombardamenti aerei proseguirono fino alla fine della guerra.
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