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I minisommergibili tedeschi nel Mediterraneo
di Bruno Spadi ©
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Disegno di un minisommergibile Thomas II detto MOLCH

Negli ultimi mesi del 1944, la disfatta Tedesca era ormai chiara ai più. Lo stato maggiore aveva dato fondo a tutte le risorse belliche che l'industria Germanica era in grado di fornire. I cieli erano solcati dai missili V1 e V2 ma sia questi che l'aviazione pilotata non erano ormai più padroni da tempo. Questo accadeva anche nei mari, la superiorità subacquea, gli U-Boot Tedeschi, non reggevano al confronto della tecnologia installata a bordo delle nuove unità alleate. La Germania perdeva terreno giorno dopo giorno. Ultimo atto di uno stato allo sbando fu la formazione della K-Flottiglie, un reparto addestrato nel Baltico per attacchi notturni con mezzi "semisommergibili" insidiosi, un arte copiata dalla nostra Xa Flottiglia Mas.

Questo stralcio di storia emerge da ricerche portate a termine dal ContrAmmiraglio di 2ª Cl. H.Pierre Duplaix che a quel tempo era ufficiale (Sottotenente di Vascello) e Capo del Servizio Armi Subacquee della Marina Francese sul Cacciatorpediniere Forbin di cui si parlerà di seguito. Tra il 1975 e il '79 completò una relazione sui fatti di cui ci occupiamo tradottaci da Marco Spertini Ufficiale e istruttore della Xa Flottiglia Mas Gruppo Ovest di stanza a SanRemo, (uno degli operatori sui barchini esplosivi). Questi avvenimenti di guerra coinvolsero la mia città, SanRemo e fu questo ad attrarre il mio interesse su alcuni curiosi fatti che accaddero negli ultimi mesi del 1944, essa fu base di partenza senza ritorno del gruppo d'assalto Tedesco K.Flottille-411 Molch, rimasto da sempre l'unico ad operare nel Mediterraneo. La Germania mise in opera in tutto, solo 6 flottiglie di Molch per un totale di 383 mezzi subacquei.


Un Molch viene varato per le prove nel Baltico

La torretta di un Molch emerge dall'acqua per permettere al pilota di governare il mezzo

I molch o salamandra in tedesco, ma il vero nome era: "Torpedoversuchsantalt" (TVA) "d'Eckerförde" o Sommergibile Tascabile Thomas II. Minisommergibile monoposto capace di immergersi nel limite dei 40 metri, essenzialmente un tubo in metallo lungho 10 metri e di 1,80 di diametro, spinto da un motore elettrico di siluro, stipato in gran parte di batterie, 12 cassette delle mod.13 T210, cosi il suo galleggiamento risultava ridotto a "zero". A poppa vi era il posto di guida sormontato da una piccola torretta che aveva due finestre ed era coperta da una cupola in plexiglass, (che faceva anche da portello di entrata), più un lungo periscopio per l'osservazione in immersione. Sotto, erano agganciati a speciali staffe, due siluri. Con buona autonomia ma bassa velocità, (per questo i timoni furono surdimensionati e le casse di zavorra dovevano essere esattamente equilibrate prima di ogni missione), questo mezzo poteva colpire navi alla fonda e nei porti ma non quelle in rapido movimento. Poteva viaggiare a due sole velocità e la marcia indietro non era prevista. Per sopperire a questa deficienza, alcuni furono armati con siluri acustici. Il primo prototipo fu sperimentato nell'Eckernförde il 12 Giugno 1944 ed in seguito furono realizzati un totale di 383 Molch (fino al gennaio 1945).


Caratteristiche tecniche del Molch

Sezione del MOLCH
A. Periscopio; B. Cupola/portello in plexiglas trasparente; C. Propulsore elettrico; D. Siluri; E. Accumulatori; F. Posto di guida


Naturalmente i Molch non furono i soli mezzi di questo tipo progettati e costruiti dalla Germania, ad essi possiamo affiancare gli "Hecht" tradotto 'castoro', simili ai Molch ma più piccoli e con un solo siluro a seguito, erano spinti sempre da un motore elettrico. L'autonomia di questi ultimi però era minore e non si hanno notizie di attacchi portati a termine con questi mezzi.

I "Neger", praticamente due siluri accoppiati di cui il superiore era pilotato e quello inferiore veniva lanciato. Il Neger a differenza degli altri non poteva immergersi ma rimaneva sempre a pelo dell'acqua, il pilota attraverso una cupola in plexiglas poteva seguire la rotta osservando fuori tutto attorno. Alcuni di questi arrivarono a SanRemo molto tempo dopo gli avvenimenti di cui ci occupiamo.


Hecht

Neger

Infine i Biber, tradotto 'salmone' molto più somiglianti a un piccolo sommergibile ma dalle prestazioni sempre molto limitate.


Biber

MOLCH presso un museo Tedesco

Prima ed ultima missione dei Molch nel Mediterraneo

Torniamo alla nostra storia; il 06 settembre1944, una colonna auto trasportata composta da tre squadre di dieci Molch ciascuna si mette in marcia dalla foresta di Seretz a nord di Lubecca, (qui nel mar Baltico gli uomini dei gruppi K-Flottille si erano addestrati con questi mezzi per oltre quattro mesi, ma vedremo che questo tempo fu insufficiente perché l'addestramento fosse portato a termine), passando per Amburgo, Hannover, Fulda, Kassel, Wurzburg, Nünnberg, Donauwörth, Augusta, Mittenwald, Innsbruk poi il colle del Brennero, Merano, Bolzano, giunsero a Verona; curioso il fatto che per superare i ripidi valichi di Zirler-Berg e il Brennero i rimorchi con a bordo i grossi Molch venivano trainati in salita da due trattori mentre un terzo ne guidava la coda, in discesa invece un trattore guidava mentre due frenavano in coda. A Verona giunsero 28 Molch, (due andarono persi durante il trasporto), dove fu impiantato un "campo base".


La carta indica il percorso fatto dalle colonne auto-carrate dei Molch

La notte tra il 19 e 20 settembre, la terza squadra ripartì con i suoi 10 Molch, passando per Genova giunse il 22 a SanRemo, base della Xa Flottiglia Mas gruppo Ovest e di un gruppo gemello Tedesco armato di barchini esplosivi "Linsen". Questi motoscafi veloci in legno, contenevano a prua una carica esplosiva di 200 kg. e venivano lanciati contro le navi nemiche mentre il pilota si gettava in mare per essere successivamente raccolto da altri mezzi "speciali".

Il comando Tedesco ha inviato i Molch a Sanremo, ritenendola il miglior luogo di partenza per gli attacchi contro il nemico che già aveva liberato la Costa Azzurra, Nizza, Tolone, Marsiglia. I porti da colpire, ma anche le navi che pattugliano la costa sono un ottimo obbiettivo. Questa è la prima azione di guerra dei Molch, se tutto andrà per il verso giusto, la Germania ha pronti altri mezzi dello stesso tipo per attacchi mirati in tutto il Mediterraneo ed altri minisommergibili vengono sfornati ogni giorno dalla fabbrica di Brema.

I Molch a SanRemo vengono subito resi operativi, uno affonda accidentalmente nel porto, ma la notte tra il 24 e 25 settembre 1944 i restanti minisommergibili (nove in tutto), partono alla volta delle acque Francesi per intercettare alcuni cacciatorpediniere che spesso fanno brevi scorribande lungo la costa Italiana sparando sulle postazioni antisbarco armate a terra. Tra essi vi è il ctp.Francese Forbin (di cui abbiamo accennato).

I piloti Tedeschi sono drogati con "Pervitin" per poter restare svegli a lungo, anche più di 48 ore. Lasciano il porto di SanRemo evitando i campi di mine e si dirigono al largo di Mentone dove scorgono il promontorio di Cap Ferrat prendendolo a riferimento. Qui rimangono zigzagando l'intera giornata fino a sera. La mattina del 26 settembre 1944 alle 06:34 i mezzi Tedeschi sono ancora tutti in gruppo (se non avessero trovato nulla nemmeno quel giorno, a sera avrebbero dovuto attaccare i porti sulla costa Francese prima di rientrare), dall'oscurità appaiono due sagome nere; sono il Forbin e il cacciatorpediniere Americano "Madison" che è caposquadriglia.

Dal resoconto dello stesso Pierre Duplaix tradotto da Spertini:
"6h34, avvistato periscopio, ottenuto contatto ASDIC, chiamata 'aux poustes de combat' alle 6h36
6h45 salve di 10 granate regolate tra 100 e 225 piedi. Posizione 16,5mg. a 188º da Cap Martin.
6h53 inizia ricerca nel quadrato attorno al segnale al fosforo lasciato sul punto dell'avvistamento.
7h00 Il MEDISON si unisce alla ricerca.
"

L'ASDIC A128 è un sistema di ricerca sonoro antisommergibile montato sulle navi alleate, capace di intercettare un sommergibile a oltre 2300 yarde. A questo punto le prime 10 bombe di profondità sono esplose tra i 30 e i 75 mt. Il Forbin fa un cerchio alla ricerca di un segno che indichi l'avvenuta distruzione del sommergibile.

"7h28 nuovo contatto ASDIC
7h32 un esplosione è seguita da una colonna d'acqua di 30mt. c.a a 150 mt. a sinistra dietro al Forbin. Una BTG (bomba di profondità) cade accidentalmente dalla tramoggia ed esplode a grande profondità. Appare un periscopio a poppa mentre l'ASDIC continua a segnalare un sommergibile a prua."


L'esplosione che il Forbin vede dietro di se è sicuramente un siluro giunto a fine della sua corsa, non solo, mentre gli operatori a bordo vedono un periscopio dietro alla nave l'ASDIC continua a segnalare un sommergibile avanti ad essa.

"7h33 il Forbin attacca il minisommergibile, vengono lanciate a gruppi di otto BTG regolate tra i 350 e i 550 piedi.
7h41 il Madison evita un siluro
7h47 il Forbin ha un nuovo contatto ASDIC e per la terza volta lancia delle BTG regolate tra i 100 e i 225 piedi.
7h54 un sommergibile esce in superficie e il Forbin apre il fuoco con i cannoncini da 20 e 40mm. di sinistra. Dal minisommergibile esce un uomo che fa dei cenni con le mani e il Forbin cessa il fuoco ma il sommergibile affonda e l'uomo sparisce.
"


Il cacciatorpediniere Francese FORBIN

E' a questo punto che dal Forbin l'equipaggio sente più esplosioni sottomarine e a poppa della nave il mare ribolle. Dopo dieci minuti verranno ripescati salvagenti, scarpe, pezzi di legno e un gavitello. Ma c'è qualcosa di più:

"8h05 il Forbin si trova a 179º da Cap Martin dove avvista un uomo in mare.
8h17 l'uomo viene ripescato: il suo nome è Werner Jacobs, pilota di un minisommergibile.
"

Anche il Madison ripesca due piloti Tedeschi. Le due navi rimangono fino alle 10:13 sul luogo poi, ricevono l'ordine di cannoneggiare un concentramento di truppe presso la frontiera e dirigono verso l'Italia. Quando il Forbin:

"12h00 4,7 miglia per 179º dalla chiesa di Mentone, avvistato un uomo su di un piccolo zatterino pneumatico che pagaia vigorosamente verso la costa Italiana, dobbiamo rinunciare a recuperarlo non potendo tralasciare la missione assegnata."

Fino qui il "vivo" racconto dello stesso protagonista di quell'evento. Dalle sue parole possiamo risalire al punto in cui avvenne lo scontro: 43º 28,595 Nord - 07º 27,172 Est. Qui il mare raggiunge una profondità di oltre 1800 metri. Capiamo anche che il lancio delle BTG del Forbin ha causato un "ribollimento" sottomarino la cui causa possiamo capirla solo oggi, conoscendo i retroscena delle intenzioni dei comandi Tedeschi cui faceva capo la Flottille K411, anzi per dirla tutta, dal 1978 quando Duplaix (ricordiamo che era ufficiale a bordo del Forbin) riuscì a incontrare Werner Jacobs, il pilota raccolto dal cacciatorpediniere quella tragica notte del 1944. Jacobs ora rivela a Dupaix l'intera verità mai svelata allora sotto interrogatorio, che avvenne già a bordo dello stesso Forbin.

Racconta Jacobs: "Dopo il contatto con i due caccia nemici, mi trovai di fronte alla prua di uno dei due e fui costretto ad immergermi. Qui sentii il suono della scoperta sottomarina (sonar) e il lancio delle prime BTG. Lanciai allora un siluro che non colpì il bersaglio. Fu allora che un'esplosione più vicina strappò dai supporti il secondo siluro, provocando una falla nel vano batterie e una perdita nell'impianto dell'aria compressa che serviva per i servocomandi del mio mezzo. Non potevo più comandare il sommergibile e fui costretto a riemergere ma nessuna nave mi sparò contro."
Jacobs aggiunse anche che i minisommergibili non avevano possibilità di comunicare tra oro e non era stata fatta nemmeno una ricognizione sul posto prima della missione, queste furono alcune delle cause della disastrosa fine del gruppo di minisommergibili Tedeschi.

Ma Jacobs ci rivela qualcosa di più importante; innanzi tutto afferma di essere stato il "Capo del Iº Gruppo della Ia Flottiglia di Molch", ma assicura che il Com. di Vascello Fritz Boehme, allora Comandante dei Mezzi d'Assalto delle forze Tedesche in Italia succeduto a Vaiss Hartmann, dopo il fatto accaduto al primo gruppo di Molch, rifiutò di mandare in missione altri Molch per cui i restanti mezzi fermi a Verona furono in seguito spostati a Sistiana (Trieste) ma non furono mai più impiegati nel Mediterraneo.

Finalmente ora abbiamo un quadro chiaro degli avvenimenti che coinvolsero i mezzi "Molch" nel Mediterraneo e perché non furono mai impiegati in questo.
Giunti a Sanremo per una prima missione, furono affondati tutti dalle bombe di profondità lanciate dal Forbin che nemmeno immaginava cosa stava navigando sotto di esso quel 26 settembre 1944. Tutti i nove minisommergibili affondarono, tre piloti furono catturati e solo altri due riuscirono a tornare a Sanremo con mezzi propri, quindi solo cinque dei nove partiti si salvarono. Visto questo insuccesso e la scarsa affidabilità di questi mezzi il Comandante in capo Boehme si rifiutò di utilizzarne altri in missione e dirottò i rimanenti, fermi a Verona, verso Trieste e qui furono dislocati a Sistiana.


Barchini esplosivi "LINSEN" tedeschi in un porto Italiano

Un NEGER sta per essere calato in mare prima di una missione

Dopo quella data gli unici mezzi "insidiosi" che operarono in zona furono i mezzi della Xa Flottiglia Mas anche se si hanno notizie che un gruppo speciale di Neger Tedeschi che partì sempre da Sanremo in data posteriore al 20 ottobre 1944. Inviati in missione verso i porti della costa Francese tra Mentone e Marsiglia, anche di questi mezzi nessuno fece ritorno.

Le notizie sono state tratte da uno studio del Contrammiraglio di 2ª Cl. H.P.Duplaix tradotto dal pilota-istruttore della Xa F.Mas gruppo Ovest Marco Spertini a cui hanno partecipato anche: Werner Jacobs (pilota di Molch), Pierre Dielbolt (Capo Nostromo sul Forbin nel 1944), Alexandre Korganoff (storico e autore di "Guerilla sur mer" 1973), Fritz Boehme (Comandante mezzi d'assalto in Italia in quel periodo).

Ringrazio Castellani Fabio che, per un fortuito caso, me ne ha fornito una copia tratta dal manoscritto originale completo delle correzioni apportate dallo stesso autore.

Cap Martin 26 settembre 1944
Parigi 20 dicembre 1979
SanRemo 04 novembre 2005


Sezione di un barchino esplosivo




Galleria Fotografica


La carta su cui sono indicati i punti di attacco del FORBIN

Carta dell'Europa e dei principali luoghi citati nello scritto, luoghi di partenza e arrivo dei Molch

Un Molch tedesco viene calato in mare con una gru

Idem

Un Molch in immersione durante le prove effettuate dagli Americani dopo la guerra

Mezzo navale tipo Neger

Vista totale di un Molch

Un Molch fotografato da dietro

Particolare della torretta

Particolare della torretta

Particolare della torretta di un Molch

Particolare della torretta

La prua del Molch
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