Prefazione
La foresta di Hürtgen è un piccola foresta nella zona della Germania detta Nordrhein-Westfalen (in Italiano Reno del nord - Westfalia). Questa area è immediatamente successiva al confine con il Belgio a Ovest e con l'Olanda a Nord-Ovest. Gli alleati chiamarono foresta di Hürtgen l'insieme di foreste (foresta di Wenau, foresta di Roetgen, e altre) racchiuse nel triangolo con il fiume Mosa e il fiume Boer. La città più grande di questa zona è Acquisgrana (Aachen). La linea Sigfrido (il complesso di fortificazioni che difendeva il confine occidentale della Germania) passava in mezzo al questa zona.
La storiografia ufficiale si è stranamente dimenticata di questa successione di battaglie. Stranamente, perché sia la durata temporale e le perdite, sia l'impegno profuso dagli Americani, non ne fanno certamente un fatto d'armi secondario. Effettivamente l'operazione "Market Garden" e successivamente l'offensiva nazista nelle
Ardenne (
1), tolsero visibilità a questo scontro, che vide gli Americani costantemente all'
offensiva (
2). Effettivamente i costi furono alti. Circa 120.000 soldati statunitensi combatterono nella zona subendo 24.000 (cifra ufficiale) tra morti, feriti e dispersi nonché 9.000 soldati fuori combattimento per
"Piede di trincea" (
?),
"shock da granata" (
?) e malattie dovute al freddo. Gli scontri nella la foresta di Hürtgen iniziarono dal settembre 1944 (mese in cui i primi reparti americani entrarono nella zona) fino al febbraio 1945 quando fu occupata la diga di Schwammenauel. Un impegno molto lungo, in cui le avanzate si misurarono in centinaia di metri.
Le premesse
Il successo dell'offensiva dell'agosto 1944 aveva messo gli Alleati in una situazione paradossale. I Nazisti si ritiravano più velocemente di quanto gli Alleati riuscissero a inseguirli. Questo era causato da problemi logistici, molto evidenti nel settore dei
carburanti (
3). Sembra una cosa impossibile ma, pur dominando gli Alleati la costa atlantica della Francia, i suoi maggiori porti erano ancora nelle mani delle loro guarnigioni tedesche (e lo restarono, nella maggior parte dei casi, quasi fino alla fine della guerra. Gli alleati non volevano conquistare città, ma distruggere le forze nemiche). I Nazisti in fuga dalla Francia verso Est, si ritirarono dietro la linea
Sigfrido (
4). La linea Sigfrido era stata costruita negli anni trenta in contrapposizione alla linea Maginot. Questo insieme di fortificazioni era stato abbandonato prima della Blitzkrieg, ma negli ultimi tempi era stato
riattivato (
5).
I Tedeschi che si ritiravano verso Nord, invece, si fermarono sul territorio olandese e si riorganizzarono a difesa (da notare che la linea Sigfrido non copriva tutta la frontiera con l'Olanda. "Market Garden" voleva appunto girare attorno alla propaggine nord del Westwall e piombare nella zona della Ruhr, ovvero il plesso industriale della Germania) Nei primi giorni di settembre gli
Inglesi (
6) riuscirono a conquistare il porto di Anversa, ma non si apprestarono a mettere in sicurezza l'estuario del fiume Schelda, che rimase sotto controllo Nazista. Questo fu un errore che pesò su "Market Garden" e su tutte le operazioni
posteriori (
7). Su tutto il fronte, gli Alleati interruppero l'avanzata per riorganizzarsi e rifornirsi. Fu pianificata
Market Garden (
8).
La battaglia
Fu nell'ottica di appoggio a questa operazione che, l'undici settembre reparti della 1a Armata americana (Gen. Hodges) oltrepassarono il confine belga a nord est entrando nella zona della foresta di Hürtgen. I primi esploratori constatarono che la linea Sigfrido era sprovvista di personale. Furono organizzate puntate esplorative a nord e a sud della foresta. Si immaginò di lanciare i corazzati nel corridoio Stolberg, la zona priva di vegetazione tra Aachen e la foresta, per sfondare la linea Sigfrido, prima che i Nazisti mandassero truppe di rinforzo. Per proteggere i fianchi di questa offensiva si pensò di inviare la 1ª Div. di fanteria a occupare le colline attorno alla città di
Aachen (
9) e di inviare la 9ª Div. di fanteria nella parte nord della foresta.
La puntata offensiva della 3ª Div. corazzata però, a causa della scarsità di rifornimenti, si doveva arrestare sulla riva occidentale del fiume Roer. Il 13 settembre iniziò l'offensiva. Il 16 settembre gli obbiettivi della fanteria erano stati raggiunti. La 3ª Div. corazzata iniziò la sua corsa al fiume. Il comandante tedesco della difesa locale, Gen. Brandenberg, inizialmente credette che l'obbiettivo nemico fosse la cattura di Aachen, e questo causò un certa lentezza nella reazione. Il 17 settembre la 12ª Divisione tedesca attaccò la 3ª corazzata americana vicino alla città di Stolberg e la costrinse a ritirarsi. Gli Americani restavano comunque attorno a Aachen e con un piede nella foresta.
Ma i Tedeschi avevano trasformato la foresta in una trappola
mortale (
10). La foresta si trovava in una zona di terreno accidentato con colline alte a volte 100 metri, e corsi d'acqua. Gli alberi erano alti fino a 30 metri, con il fogliame così fitto e interconnesso da oscurare il sole. Non esistevano strade asfaltate, ma solo strade sterrate e regolarmente ostruite con tronchi d'albero e
mine (
11). Esistevano anche trincee tagliafuoco che funzionavano da fossati anticarro. Le fortificazioni tedesche erano solitamente di tre tipi: un tipo con una sola feritoia, un altro con due feritoie e dotato di mitragliatici, l'ultimo era un semplice riparo dal fuoco d'artiglieria. La linea di fortificazioni era formata da varie file di bunker a una distanza di circa 90 mt in larghezza e profondità l'uno dall'altro, in modo da assicurare la reciproca difesa. Artiglierie e mortai garantivano il supporto. I principali punti di resistenza erano difesi da campi minati, reticolati e trappole antiuomo (booby-trap).
La densità delle zone minate era incredibile. Da un rapporto del sergente del genio Mack Morris: "In un sentiero c'era una mina teller ogni otto passi per 5 km. In un altro varco ce n'erano 500. Un pezzo di strada teneva 300 mine Teller, ognuna con un dispositivo antirimozione oltre il detonatore normale. C'erano 400 mine anticarro in un'area di otto chilometri quadrati."
L'aviazione non poteva intervenire nella
foresta (
12), e i bombardamenti d'artiglieria americani avevano un effetto ridotto a causa delle postazioni protette tedesche.
I rapporti Statunitensi affermavano la necessità di addestrare gli uomini all'uso combinato di lanciafiamme, cariche di demolizione e bazooka (inoltre nei rapporti c'è anche una particolare enfasi sul distruggere le fortificazioni dopo averle catturate, dato che era avvenuto che dopo un contrattacco nemico, gli Americani si fossero trovati a combattere contro gli stessi bunker da loro espugnati il giorno prima) I resoconti riportano un altro aspetto: i Tedeschi bombardavano con proiettili che esplodevano all'urto con le cime degli alberi. Questo causava una grandine, letteralmente, di frammenti d'acciaio e schegge di legno, i quali investivano l'area sottostante. I sopravvissuti a questo trattamento scoprirono che l'unico modo di proteggersi allo scoperto era abbracciare un albero, così da esporre solo l'elmetto a questa pioggia mortale.
L'ambiente peggiorò lo cose: l'inverno 1944/1945 fu gelido, e il clima nella zona fu particolarmente umido.
Nell'area della foresta, l'acqua stillava continuamente dagli alberi. Il terreno della zona ha una percentuale elevata di argilla, quindi forma un fango colloso e permanente. I mezzi si impantanavano e volte gli uomini scivolavano giù dai rilievi. E' inoltre facile immaginare che razza di trincee e ripari si potessero scavare in un terreno
simile (
13).
Tutto questo, ovviamente, nessuno lo immaginava in quei giorni di settembre.
Dal giorno 13 settembre i Tedeschi cominciarono a inviare soldati nella zona di Hürtgen per rimpolpare le difese. Nei primi giorni di ottobre, la 9ª divisione di fanteria Americana fu rinforzata e attaccò la linea difensiva tedesca nella foresta, con l'intento di conquistare le città di Germeter, Vossenack, e Schmidt. La città di Schmidt, in posizione rilevata e crocevia di tutte le strade della zona, era l'obbiettivo principale.
Gli Americani iniziarono l'attacco nel modo solito, con una pesante preparazione d'artiglieria e con bombardamenti aerei. Tutto questo ebbe un limitato effetto sui Tedeschi, ben protetti dalle fortificazioni, e si limitò a metterli in
allarme (
14).
La 9ª fanteria entrò nella foresta, e venne decimata. Alla metà di ottobre la 9ª div. aveva sofferto 4500 perdite tra morti e feriti ed era avanzata di 3000 metri, (un risultato da 1ª guerra mondiale). D'altra parte, pare che i Tedeschi subissero 3800 perdite. Il bilancio era fortemente in passivo per gli Statunitensi. Non era stato fatto nemmeno il primo passo per scacciare i nemici dalle loro posizioni. Da notare che la maggior parte delle forze tedesche nella zona, in questo momento, era comandata dal FeldMaresciallo Model (lo stesso che aveva contribuito alla sconfitta inglese durante "Market Garden"), il quale era un grande comandante "difensivo". Ottobre fu il mese peggiore per quanto riguarda la logistica alleata. In alcune zone l'offensiva si fermò per letterale mancanza di munizioni e carburante. Nonostante le limitazioni, gli Alleati continuarono con l'atteggiamento offensivo, consci che lo scorrere del tempo portava all'irrigidirsi della difesa germanica. Il porto di Anversa entrò in attività solo nella metà di Novembre, dopo un rastrellamento che costò alle forze del Commonwealth 13.000 perdite. Da allora la situazione logistica migliorò.
Lo scontro nella foresta di Hürtgen poneva problemi sia agli Americani che ai Tedeschi: per gli Statunitensi controllare la zona voleva dire poter aprire una porta verso l'interno della Germania, attraversando il fiume Roer. La valle del Roer, però, era dominata dalla diga di Schwammenauel e da varie dighe minori. Una volta che gli Americani avessero oltrepassato il corso d'acqua, queste dighe, aprendo le paratie, avrebbero potuto inondare l'intera valle, isolando la testa di ponte sull'altra riva del fiume in piena e esponendola al contrattaco tedesco. Più semplicemente, l'offensiva verso la Germania attraversando il fiume Roer era impossibile senza il controllo alleato di queste dighe, le quali stranamente non appaiono nei piani dello stato maggiore nella prima parte della battaglia.
D'altra parte la foresta poteva fare da piattaforma per un attacco tedesco verso Anversa. Queste due considerazioni non permettevano la ritirata verso posizioni meno pericolose. Per i Nazisti, a parte il fatto che la zona di Hürtgen era già parte della Heimat (patria ancestrale), l'eventuale attraversamento del fiume Roer, da parte degli Americani, avrebbe portato alla scoperta dei preparativi per l'operazione nelle Ardenne. Disgraziatamente per loro, la battaglia nella foresta sottraeva unità all'offensiva tedesca.
La foresta di Hürtgen era divisa in due zone di competenza, la Nord del VII Corpo (Gen. Hodges) la Sud del V (Gen. Gerow). Fu programmata un'offensiva della 28ª divisione di
fanteria (
15) (V corpo) per catturare Schmidt. Rilevando le posizioni dell'esausta 9ª divisione, la 28ª doveva attaccare con l'appoggio della 5ª corazzata. Per spostarsi nell'"inferno verde",la 5ª corazzata doveva attendere che i genieri sgombrassero e sminassero una strada che collegava Germeter e Vossenack, soprannominata
"Kall trail" (
16). Il giorno stabilito per l'attacco, il 2 novembre, la nebbia confuse gli equipaggi dei bombardieri, che pestarono le postazioni di artiglieria americane invece delle difese tedesche causando qualche
perdita (
17). Il bombardamento d'artiglieria preliminare (11.000 colpi di cannone) mise solo in allerta i Tedeschi. La città di Germeter oppose un'ostinata resistenza, e i comandanti americani decisero di passarci attorno senza conquistarla. La 28ª div. con il rinforzo del 112º reggimento, assaltò Vossenack il giorno dopo, e prese il controllo del "Kall Trail". Nella tarda serata, la fanteria Americana entrò in Schmidt.
I genieri erano stati inviati a mettere in sicurezza la strada, e cominciarono il loro lavoro. Furono cannoneggiati dai Tedeschi (la strada era anche minacciata da smottamenti del terreno).
La mattina del 4 novembre la strada fu dichiarata sicura, e i carri si avviarono. Il tank capofila saltò su una mina, e bloccò il passaggio. Soltanto tre cacciacarri M-10 riuscirono a passare quel giorno, e si fermarono nelle città di Kommerscheidt. Il giorno 5 i Nazisti contrattaccarono Schmidt con carri e fanteria. Gli Americani combatterono furiosamente, ma non erano in grado di di contrastare efficacemente i panzer Tedeschi. I sopravvissuti si ritirarono da Schmidt e, tornando indietro, circa 200 uomini si fermarono a Kommerscheidt. I duecento uomini e i tre tank destroyer M-10 bloccarono l'offensiva tedesca, distruggendo 6 panzer.
I Tedeschi rinunciarono per il momento a Kommerscheidt e si inoltrarono nella foresta, circondando la "Kall Trail" (molto stranamente, quest'arteria necessaria non era presidiata da forze
americane (
18). Quando i tank Americani di rinforzo cominciarono a percorrere la strada, caddero in un'imboscata, e solo sei Sherman e tre tank destroyer riuscirono a passare. Il 6 novembre i Nazisti bombardarono Vossenack e cominciarono l'attacco di fanteria. La 28ª resistette con gravi perdite.
Il 7 novembre i difensori superstiti si ritirarono da Kommerscheidt.
Il 13 novembre si rilevò che tutti gli ufficiali della 28ª erano fuori combattimento. Alla fine della battaglia la 28ª Div. di fanteria si ritirò, avendo subito 6.184 perdite, 738 casi di "piede da trincea" e 620 casi di "shock da granata". La perdite materiali erano altresì rilevanti: 16 tank destroyer M-10, 31 Sherman distrutti, un grande numero di autocarri, mortai e cannoni anticarro era stato catturato o messo fuori uso.
La 28a div. fu rilevata dalla
4a (
19) e fu programmato un nuovo attacco verso la città di Hürtgen e Grosshau. Questo attacco, sulla direttiva Nord-Est invece che sulla direttiva Sud-Est, rispondeva a un preciso indirizzo strategico. Controllando Grosshau gli Americani avrebbero potuto impadronirsi di "Castle Hill" o "Hill 400" un rilievo che dominava la foresta e permetteva ai Tedeschi di telemetrare tutti i movimenti Americani. Inoltre Grosshau ,essendo a nord di Schmidt, poteva essere utilizzata per lanciare attacchi alla stessa, senza dover passare per la foresta. Il controllo di Schmidt era necessario per proseguire l'azione oltre il fiume Roer.
L'attacco cominciò il 16 novembre dopo un bombardamento aereo alleato effettuato con 10.000 tonnellate di bombe. Gli attaccanti Americani erano stati ritirati di due miglia dal fronte per evitare di essere coinvolti nel bombardamento, e arrivarono nella zona, quando i difensori Tedeschi avevano smaltito l'effetto dell'attacco aereo. Nonostante il coraggio dei soldati, il giorno 21 le linee americane erano avanzate di solo 1 km e mezzo!
Il generale Hodges rinforzò la provatissima 4ª divisione con il 2º battaglione
Ranger (
20) e con la 8ª divisione. Il giorno 21 l'8ªdiv. iniziava l'attacco alla città di Hürtgen. In quattro giorni le perdite arrivarono a 600 uomini senza nessun
risultato (
21). L'attacco della 4ª fu arrestato e si provò a riattare l'autostrada che passava da Germeter a Hürtgen. Nonostante fosse sotto il tiro dei Tedeschi , era necessaria per il passaggio dei corazzati. Per il 25 novembre, i genieri avevano ripulito la strada dalle mine e dalle ostruzioni, ma non erano riusciti a colmare un cratere. Il primo tank cercò di saltarlo, come una macchina da stuntman, ma non ci riuscì e ci cadde dentro. Nel pomeriggio, sotto un costante fuoco d'artiglieria nemico, i genieri riuscirono a costruire un ponte sopra il cratere e a far passare i carri. Andando avanti, il primo sherman della colonna finì su una mina, bloccando l'avanzata. I carri leggeri, che seguivano un'altra via, si impantanarono irrimediabilmente. Senza l'appoggio dei corazzati, l'attacco si fermò. L'8ª div. si raggruppò e sferrò un altro attacco il 27 novembre. Con l'appoggio dei tank, gli Americani riuscirono finalmente a impadronirsi della città di Hürtgen il 28 novembre, dopo duri combattimenti casa per casa. Il 29 novembre l'8ª div. e la 5ª corazzata si mossero alla conquista di Kleinhau. Le condizioni atmosferiche migliorarono, e i P-38 Lightning del 9º T.A.C (Tactical Air Command) effettuarono un bombardamento col napalm a livello degli alberi, stroncando le difese tedesche. La cittadina fu conquistata nel pomeriggio.
Lo stesso giorno, la 4ª div. conquistava Grosshau con l'appoggio dell'aviazione e dei carri armati. Dal 21 al 29 novembre gli Americani avevano perso 1.247 uomini. Le perdite tedesche erano grosso modo equivalenti (gli Americani avevano preso 882 prigionieri).
Il 2 Dicembre gli Americani iniziarono l'attacco verso la zona di Brandberg-Bergstein che comprendeva anche la "Hill 400". L'attacco venne sferrato dalla 8ª div. fanteria e dalla 5ª corazzata, senza appoggio aereo. Il primo giorno l'attacco venne contrastato dal fuoco d'artiglieria proveniente da Kommerscheidt e da Schmidt e dagli onnipresenti campi minati. I genieri furono costretti a lavorare di notte per bonificare la strada. Il 3 Dicembre il tempo migliorò, e gli aerei e l'artiglieria Alleata poterono bombardare le due città, ridotte ormai in rovina. Nello stesso giorno la 5ª corazzata entrò a Brandberg. Approfittando del peggioramento delle condizioni atmosferiche dalle parti degli aeroporti alleati, la Luftwaffe lanciò una serie di sortite sulle posizioni Americane. Su circa 60 aerei Tedeschi impegnati, la contraerea americana ne abbattè 18 (come si vede, attacco in perdita per i Nazisti). La prossima parte dell'offensiva prevedeva la cattura di Bergstein e della "Hill 400". La 8ª div. attaccò la zona di Bergstein il giorno 4. Il giorno 5 la città era occupata ma restava la "Hill 400", la collina da cui i Tedeschi dirigevano il tiro d'artiglieria contro gli Americani. La 8ª div. aveva lanciato 4 attacchi separati contro la maledetta collina, ma non erano bastati. Questo era diventato un lavoro per il 2º battaglione Ranger. Nello stesso giorno l'aviazione alleata bombardava la diga di Schwammenauel per ottenere l'inondazione della valle del Roer. Così facendo la logistica Nazista sarebbero stata tagliata. A causa del maltempo, di 56 bombardieri Lancaster solo due sganciavano sull'obbiettivo, con danni limitati. Il giorno 6 gli Americani lo utilizzarono per riorganizzarsi e rifornirsi. Alle prime luce dell'alba del 7 dicembre i Rangers assaltavano la "Hill 400" senza preparazione d'artiglieria. Dopo massimo due ore, i Rangers avevano scacciato i Nazisti dalla collina. Nonostante 5 contrattacchi e vari bombardamenti d'artiglieria, i Tedeschi non riuscirono a riprendere la posizione agli ostinati
Ranger (
22). Le truppe nel settore furono rilevate e il giorno 10 gli Americani attaccavano le città di Gey e Strass che rappresentavano due importanti nodi stradali. Dopo la conquista americana, un contrattacco tedesco assediò le truppe nelle città, ma entro il giorno 12 i tedeschi furono respinti indietro. Raggiunto l'obbiettivo di controllare una via d'accesso al fiume Roer, adesso bisognava controllare le dighe. Essendo la zona sud della foresta ,di competenza del Gen. Gerow ,l'attacco a Schmidt fu affidato alla 78ª div. di fanteria del V Corpo. L'attacco cominciò il giorno 13, e i progressi furono estremamente lenti.
Il giorno 15 dicembre 1944 iniziò l'offensiva tedesca nelle Ardenne. L'attacco Americano venne interrotto. Per tutto il periodo dell'offensiva tedesca a sud, non ci furono grossi scontri nella foresta, mentre il V e il VII Corpo tennero le loro posizioni (soprattutto il V resistette alla spinta tedesca). Spentasi l'offensiva Nazista, il nuovo comandante del V corpo, Gen. Huebner, ricominciò l'avanzata verso le dighe. A tale scopo destinò la 78ª Div. fanteria, rinforzato con la 7ª Div. Corazzata, la 82ª Avioportata, e il 517º Gruppo di Combattimento Paracadutista. L'offensiva si articolava in due direttive: verso la città di Schmidt e verso la diga di Urf e la sue dighe sussidiarie.
L'attacco iniziò il 3 Febbraio. Mentre nel giorno 5 la diga di Urf era già in mano Americana, l'attacco principale verso Schmidt procedeva lentamente, a causa delle ostruzioni sulle
strade (
23). Il giorno 7 i genieri finirono il loro lavoro e i tank si avvicinarono a Schmidt, solo per essere fermati dal fuoco controcarro. Nonostante questo la fanteria entrò in città. In due giorni la città fu messa in sicurezza. Il rush finale per la diga di Schwammenauel era programmato per il 10. Il giorno 9 si notò che il livello del fiume Roer si stava alzando, e l'attacco fu lanciato nella serata. Nella notte gli Americani arrivarono alla diga e se ne impadronirono dopo una limitata resistenza. I genieri ripararono il sistema di controllo del flusso, che era stato danneggiato dai tedeschi in ritirata, e la diga fu rimessa in piena efficienza. La battaglia della foresta di Hürtgen era finita.
Considerazioni
La maggior parte degli scrittori che si sono occupati di questa battaglia l'hanno definita una carneficina inutile, a cominciare da Ernest Hemingway che la definì "Una
Passchendale (
24) di alberi bruciati".
Da un punto di vista prettamente tecnico, le gravi perdite sembrano comprensibili (!). In altre parole, perfettamente compatibili con uno scontro di quel tipo, cioè una guerra di fanti contro fortificazioni, senza appoggio aereo e con pochissimi carri. In questo scontro, gli Americani furono costretti a rinunciare alle basi della loro strategia, cioè superiorità quantitativa di mezzi e uomini contro la qualità del nemico. La qualità del nemico, in questo caso, non era nei soldati, ma nelle fortificazioni e nel terreno, e nell'aiuto del cattivo tempo, che impedì un decente appoggio aereo.
Ma obbiettivamente, si sarebbe potuto fare diversamente? L'attacco nelle Ardenne dimostrò che i Nazisti avevano concepito la linea Sigfrido come base di partenza. La foresta di Hürtgen era più vicina delle Ardenne all'obbiettivo finale di questa offensiva, che era il porto di Anversa. Gli sforzi americani nella foresta avevano reso impossibile utilizzate questa zona come trampolino di lancio, e avevano evidentemente sottratto risorse all'attacco Nazista. Inoltre il Comando Alleato perseguiva la strategia del "largo fronte" cioè di avanzare senza lasciare sacche di resistenza o lanciando offensive con fianchi scoperti (il contrario della blitzkieg). Questo per vanificare la pratica tedesca dell'infiltrazione. Quindi, disgraziatamente per gli Americani, alla foresta di Hürtgen non si poteva semplicemente passare attorno, dato che qualsiasi puntata offensiva, a nord o a sud, avrebbe avuto i fianchi scoperti a attacchi provenienti dalla zona boschiva. Inoltre furono i soldati della 1ª Armata, dopo aver oltrepassato il fiume Roer, a impadronirsi del ponte di Remagen, occupando la prima testa di ponte oltre il Reno.
Stabilito questo, si può anche affermare che ci furono degli errori nella condotta delle operazioni. I soldati americani si batterono in questa aspra battaglia con grandissimo coraggio (che non era evidentemente dovuto al fare "la guerra da ricchi") attestato dalle otto "Medal of Honour" conferite a combattenti nella zona. Le fredde cifre dei caduti e dei fuori combattimento non fanno provare a noi che leggiamo i resoconti, il sapore del cibo che mangiavano questi soldati, o delle sigarette che fumavano, o l'umido gelo che li aggrediva mentre erano nelle loro buche. E soprattutto nessuno, che non abbia subito una guerra, può immaginare cosa provassero trovandosi di fronte a quei reticolati sotto il fuoco nemico.
Il conte di Wellington, l'antagonista di Napoleone, diceva :"Non c'è nulla di peggio di una battaglia vinta, che una battaglia persa.".
La battaglia della foresta di Hürtgen fu una triste battaglia vinta.
Note
1. Chiamata dagli Americani "The battle of Buldge" la battaglia del Saliente". [
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2. Lo scontro fa parte della "Rhineland Campaign" (campagna del Reno) ovvero quella serie di battaglie offensive, iniziate nel settembre 1944 e finite nel marzo 1945, effettuate sui confini occidentali della Germania, che portarono allo sfondamento delle difese tedesche. Il Comandante supremo Eisenhower impose la sua strategia del "Largo Fronte" (Broad front) sui recalcitranti sottoposti (Montgomery e Patton in particolare). [
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3. benzina, petrolio e lubrificanti, collettivamente indicati con il termine britannico POL (Petrol, Oil, Lubricants), erano forniti sul teatro europeo da una serie di pipeline chiamate PLUTO , posate in mare dopo il D-Day, che terminavano sulla costa belga. Il problema logistico era piuttosto nel trasferimento delle risorse dal Belgio alla prima linea. Le truppe alleate del teatro consumavano, solo come benzina, qualcosa come 4500 tonnellate al giorno, le quale, date le condizioni della rete di comunicazioni in Francia, doveva essere trasportata via camion (il Red Ball express) o via aerea, fino ai reparti. [
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4. I Tedeschi la chiamavano "Westwall" Vallo occidentale, come le fortificazioni sulle coste erano il Vallo atlantico. [
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5. Non era la migliore linea di difesa possibile, ma con le sue fortificazioni e la sua rete di collegamenti stradali poteva benissimo essere usata come punto di partenza per controffensive, come accadde con la battaglia delle Ardenne. [
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6. Quando si dice truppe Inglesi, si intendono soldati che combattevano sotto uniforme inglese e sotto comando inglese, pur provenendo dai Dominons, come Australiani e Canadesi, e da paesi europei occupati come la Polonia o addirittura Tedeschi espatriati di razza ebraica (c'e ne erano alcuni nei "Red Devils" che combatterono a Ahrnem). [
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7. Quello che valeva per tutta la campagna di Francia, valeva anche per Anversa. La 11ª divisione corazzata inglese arrivò a Anversa dopo una offensiva durata 5 giorni in cui erano stati percorsi 450 chilometri, cioè con serbatoi asciutti e uomini esausti. [
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8. Market Garden era un'operazione in netto contrasto con la strategia alleata, precedente e successiva. Si trattava di un unico pesante colpo in una sola direzione, utilizzante tutte le risorse di rifornimenti disponibili in quel momento. Sebbene utilizzasse avioportati Americani, Inglesi e Polacchi, era un'operazione prettamente "Britannica" come concezione, comando e settore. [
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9. La città di Aachen non aveva nessun valore militare, ma come prima città tedesca occupata, e anche come prima capitale del Sacro Romano Impero di Carlomagno, poteva avere un certo valore simbolico. [
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10. Per avanzare nella foresta con i tank, gli Americani avrebbero dovuto usare dei bulldozer o particolari mezzi corazzati, usati solo dai Nipponici nella giungla, chiamati taglialegna (Lumberjack) dotati di una prua che abbatteva gli alberi. C'è da dire però, data la conformazione particolarmente accidentata della zona, forse nemmeno questi mezzi si sarebbero potuti utilizzare. [
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Corazzato taglialegna giapponese modello "Ho-K" basato sullo scafo del carro medio tipo 97 |
11. L'uso continuo dei tank sminatori Alleati aveva neutralizzato i campi minati Tedeschi in Francia (la quantità di mine posate era pari a 100 milioni) . I Nazisti ormai non minavano più zone in campo aperto. E' da notare che, in molti attacchi a Hürtgen, i tank sminatori avrebbero evitato un sacco di problemi. [
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12. all'epoca non esistevano sistemi di designazione del bersaglio in grado di illuminare un obbiettivo coperto da alberi. [
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13. E' ovvio che freddo e terreno affliggevano allo stesso modo i due contendenti, ma i più svantaggiati erano gli Americani , come attaccanti e lontani dai loro centri di supporto. I Tedeschi invece, operando da posizioni già pronte, erano serviti dalla loro rete di comunicazioni, e spesso nei contrattacchi, utilizzarono le strade liberate dai genieri Americani, per poi minarle di nuovo quando si ritiravano. [
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14. E' da riportare che i Tedeschi controllavano la foresta da posizioni dominanti (Hill 400 tra tutte), e gli Americani furono costantemente sotto la minaccia dell'artiglieria nemica. [
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15. Era detta la divisione "chiave di volta" (keystone) per il suo simbolo. Dopo Hürtgen fu detta la divisione "secchio di sangue" (bloody bucket). [
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16. Era la zona a cui si riferiva il sergente Morris. [
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17. Nella 2ª G.M. una specie di proverbio diceva "Quando gli aerei tedeschi attaccano, gli Inglesi corrono al riparo. Quando gli aerei inglesi attaccano, i Tedeschi corrono al riparo. Quando gli aerei americani attaccano, tutti corrono al riparo." Molte volte l'U.S.A.A.F. attaccò per sbaglio i propri commilitoni. Qualche volta, i soldati a terra persero la pazienza e spararono contro i propri aerei. [
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18. Si può pensare a una dimenticanza del comando. I risultati furono tragici. [
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19. La 28ª fu trasferita in un settore del fronte tranquillo per riposarsi e ritornare a ranghi completi. La zona era davanti a Bastogne. [
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20. Per il momento, il 2º battaglione Ranger fu messo a presidiare Vossenack, compito quanto mai sgradito perché i Rangers furono sottoposti a un bombardamento quasi giornaliero. [
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21. Ci fu anche il grottesco episodio del "pranzo del giorno del ringraziamento". Il giorno 23 Novembre, festa del thankgiving day, il comando decise di far avere un speciale pranzo ai soldati in prima linea (a quanto pare, sandwich di tacchino). Ai soldati fu ordinato di abbandonare i propri ripari per presentarsi al luogo della distribuzione. Il responsabile del settore, esterrefatto, chiese di posticipare l'avvenimento, ma il comando insistette. Quando il cibo arrivò, i soldati uscirono dai ripari con riluttanza. In quel mentre, un tank americano sparò a un serbatoio dell'acqua, sospettato di dare riparo a infiltratori nemici. L'esplosione mise in allarme gli artiglieri Tedeschi che cominciarono il fuoco di sbarramento. Molti G.I. allo scoperto furono colpiti. [
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22. Il 2º Ranger era reduce dall'attacco a Point Du Hoc in Normandia, ritenuto uno delle più terribili battaglie americane del D-day. I Ranger veterani sopravvissuti a Hürtgen dissero che "Hill 400" era peggio. [
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23. Dato che gli Americani avevano preso tutte le posizioni dominanti della zona, i Tedeschi non potevano telemetrare, e di conseguenza questo attacco non fu molto ostacolato dall'artiglieria nemica. [
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24. La battaglia di Passchendale (detta anche 3ª battaglia di Ypres) iniziò il 31 luglio 1917 e finì il 6 novembre 1917. Fu per i Britannici quello che era stato Verdun per i Francesi: una battaglia segnata da iniziali errori strategici e colossali errori tattici, con perdite terribili e con pochissimi risultati. Il nome divenne proverbiale per indicare un inutile e terribile massacro. [
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Piede da trincea. Infezione causata dal freddo, umidità e dalla sporcizia. Se un uomo non può togliersi gli stivali e le calze per un lungo periodo di tempo, e di conseguenza lavarsi e asciugarsi i piedi, a lungo andare la parte si intorpidisce e la pelle diventa blu. L'infezione può andare in cancrena e portare all'amputazione. Nella 1ª G.M. il comando inglese ordinò ai soldati di cambiarsi le calze almeno due volte al giorno e fornì una pomata a base di grasso di balena, per tenere i piedi asciutti.
Immagine (attenzione: la natura esplicita dell'immagine potrebbe turbare il pubblico più sensibile) [
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Shock da granata. Nome non ufficiale della PTSD (disturbo da stress post-traumantico). Malattia psichiatrica dovuta al vivere eventi traumatici (che possono anche essere incidenti non militari come terremoti, incendi ecc). La PTSD è una malattia tipica della guerra. Il combattere in trincea o in condizioni simili (bombardamenti continui, condizioni di fronte fermo, ecc.) ne aumenta enormemente l'incidenza.
Immagine (attenzione: la natura esplicita dell'immagine potrebbe turbare il pubblico più sensibile) [
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Appendice 1. Mappe
Appendice 2. Gli efferati nemici
Appendice 3. Quelli che avrebbero dovuto (e potuto) essere a Hürtgen (e non c'erano)
Immagini dall'Inferno freddo
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I soldati di carta e i soldati veri. I soldati disegnati, umili e umani come quelli reali, sono opera del cartoonist Bill Mauldin , uno dei tanti che erano stati sul fronte europeo. |
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Cacciacarri americani nella foresta. |
Cacciacarri nella Kall Trail. Si noti la tortuosità del percorso. |
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Il tracciato della Kall Trail. La mappa conferma l'immagine precedente. |
I continui bombardamenti ridussero alcune parti della foresta in questo modo. |
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