Accordo di Abbazia fra l'Italia e lo Stato Libero di Fiume
Abbazia, 31 dicembre 1920.
Il generale Carlo Ferrario, comandante della 45a Divisione, per incarico di S. E. il generale d'esercito Enrico Caviglia, comandante delle regie truppe della Venezia Giulia, da una parte, e i signori capitano Nino Host-Venturi, comandante delle milizie di Fiume, e capitano Riccardo Gigante, podestà di Fiume, rappresentanti della città di Fiume, per incarico del Consiglio comunale, dall'altra, premesso:
che S. E. Caviglia accorda garanzie disciplinari complete, fatta eccezione per i reati comuni e le mancanze disciplinari estranee al passaggio a fiume ed alla lotta con. seguente;
che le basi dell' accordo sono: 1º uscita dei legionari dalla città; 2º evacuazione dal porto di Fiume di tutto il naviglio da guerra e commerciale comunque irregolarmente trattenuto; 3º sgombero delle isole di Arbe, di Veglia e dello scoglio di San Marco, da parte dei legionari;
convengono quanto segue:
1. - Scambio dei prigionieri nel più breve tempo possibile.
2. - Uscita di tutto il naviglio di guerra a cominciare dal giorno 2 gennaio 1921, secondo disposizioni che saranno date da S. E. l'ammiraglio Simonetti, previo accordi per il tramite della R. Nave Dante Alighieri, col Comando delle milizie fiumane.
3. - Costituzione in città, in tempo da determinarsi, di una Commissione di ufficiali regolari di terra e di mare delle varie armi che, in accordo col Comando delle milizie di fiume dovrà ritirare tutto il materiale di proprietà dello Stato (armi, munizioni, quadrupedi, ecc.), e, nell'attesa, costituzione immediata da parte del Comando delle milizie fiumane di una Commissione Responsabile per la raccolta dei materiali e per la preparazione delle consegne.
4. - Uscita dalla città di tutti i legionari, a cominciare dal giorno 5 gennaio 1921, con tre treni al giorno di almeno trecento uomini ciascuno, succedentisi con orario stabilito dal Comando militare. Il Comando delle milizie fiumane si impegna a non lasciar portar fuori dallo Stato alcuna arma da guerra e da fuoco. I treni in partenza da Fiume si arresteranno all'interruzione ferroviaria, ed i legionari trasborderanno su altri treni che li trasporteranno nell'interno del Paese ai rispettivi depositi, o distretti, o comuni di origine.
5. - E' autorizzata la conservazione dei due esistenti battaglioni di milizia armata, e ciò dietro richiesta del Comando delle milizie.
6. - Unità militari o reparti di carabinieri reali e guardie doganali potranno entrare in città dietro richiesta delle autorità cittadine.
7. - Lo sgombero delle isole avverrà a cominciare dal giorno 5 gennaio 1921, con modalità da stabilirsi: ove i legionari volessero transitare per Fiume, ciò sarà loro concesso, avvenuta l'uscita dei legionari presenti in città.
Dopo questa convenzione è stabilito: da parte dei regolari cessa immediatamente ogni attività che non sia difensiva e sarà al più presto concesso il transito ai civili in passaggi controllati per le sole necessità della vita cittadina locale.
Da parte de1lo Stato di Fiume, il Comando de1le milizie si impegna di ritirare nella giornata del 1º gennaio 1921, entro le caserme, tutte le truppe legionarie, lasciando al servizio dei posti di blocco (di polizia) le sole milizie fiumane; a loro volta le truppe regolari, uscite le navi ed avviata l'uscita dei legionari, arretreranno gradualmente sino ai confini del "Corpus separatum".
GENERALE CARLO FERRARIO - CAPITANO RICCARDO GIGANTE, PODESTA' DI FIUME - CAPITANO NINO HOST-VENTURI.