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Terza Guerra Mondiale.. in aria!
by Amedeo Matteucci - 10/07/02
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In tema di qualità aerea relativa tra NATO e Patto di Varsavia alla metà degli anni ottanta, andrebbe rimarcato il fatto come i problemi per la NATO non fossero tanto nella lentezza del passaggio dai vecchi aerei ai nuovi, ma nel fatto che anche i nuovi velivoli disponibili non erano tutti questo concentrato di potenza rispetto ai possibili avversari (ed anche alle macchine che andavano sostituendo).

Se facciamo il conto su tutti i reparti della TWOATAF e FOURATAF presenti in Europa centrale, diciamo nel periodo 1984-86 di cui si parlava, vediamo che di F-15C sono disponibili solo quelli del 32nd TFS e del 35th TFW. Ci sono poi gli Hornet Canadesi degli Squadron No. 409, 421 e 439 ed i Phantom FRG Mk.2 della RAF (92th e 19th Sqdn.). E qui finiscono gli aerei realmente in grado di operare come caccia da superiorità aerea ognitempo e con capacità BVR! Il resto è costituito da tutta una serie di F-104, F-5, Mirage 5 et similia che possono fare poco più che alzarsi in volo con qualche Sidewinder e sperare che non faccia brutto tempo. Anche il tanto decantato F-16A, massicciamente presente nelle aereonautiche Belga ed Olandesi e col 50th TFW, era inteso come caccia leggero e parte 'low' del mix-hi-lo con cui equipaggiare l'USAF. Certo adesso abbiamo in mente quei prodigi che sono le versioni degli ultimi Block degli F-16C dell'USAF, ma agli inizi degli anni '80 considerate che l'F-16A era molto limitato sia come air superiority fighter (niente BVR, no all-weather), sia come mud-mover (no blind-strike, niente ARM, possibilità di usare LGB solo con designazione esterna). Per molti impieghi sarebbe stato meglio un F-4E!

Passando al settore CAS e Strike la situazione non è molto più allegra. Le uniche piattaforme con ottime capacità sono gli F-111E/F del 20th e 48th TFW in GB. Anche i Tornado RAF e Luftwaffe non sono male ma a differenza dei cugini dell'USAFE non hanno grandi possibilità PGM e soprattutto stock inesistenti. Poi c'è tutta una massa di onesti e meno onesti Jaguar, Harrier, Alpha Jet ed infine i tanto decantati A-10 dell'81st TFW. Non è che ritenga l'A-10 un bidone, ma, robustezza ed Avenger a parte, il pilota deve sempre sperare che non piova e poi l'unico mezzo per l'acquisizione autonoma a distanza di bersagli terrestri (oltre agli occhi) è la telecamera interna degli eventuali Maverick trasportati.. non proprio il massimo per sfruttare la portata standoff dell'arma evitando al contempo di volare diritti come degli idioti. Qualcuno ha detto che (a parte il ruolo di tank buster) come assaltatori l'USAF avrebbe fatto meglio a tenersi gli SLUF! Dei mitici F-4G Wild Weasel c'è, purtroppo solo un WIng, (il 52nd per l'appunto).

E in tutto questo marasma la cosa divertente è che per motivi politico/dottrinali oltre alla mera difesa/sopravvivenza le aviazioni NATO devono anche preoccuparsi di andare a giocare alla FOFA nello spazio aereo nemico! Ovviamente per queste operazioni la scelta dei reparti è obbligata (vedi sopra) ed anche della scorta. Questi infelici devono andarsi a cacciare in una zona in cui (almeno per il periodo iniziale delle ostilità) non c'è attacco preventivo agli AWACS (à la Clancy, tanto per intenderci) che gli possa tirare fuori le castagne dal fuoco: in primis perché, come già detto gli A-50 non sarebbero in zona, in secondo luogo perché gli A-50 non sono necessari visto che la rete di radar e controllori di intercettazione a terra del Patto di Varsavia è fitta e ridondante. Senza parlare della spaventosa concentrazione di SAM. E questo per quanto riguarda gli attaccanti... e la scorta? Ovviamente ogni idea di self-escort è fuori luogo (forse si può _iniziare a pensare_ a qualcosa di simile solo adesso con un Su-30MKI o un F-18E/F) in quanto gli F-4E disponibili sono una manciata e gli F-15E ancora non arrivano (e comunque ripeto, dubito della loro reale capacità di successo), bisogna quindi andare a rompere i coglioni ai soliti sfigati di Bitburg (e a qualche loro compare) con la conseguenza che il comitato di accoglienza per gli attacchi di consistenza plurireggimentale sulle basi NATO parte della 16. Armata Aerea sarà costituito, nell'ipotesi migliore, da un gruppo di F-16A che, se è riuscito ad orientarsi nonostante il jamming dei Tu16PP e degli Jak-28P, se è riuscito a schivare le ondate di R-23 e R-24 lanciate dai MiG-23MLD di scorta, può anche andare a tirare un paio di Sidewinder contro qualche Su-17 prima di essere abbattuto (sempre sperando che non piova o sia notte!).

Sicuramente non è una passeggiata neppure per l'Orda Rossa(TM), ma spero mi perdonerete se sono stato troppo ironico nella parte precedente. Il mio punto è che troppo spesso si danno per scontati degli scenari in realtà poco probabili. In soldoni, a mio avviso, di solito si sopravvaluta(va) la minaccia del Patto di Varsavia sul mare e si sminuiva quella nell'aria.

I fattori decisivi nell'andamento di una ipotetica 3GM sarebbero stati la decisione di usare armi chimiche e/o nucleari e la possibilità per una delle due parti di ottenere la sorpresa strategica. Già solo questi due fattori danno una enorme variabilità alla situazione. Chiaramente, alla lunga e a meno di scambi nucleari generalizzati e globali, la vittoria in Europa si sarebbe giocata sulla capacità NATO di far arrivare uomini, mezzi e materiali dagli USA molto più velocemente e pesantemente rispetto agli scaglioni di rincalzo dall'URSS.

Ma la battaglia per i rinforzi non sarebbe stata giocata in Atlantico, o meglio, non solo in Atlantico. Sarebbe stato folle per i sovietici puntare tutto sulla carta più debole quando si poteva sperare maggiormente nella distruzione dei siti REFORGER e soprattutto in una 'corsa ai porti' contro le forze male assortite del NORTHAG... dopo tutto non è detto che i pericoli maggiori per la NATO sarebbero venuti dai gap di Fulda e Hof.

Saluti,
Amedeo

Reply di Alessandro Santini

Credo che la possibilità di combattere una guerra convenzionale in Europa fosse un'illusione. La NATO ha sempre previsto la possibilità di usare _per prima_ armi nucleari tattiche contro gli OMG dell'Orda Rossa(TM) fin quando si rinunciò (Lisbona '52? La mia memoria fa acqua) alla costituzione di un forte esercito convenzionale europeo (decisione IMHO corretta e determinante per lo sviluppo economico dell'Europa occidentale). Dall'altra parte della barricata anche l'Orda Rossa(TM) prevedeva l'uso di armi nucleari tattiche per aprirsi la strada. Quindi, alla fine, IMHO, le possibilità sarebbero state (escludendo un attacco NATO al PDV):

1. Attacco convenzionale del PDV che consegue la sorpresa strategica -> difesa convenzionale NATO -> crisi delle difese NATO -> scambi nucleari tattici -> KABOOM
2. Attacco convenzionale del PDV che NON consegue la sorpresa strategica -> difesa convenzionale NATO -> contrattaco NATO -> scambi nucleari tattici -> KABOOM
3. Attacco del PDV con uso di armi nucleari su aeroporti NATO, porti, depositi prepositioned -> KABOOM
Insomma, in ogni caso il risultato sarebbe stato, sempre IMHO, KABOOM.

L'unica variabile poteva essere il venir meno della volontà USA di usare le armi tattiche in Europa per evitare una risposta strategica sovietica sul territorio USA, una possibilità invero temuta dai leader nazionali europei di ogni tendenza.

Diciamo che è andata bene come è andata e ringraziamo il fatto che, stanti le cose come stavano, nessuno dei due schieramenti aveva velleità espansionistiche. Bene o male le leadership NATO e del PDV (o USA e sovietica) sono state di alto livello ed hanno dimostrato grande responsabilità.

Ciao
Ale

Reply di "Kurotora dalla valle di Yagumo"

Alessandro Santini wrote in message:
Credo che la possibilita' di combattere una guerra convenzionale in Europa fosse un'illusione. La NATO ha sempre previsto la possibilita' di usare _per prima_ armi nucleari tattiche contro gli OMG dell'Orda Rossa(TM) fin quando si rinuncio' (Lisbona '52? La mia memoria fa acqua) alla costituzione di un forte esercito convenzionale europeo (decisione IMHO corretta e determinante per lo sviluppo economico dell'Europa occidentale


Vari storici e storiografi (Di Nolfo, Barraclough) e politici (De Gaulle) non concordarono o non concordano con questa tua teoria. Da quando la CCCP si dotò anch'essa di armi nucleari e di vettori efficienti ( bombardieri, missili ecc) le armi nucleari hanno smesso di essere considerate una opzione *esclusivamente* tattica in un conflitto USA-URSS. I nomi che ho citato in precedenza ritengono improbabile che gli USA avrebbero utilizzato l'arma nucleare per difendere l'Europa occidentale, rischando un devastante contrattacco sovietico sul loro territorio. Gli Europei lo capirono benissimo e infatti cercarono con ogni mezzo di garantire una presenza americana anche nucleare in Europa Occidentale, sapevano che se l'offensiva sovietica avesse coinvolto e/o travolto delle basi americane, tanto più se atomiche, gli USA non avrebbero potuto restare inerti.

Infatti è sempre rimasto il dubbio se, in assenza di un credibile sistema ABM, gli USA, pur non rinunciandovi, avrebbero mai utilizzato il "first strike" contro l'URSS nel caso di un attacco convenzionale all'Europa Occidentale. E in effetti per anni, lo sai, la politica di difesa USA ha parlato più di "massive retaliation" che di "first strike". De Gaulle non credeva che gli USA avrebbero rischiato un olocausto nucleare per difendere Parigi, e infatti operò attivamente per la costituzione di un "force de frappe" nucleare totalmente e autonomamente francese, non tanto per marcare la sua indipendenza dagli USA (alcuni lo dipingono come una specie di "bastian contrario" dell'epoca) quanto per mettere in guardia l'URSS sul fatto che non avrebbe avuto campo libero in Europa Occidentale.

Certo, poi negli anni '70 fiorì l'uso dell'arma "tattica", con l'installazione delle mine nucleari nei passi del Friuli, ma quella è un'altra storia.

Questa, perlomeno, è la mia opinione.

Ciao
K.
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