Trafalgar
by Marcello - 26/06/03
Nella primavera del 1805 Villeneuve riuscì a sfuggire alla flotta di
Nelson. Salpato da Tolone per raggiungere le Indie Occidentali, dove, per
ordine di Napoleone, doveva riunire le navi, attraversare di nuovo
l'Atlantico e distruggere la flotta nemica posta a difesa della Manica, in
modo che la Grande Armée potesse invadere l'Inghilterra, quando Nelson
disubbidì agli ordini e uscì dal Mediterraneo per inseguirlo
nell'Atlantico, Villeneuve ebbe paura e invertì la rotta per rientrare in
Spagna. Riuscì a sfuggire a una squadra inglese che lo aveva impegnato
presso capo Finisterre e alla fine raggiunse il rifugio di Cadice. Il 28
settembre 1805 Nelson prese il comando della flotta che bloccava Cadice.
Nelson aveva deciso di dividere la sua flotta in due colonne: avrebbe
condotto personalmente la prima, mentre la seconda sarebbe stata comandata
da lord Collingwood, con l'intento di tagliare la linea franco-spagnola.
Giunti alla terza settimana di ottobre, Villeneuve cominciò a trovarsi in
serie difficoltà. Napoleone, che lo rimproverava di rimanere imboscato a
Cadice invece di combattere gli inglesi, gli ordinò di tornare con le navi
a Tolone; egli non ubbidì e Napoleone lo sostituì con l'ammiraglio Rosily,
il quale, partito da Parigi, aveva già raggiunto Madrid. Villeneuve,
piuttosto che cadere in disgrazia, decise allora di partire, obbedendo
finalmente all'ordine di tornare nel Mediterraneo.
Dopo una sortita
iniziale di ricognizione, la flotta combinata di 18 navi francesi e 15
spagnole, oltre alle fregate di appoggio, uscì dalla protezione della rada
di Cadice il 20 ottobre e si mise lentamente in formazione prima di fare
rotta per Gibilterra e il Mediterraneo. Si racconta che vi fosse ben poca
disciplina tra gli equipaggi e che sulle navi regnasse la confusione. Alle
8.00 del mattino successivo, con la flotta inglese già in vista ad
occidente, Villeneuve era ad appena poche miglia da Gibilterra; si trovava
in una situazione difficile e aveva ben poca da guadagnare se continuava
ad avanzare: sarebbe stato infatti superato e costretto a combattere in
condizioni molto sfavorevoli, oppure vergognosamente privato del comando,
se avesse avuto la fortuna di raggiungere Tolone sano e salvo. Ma vi era
un'alternativa: poteva cioè virare di bordo e cercare di ritornare nella
relativa sicurezza offerta da Cadice. Egli decise in questo senso e dette
l'ordine che le 33 navi in colonna virassero contemporaneamente, ovvero
invertissero sia la rotta sia l'ordine di marcia, invece di accostare in
successione. Dopo un'ora e mezza la flotta franco-spagnola riuscì a
malapena disporsi in una formazione curva irregolare, con le navi
raggruppate in alcuni punti e grandi spazi vuoti in altri. Alle 11.00
Villeneuve era in grado di vedere l'intera formazione di Nelson, spiegata
su due colonne a pochi chilometri di distanza. Villeneuve aveva il
vantaggio numerico ma il numero di per sé contava poco in un'epoca nella
quale la tattica di combattimento prevedeva soprattutto duelli nave contro
nave. Piuttosto era la migliore capacità di fuoco che decideva le sorti di
una battaglia e i cannonieri inglesi, in questo campo, valevano certamente
più dei loro avversari. Tuttavia il piano di Nelson per annullare lo
svantaggio numerico sembrava presentare un'evidente debolezza: le navi di
ciascuna linea attaccante sarebbero state esposte a tremende bordate molto
prima che i loro cannoni fossero in condizione di rispondere, in
particolare le navi di testa - la Victory, ammiraglia di Nelson, e la
Royal Sovereign di Collingwood - che avrebbero dovuto sostenere l'urto del
combattimento iniziale.
La Royal Sovereign fu la prima a entrare in
battaglia e rimase molto danneggiata dalle bordate delle unità nemiche
Indomitable, Fougueux e Santa Ana, nave di bandiera da 112 cannoni
dell'ammiraglio spagnolo Alava. Fu quest'ultima ad essere impegnata dalla
Royal Sovereign nel combattimento singolo che caratterizzava le battaglie
navali dell'epoca; dopo più di due ore di un duello incessante, quando i
suoi tre alberi e tutte le manovre e vele erano stati distrutti, la Santa
Ana ammainò la bandiera in segno di resa: 340 dei suoi uomini erano caduti
o gravemente feriti. Anche Nelson si trovò presto nel pieno della
battaglia e alle 12.05 la Victory fu bersagliata da 4 unità nemiche: la
Bucentaure, ammiraglia di Villeneuve, la Héros, la Santissima Trinidad e
la Redoutable; il gruppo si era allineato a stretto contatto reciproco e
quindi la nave di Nelson non poteva aprirsi un varco per colpire; in
questo fu aiutata dalla Leviathan e dalla Conqueror che martellarono di
bordate l'ammiraglia francese obbligandola alla resa. La Victory ebbe la
meglio sulla Redoutable ma, durante il combattimento, un tiratore scelto
della fanteria di marina, che si trovava sulla coffa di mezzana della nave
francese, colpì Nelson alla spalla sinistra; il colpo perforò il polmone
dell'ammiraglio e andò a conficcarsi nella spina dorsale; Nelson fu
portato nell'infermeria dove morì alcune ore dopo. Prima di spirare ebbe
però il conforto di apprendere che la battaglia era vinta.
L'attacco di Nelson ottenne l'effetto voluto; alle 13.00 la linea franco-spagnola era
rotta in due parti e il vento sfavorevole garantiva che le 10 navi del
troncone di avanguardia non sarebbero state in grado di partecipare alla
battaglia. Alle 17.00, 11 delle 19 unità che formavano la squadra di
retroguardia erano state catturate dagli Inglesi e altre erano in fuga.
L'Achille, l'ultima nave francese rimasta, disalberata e in fiamme,
esplose improvvisamente quando l'incendio raggiunse la santabarbara. La
battaglia era terminata. In totale gli Inglesi, tra morti e feriti,
persero meno del 10% dei loro effettivi (1690 su circa 18.000 uomini),
mentre in campo avverso ci furono 6.953 morti e feriti su circa 30.000
uomini, anche se è importante notare che i vascelli franco-spagnoli
avevano equipaggi molto più completi di quelli di Nelson, alcuni dei quali
erano armati con solo due terzi della forza totale. In fatto di navi lo
squilibrio delle perdite fu ancora più marcato poiché nessuna unità della
Marina inglese fu affondata (molte però, a battaglia conclusa, erano
praticamente ridotte allo stato di relitto), mentre la flotta
franco-spagnola lasciò come preda 17 vascelli, 2 furono affondati e 3
danneggiati irreparabilmente.
Ciao.