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Marina francese vs marina inglese
by Davide Pastore - 19/12/99
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Brevissima disquisizione sulla tecnica navale del secolo XVIII.

La Gran Bretagna, con un vasto impero commerciale da difendere, ed una più o meno stretta dipendenza dalle importazioni ed esportazioni, sviluppò una flotta adatta a quello che oggi si definisce "Sea Control", cioè restare in mare per lunghi periodi proteggendo le rotte commerciali.

Viceversa la Francia, che non aveva nè l'impero da difendere (avendolo in larga parte perso in una serie di guerre sfortunate) nè la dipendenza dal commercio oceanico, sviluppò una flotta adatta al "Sea Denial", cioè impedire agli inglesi l'uso libero dei mari.

In pillole: le navi Uk dovevano restare a lungo in mare, con qualsiasi tempo; alle navi Fr bastava uscire una volta ogni tanto, fare strage, e rientrare in porto.

Conseguenze pratiche:
1) Navi Uk con l'accento sulla tenuta di mare. Navi Fr pensate solo per il combattimento.
2) Navi Uk meno armate di quelle Fr.
3) Navi Uk più piccole (ed economiche, essendo richieste in gran numero) di quelle Fr.
4) Navi Uk più robuste (ed equilibrate) di quelle Fr.
5) [non voluto, ma conseguenza ovvia] Equipaggi Uk mooooolto più addestrati di quelli Fr.

Confrontare con la differenza tra, per dire: Ticonderoga/Slava, Spruance/Sovremenny, Perry/Krivak, StrikeCruiser/Kirov, etc.

NB. - i capitani inglesi erano sempre strafelici di mettere le mani sulle navi francesi catturate (grosse, potenti, veloci, "stilose"). Solo che dopo un po' di servizio continuo cadevano a pezzi.

NN.BB. - qualche numero, giusto per.

A) La nave principale del periodo, comune a tutte le principali marine, era il vascello di terzo rango da 74 cannoni. L'armamento era, tipicamente, come segue:
- Uk: 28x 32pounds, 30x 18pd, 16x 9pd - Totale bordata 1.580pd
- Fr: 28x 36livres, 30x 18lv, 16x 8lv - Totale bordata 1.826pd in quanto una livre francese vale 1,09 pounds inglesi, tant'è che i cannoni da 8 libbre francesi e 9 libbre inglesi sparano all'incirca la stessa palla.
- Dislocamenti: Uk 1.600t, Fr 1.800t.

B) Nave tipicamente francese era il vascello di terzo rango da 80. La differenza di soli 6 cannoni vs. il 74 non tragga in inganno:
- Fr: 30x 36lv, 32x 24lv, 18x 12lv - Totale bordata 2.250pd.
Erano i più grossi (2.200t) vascelli a due ponti dell'epoca, con una bordata pari se non superiore ai vascelli inglesi da 98 (3 ponti, secondo rango). Problema: se in servizio attivo troppo prolungato, le estremità si "imbarcavano" (troppo peso per le strutture dello scafo, che inoltre era troppo lungo rispetto alla sua altezza).

C) Vi risparmio la descrizione delle superfregate francesi da 44, e delle differenze tra le fregate Uk da 38 e quelle francesi da 40, per non annoiarvi a morte. Nota di colore: gli USA all'epoca seguivano la linea francese estremizzandola, costruendo navi che erano veri e propri mostri del mare.

[Fonte primaria: Robert Gardiner, "The Line of Battle", Conway's]


Eh, lo spazio è tiranno. Sarebbe necessaria una disquisizione sulla tattica navale del periodo, in modo da (far) capire perché le navi si erano evolute in un certo modo. E sarebbe poi utile qualche disegnino che illustri graficamente le differenze (e le somiglianze) nell'architettura, tanto per non addormentare completamente l'uditorio.

Giusto per riempire il vuoto (la natura, come la mia tastiera, aborre il vuoto) ecco una disquisizione sui Ranghi del naviglio, come formulati nel tardo XVIII secolo:

a) I vascelli a tre ponti appartengono al 1º e 2º Rango;
i Vascelli a due ponti al 3º e 4º Rango;
le Fregate (a un ponte) al 5º e 6º Rango.
[stratificazione collegata ai gradi dei Capitani di Marina con tre, due e una "botta"].
b) 1º Rango: navi con 100+ cannoni
2º Rango: 98-80
3º Rango: 74-64
4º Rango: 60-44
5º Rango: 40-32
6º Rango: 28-22
Le navi con 18 o meno cannoni sono fuori rango (in anglo: unrated) e /non/ sono comandate da un Capitano.

c) [qui servirebbe un disegnino]
Le varie classi sono standardizzate a livello mondiale, in modo tale per cui una nave con, ad esempio, 14 portelli per fiancata sul ponte inferiore è classificata come una 98, una 74 o una 38 a seconda che abbia tre, due o un ponte continui.

d) Non tutte le classi possibili esistono. Ad esempio, non esiste una nave da 20 cannoni. Una 18 ha 9 portelli per fiancata sul suo unico ponte; una nave con 10 portelli ha inoltre 2 cannoni extra sul castello, e diventa una 22.

e) I Francesi del periodo Sette Anni-Napoleonico, per i motivi già esposti in precedenza, costruirono navi "monstre", come il 3º Rango da 80, il 5º Rango da 44, oppure il 120 "Commerce de Marseille" che all'epoca della Rivoluzione era la più grande nave del mondo.
[catturato dagli inglesi a Tolone, ma demolito quasi subito per i motivi già esposti].

f) Il numero dei cannoni si riferisce ai /cannoni/ (canna lunga) con esclusione delle carronade (canna corta) aggiunte sul castello in numero più o meno grande a seconda della nazionalità e del periodo. Esempio: le (super)fregate USA da 44 (Constitution, tuttora all'ancora non mi ricordo più dove, e sorelle) imbarcavano 32x 24lb (cannoni) + 20x 42lb (carronade) ed a corta distanza avevano quasi la stessa bordata di un vascello.

g) basta per stasera...

Sulla superiorità inglese

A) Gli inglesi erano in mare tutto l'anno; i francesi uscivano ogni tanto (come detto, portavano a bordo troppo metallo per la struttura dei loro scafi, e troppi mesi di onde li rovinavano). Ergo, equipaggi inaddestrati.

B) La rivoluzione francese. Mentre un sergente dei granatieri può, nel caso, diventare un Maresciallo con i controfiocchi (Soult), lo stesso percorso è molto più difficile per un sottufficiale di marina. Il bagaglio di nozioni necessarie per far navigare un vascello era troppo complesso. Purtroppo, i nuovi ufficiali francesi avevano poche possibilità di imparare il loro mestiere per quanto esposto al punto A).

B1) Da notare che, prima della rivoluzione, con ammiragli del calibro di La Galissoniere, De Grasse e Suffren le battaglie non erano affatto one-sided. Esempi di vittorie francesi:
1744 - Toulon
1756 - Minorca (*)
1779 - Grenada
1781 - Cheasapeake

(*) Sconfitta inglese tale che l'ammiraglio inglese (Byng) venne fucilato dopo una corte marziale. Pour encourager les autres, come si usava dire all'epoca.

C) Da notare che, per come è strutturato un vascello, il campo di tiro ha un'ampiezza di pochi gradi su ogni fiancata. Una nave avversaria che manovri meglio può girarti vicino tutto il giorno, massacrandoti di proiettili, senza che tu gli possa tirare più di qualche sputo.

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Davide

Marineria Velica - Post di Davide Pastore - 20/12/99

Ecco alcune considerazioni slegate, che potranno solo confondervi vieppiù le idee, fino a rendervele altrettanto confuse delle mie:

A) Le navi a vela hanno una zona "buia" entro cui non possono navigare, in prossimità del vento. Navi a vele quadre non possono fare rotta verso il vento con un angolo inferiore a 6 quarte [*], navi a vele latine possono arrivare a 5 quarte.

[*] Cos'è una quarta? L'unità fondamentale con cui si indicano le variazioni di rotta, pari a 1/32 del giro di orizzonte (ovvero, un quarto della divisione, ad esempio, Nord-NordEst). Di solito è la più piccola suddivisione indicata sulla Rosa dei Venti. Perciò 6 quarte sono 67,5 gradi. Come, non sapevate che una nave a vela può dirigersi contro il vento? Può. La vela funziona come un'ala, disponendosi (quasi) parallelamente al vento e sfruttando la portanza "in avanti" (guardando dall'alto). Il limite di 5 quarte è dovuto all'imbossibilità di bracciare (=>inclinare) i pennoni oltre. Dite che senza un disegno non capite? Avete ragione.

A1) E' possibile risalire il vento bordeggiando, il che può avvenire in due modi: virando lontano dal vento e percorrendo una specie di cappio per 270º circa (in anglo, "Wearing") ovvero buttandosi contro il vento confidando nell'abbrivio (in anglo, "Tacking"). Siccome in quest'ultimo caso lungo i 135 gradi di virata la nave si muove contro il vento, l'operazione richiede una _grande_ perizia il che la esclude automaticamente dal repertorio del bastimento francese medio (se qualcosa va storto, la nave si ferma a metà strada, impossibilitata a muoversi finchè il vento non la gira. Molto imbarazzante, se c'è un nemico alle tue spalle). Il primo caso invece è semplicissimo da eseguire, ma ci vuole almeno il doppio del tempo e dello spazio.

A2) Come gli appassionati di velica sanno, e come il volgo tende ad ignorare, la max velocità non si ottiene con il vento in poppa (in gergo velico, a Fil di Ruota) dove le vele si mascherano a vicenda, ma con il vento al Gran Largo (4 quarte da poppa).
N.B. - nel caso precedente, il vento è di Bolina.

B) Scopo delle manovre in battaglia è mettere la propria nave su una rotta parallela al bersaglio. In un mondo ideale il bersaglio dovrebbe essere incapace di reagire (perché siamo fuori dal suo campo di tiro). Nostro scopo è inoltre di proteggere i nostri punti deboli, che sono la prua e specialmente la poppa (mai visti i velieri nei film dei pirati? La poppa è in gran parte costituita da bellissime vetrate barocche. Una bordata che entri lì fa un massacro, stante la totale assenza di tramezzi o paratie).

B1) Ergo, le navi si spostano in linea di fila, il più vicine possibili le une alle altre (per non permettere a un nemico impertinente di infilarsi in mezzo e, mentre lo fa, scaricare entrambe le sue bordate su due bersagli indifesi - in anglo, "raking") compatibilmente con la necessità di non andare a incastrare l'albero di bompresso dentro al sartiame di chi ci precede.

C) Indispensabile è trasmettere ai subordinati i nostri ordini. In assenza di radio, si ricorre alle bandiere. Da notare che gli ordini devono essere brevi e concisi (cioè, se cerco di trasmettere questo post usando 1 bandiera = 1 lettera dell'alfabeto perfino la marina del Lussemburgo avrà tempo di battermi). Ergo, ordini codificati. Ma quali ordini codifico? Qui il terzo libro che ho consigliato è stu-pen-do, perché analizza in dettaglio il pensiero tattico dei vari ammiragli, ognuno dei quali aveva designato una propria serie di segnali e l'aveva poi sottoposta alla prova della verità - con alterna fortuna.

D) Da notare che, per mantenere una stretta linea di fila, tutte le navi si spostano alla velocità della più lenta. Per cui, la velocità media di una flotta schierata è quella di una lumaca stanca (tipicamente 2-3 nodi). Le navi /possono/ viaggiare più veloci, ma non mantenendo una formazione stretta ed ordinata.

E) Considerazioni sulle dottrine di fuoco:
- i Francesi, per motivi loro, tendevano a sparare all'alberatura nemica (si usavano 2 palle incatenate - vedi i film dei pirati - ovvero 2 mezze palle unite da una sbarra. Tipo mannaia).
- Gli inglesi sparavano nello scafo.
- Queste dottrine erano amplificate dalla situazione tattica. Gli inglesi, col vento alle spalle, avevano la nave inclinata verso il nemico (centro di pressione della vela più alto del baricentro della nave => momento inclinante. Spero che capiate senza disegni) per cui i loro cannoni sparavano in basso. I francesi al contrario avevano le canne alzate da un momento flettente uguale e contrario, e sparavano in alto.
- colpire l'alberatura (anche un albero solo) ha conseguenze fatali. Ma è un bersaglio difficile. Viceversa lo scafo è pressochè impossibile da mancare.
- conseguenze pratiche: circa 1 nave inglese su 100 con uno o più alberi spezzati, con conseguente perdita quasi automatica (gravissime limitazioni alla mobilità ed alla manovrabilità).
- Negli altri 99 casi: nave francese affondata o arresasi dopo aver subito perdite orrende (nell'ordine del 50%-75% tra morti e feriti) contro, di solito, alcuni marinai inglesi graffiati. Di certo ai francesi non mancava il coraggio.

F) Basta. Mi sta venendo un crampo ai polpastrelli...

Davide
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