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ACW - Proiettili Miniè Esplosivi
by Davide Pastore - 15/02/02
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Nelle mie ultime letture (vedi "Fonti") sulla Guerra Civile Americana ho scoperto con una certa sorpresa l'esistenza di Proiettili Miniè [#1] esplosivi (P.M.E. nel testo), utilizzati da entrambe le parti e prodotti in non piccolo numero.

Si distinguono due famiglie fondamentali di P.M.E.:
1) innescate dall'urto
2) innescate dallo sparo

Cominciamo dalla prima famiglia: i modelli contengono un innesco di fulminato di mercurio che all'urto trasmette lo scoppio ad una carica interna di polvere nera.

Un modello era già in largo uso prima della guerra: il "Jacobs Rifle", creazione del generale inglese Jacobs e da lui impiegata in India negli anni '50, era una massiccia doppietta rigata progettata ad hoc per sparare proiettili esplosivi. Questi presentavano una capsula esterna sull'ogiva, ed erano ovviamente pericolosissimi per chiunque li maneggiasse: per il calcamento era obbligatorio usare una bacchetta apposita, con l'estremità inferiore foggiata a campana (per fare forza sulla circonferenza del proiettile senza andare a disturbare l'innesco).

I modelli sviluppati da questa idea, usati nella ACW, contenevano tutto il sistema al loro interno, con la parte in piombo opportunamente foggiata per trasmettere al fulminato la decelerazione sul bersaglio, ma non l'accelerazione di sparo. Questi P.M.E. erano del tutto simili ai Miniè normali del loro calibro (a parte una minima differenza di peso, difficilmente avvertibile) motivo per cui il loro contenitore veniva opportunamente colorato.

I sudisti ordinarono 100.000 di questi proiettili (in calibro .54 e .69) allo scoppio delle ostilità, di cui un gran numero fu catturato a New Orleans. Gli esemplari rimanenti, e forse di nuova produzione, furono impiegati sporadicamente durante il conflitto.

I nordisti non adottarono su larga scala nessun P.M.E. di questo tipo; tuttavia, una pubblicazione di West Point del 1862 elencava le istruzioni per trasformare unn Miniè normale in P.M.E.

Circa la seconda famiglia: un P.M.E. innescato dallo sparo è quello che oggi verrebbe definito un "tracciante", sebbene la sua utilità in questa veste all'epoca non venisse compresa.

Il modello nordista era quello brevettato (23.11.63) da Samuel Gardiner, Jr., di cui 110.000 furono prodotti durante la guerra in vari calibri (.54, .58, .69 e forse altri). Lo sparo accendeva una carica a combustione lenta che dopo 1,25 secondi faceva esplodere la carica principale.

10.000 dei primi prodotti furono persi a Chancellorsville; altri 10.000 furono distribuiti alle truppe unioniste presenti a Gettysburg ed almeno una parte cadde a sua volta in mano nemica durante i primi scontri, venendo poi riutilizzata contro i proprietari originali (apparentemente, senza che i sudisti in nessuno dei due casi si rendessero conto della loro peculiarità). In seguito comunque il modello fu copiato e prodotto a Richmond in qualche quantità.

In tutti i casi, lo scopo dei P.M.E. non era quello di causare ferite umane più gravi: le Miniè normali erano comunque già in grado di mettere fuori combattimento chiunque, a prescindere da dove lo avessero colpito. I P.M.E. erano invece stati introdotti come strumento anti-artiglieria (e specificamente da usarsi contro i cassoni di artiglieria che trasportavano cariche e proiettili). Ne era anche previsto l'uso sulle navi, per il tiro dalle alberature contro le le cariche ammassate vicino ai cannoni delle navi nemiche. Questo non significa che i P.M.E. non venissero mai impiegati contro bersagli umani, anzi. Ad esempio, Grant nelle sue memorie accusa i difensori di Vicksburg di farne uso regolare e - ovviamente - ha parole dure per questo "uso barbaro".

Post Scriptum: Forse stimolata dalle molte proteste circa l'uso dei P.M.E., dopo la guerra (1867) una conferenza internazionale (a cui gli USA però non parteciparono) a San Pietroburgo mise al bando i proiettili esplosivi di piccolo calibro (sotto i 400 grammi).

FONTI
W. R. McKee, M. E. Mason - Civil War Projectiles II (1980) - pp.62-63 William B. Edwards - Civil War Guns (1962) - pp.430-433

Nota #1
Per i non addentro: dicesi "Miniè" (storpiato dallo slang in "Minnie") il principio funzionale a cui si ispira il 99,9% dei proiettili sparati dalle armi leggere rigate della guerra, dal cognome del suo inventore francese. Sfruttando l'azione dei gas di sparo (anzichè la forza fisica del soldato) per far aderire il proiettile alla rigatura, Miniè trasformò il fucile rigato, dall'oggetto di difficoltoso uso e dubbia utilità che era (tranne che nelle pagine di certa letteratura...) in una macchina per uccidere semplice ed efficace.

Davide
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