La difesa dai nervini
by Norbert - 28/10/02
Salve a tutti, pur non essendo medico e non capendone un'acca di chimica e biochimica, in un impeto di 'hybris' (più o meno - "eccessiva superbia") vi posto qui di seguito un mio sunto dell'interessante articolo "La difesa dai nervini" del (allora) Capitano del Corpo Sanitario Aeronautico Pierluigi Fornasini apparso su Rivista Aeronautica nº 3/1991.
Effetto dei nervini:
"Il sistema nervoso trasmette impulsi elettrici agli organi [...]"
"La sostanza chimica che trasmette il segnale viene detta
'neurotrasmettitore': essa agisce solo per un tempo brevissimo (1
millisecondo) perché la sinapsi deve subito prepararsi per un eventuale
successivo impulso."
L'Acetilcolina, uno dei neurotrasmettitori, "è il bersaglio dell'azione
tossica dei nervini. Questi si legano a quell'enzima ([...] AChE) che
dovrebbe rapidamente eliminare l'Acetilcolina liberata e facendo cosi'
perdurare l'azione della sostanza, che finisce per accumularsi. Ciò si
verifica sia all'interno del cervello, sia nel sistema neurovegetativo, sia
a livello della muscolatura del soggetto, provocando sintomi definiti
rispettivamente 'muscarinici', 'nicotinici' e 'cerebrali'." Sospetto che l'ordine corretto sia 'cerebrali', 'nicotinici' e 'muscarinici' - Nota di Norbert
La difesa tramite è possibile con l'uso, spesso congiunto, di
a) atropina - contro gli effetti muscarinici e cerebrali
b) ossime - "Il secondo cardine della terapia è costituito dalla
pralidossima, [...][che] agisce sostituendosi alla molecola di [...]
nervino [...] fissata all'enzima AChe, consentendo a questo di riprendere
l'attività e facendo perciò regredire la sintomatologia tossica".
c) il diazepam - che riduce convulsioni e lesioni cellulari "I nervini
alterano così profondamente i delicati processi biochimici che avvengono
in
quella classe di di cellule cerebrali già ricordate [...]da produrre una
loro disfunzione che da un lato si traduce nelle convulsioni, dall'altro si
evidenzia attraverso lesioni di gravità variabile, riconoscibili al
microscopio".
Sfortunatamente la pralidossina ha effetto solo finchè il legame
enzima/nervino è labile. E tale legame diventa stabile dopo un lasso di
tempo variabile da nervino a nervino ('molte ore' per il VX, 5 ore per il
sarin e 2 minuti per il Soman".
Contro il Soman - essendo virtualmente inefficaci le ossime "è
indispensabile la copertura preventiva con piridostigmina".
La profilassi con piridostigmina: "le molecole [della piridostigmina] somigliano a quelle dei nervini. Introdotte nell'organismo anch'esse vanno a legarsi all'enzima, ma in seguito se ne staccano spontaneamente entro 6 - 8 ore.
Se necessario, il processo può completarsi anche nell'arco di pochi minuti
ricorrendo ad un antidoto [...] la pralidossima. Facendo dapprima legare
alla piridostigmina il 20-40% delle molecole di AChe ed introducendo in
seguito nell'organismo il nervino, questo troverà 'impegnata' una quota
dell'AChE e dirotterà la sua azione sulle molecole residue ancora libere.
In sintesi, sono due le possibilità che si possono verificae: se il nervino
non è Soman, somministrando tempestivamente l'antidoto al manifestarsi
dell'azione dei nervini si libererà il 100% di molecole di enzima. Nel
caso contrario, invece, grazie alla piridostigmina, assunta dal
combattente
precedentemente, il 20-40% dell'enzima AChE, quota sufficiente per
sopravvivere, sarà immune dall'azione degli effetti venefici."
Alla fine di tuto ciò mi chiedo: il gas usato nell'irruzione di Mosca,
potrebbe essere qualcosa di simile alla piridostigmina, cioè una sorta di
"nervino" ma con effetto limitato nel tempo?
Norbert