Moab come GBU-28?
by Chef - 25/05/03
Ciao,
mi sono ricordato che la GBU-28 Bunker Buster fu progettata durante la
guerra del Golfo da un dipartimento speciale del DoD Usa, che aveva (ha?) il compito di sopperire ai gap bellici riscontrati durante un conflitto in tempi molto ristretti. Il gap bellico incontrato durante desert storm consisteva nel fatto che le GBU americane non erano in grado di assicurare la distruzione completa dei bunker sotterranei protetti. Il progetto fu lanciato in fretta e furia ed in poco tempo nacque la GBU-28 realizzata con "mezzi di fortuna" quali obici di
vecchie unità di superficie. Non ricordo quando l'ordigno fu messo in servizio, ma mi sembra di ricordare che fu utilizzato già in Desert Storm. Che voi sappiate la MOAB è nata per Iraqi Freedom in modo simile alla gbu-28 o è frutto di un progetto "indipendente"?
Grazie
Chef
Reply di Giuseppe Fassari
La MOAB, acronimo di Massive Ordnance Air-burst Bomb, è un ordigno nato per sostituire le Daisy Cutter, realizzate ai tempi del Vietnam per pulire zone di giungla dalla vegetazione in modo tale da permettere l'atterraggio degli elicotteri ed impiegata anche in Afghanistan l'anno scorso contro i nascondigli in caverna dei Talebani ed i membri di Al-Qaeda, e prontamente ribattezzata MOAB Mother of All Bombs (madre di tutte le bombe), ironicamente scherzando sulla famosissima Madre di tutte le Battaglie pronunciata da Norman "Stormin" Schwarzkopf durante il conflitto del '91.
Per quanto riguarda la GBU-28, nel conflitto del '91 ne vennero lanciate due dagli F-111F ed erano ricavate da canne di cannoni navali. La sua sostituta è la nuova "Big Blue" o "Big BLU" alla quale, a quanto pare, si lavora fin dal 1997 come effetto della quasi totale inefficacia di tutte le altre armi nel penetrare i profondi bunker costruiti da Saddam Hussein, ma soltanto all'inizio del 2001 è trapelata la notizia che tanto la Northrop-Grumman che la Lockheed Martin stavano lavorando alacremente ad una bomba da 30,000 libbre (13.590 kg) dotata di una guida iniziale tramite un GPS e la possibilità di essere indirizzata nella parte finale da un illuminatore laser. La parte legata al GPS sembra essere stata tratta direttamente dai sistemi sviluppati per la bomba JDAM e quindi si dovrebbe trattare di un GPS associato ad un
sistema INS per la guida in caso di condizioni atmosferiche avverse. Il
corpo centrale dispone di un penetratore in lega di cobalto capace di
perforare superfici corazzate dell'ordine dei 30 metri prima di esplodere e per ottenere questo si utilizza un sistema HTSF (Hard Target Smart Fuze), che si basa su un accelerometro che in pratica controlla il diminuire del numero di G a cui è sottoposta la bomba durante la penetrazione in profondità, per farla detonare poi quando l'accelerazione raggiunge un determinato valore, il tutto associato ad un software in grado di capire se il terreno incontrato è semplice terra, roccia, aria od ovviamente cemento armato, particolare quest'ultimo molto importante perché nella sua parte finale l'ordigno raggiunge delle velocità superiori a quelle del suono. La loro lunghezza è tale che, ad esempio, un bombardiere B-2 ne può alloggiare nella stiva soltanto una, mentre i B-52 possono portarne due ai soli piloni
alari esterni. Da fonti non ufficiali sembrerebbe che tre esemplari di
questi ordigni siano stati frettolosamente consegnati nel Marzo del 2002 per sperimentazione e si può ritenere quindi con ragionevole tranquillità, che la produzione in piccola serie è già iniziata o comunque è sul punto di esserlo. Successivamente il Congresso degli Stati Uniti, sull'onda dei risultati ottenuti dalle "bunker busters>" contro i Talebani in Afghanistan, ha anche autorizzato a svilupparne una versione, valida anche per la più piccola GBU-28, con testata nucleare a basso contenuto radioattivo.
Per avere a che fare con un qualcosa di simile a questo mostro, tanto nelle dimensioni che nella potenza, non possiamo che ritornare indietro nel tempo al 1943/1944, ovvero alle creazioni dell'ingegner Barnes Wallis, il quale oltre alla famosa bomba rotante realizzata dai "Dambuster" nei raid contro le dighe della Ruhr, progettò anche le famose "Tallboy" e "Grand Slam", praticamente gli ordigni più grandi mai lanciati durante il secondo conflitto mondiale dal peso, la prima, di 11,855 libbre (5.370 kg) delle quali 5,200 di esplosivo Torpex D1 in grado di generare un cratere largo quasi trenta metri e profondo quasi altrettanti con un lancio da oltre seimila metri, mentre la seconda, più grande, pesava addirittura 22,000 libbre (poco meno di 10 tonnellate) e fu lanciata per la prima volta sulla Germania il 14 Marzo del 1945 colpendo ad una distanza di quasi venti metri dal bersaglio, il quale però venne comunque distrutto dalla potenza della detonazione che produsse un cratere largo quasi quaranta metri. Delle due, della Grand Slam ne vennero lanciate 41 durante il conflitto, mentre la
"piccola" Tallboy ebbe un impiego più diffuso, oltre 700 esemplari
sganciati, soprattutto contro gli impianti di produzione e lancio delle V-1 e V-2 e la corazzata Tirpitz, probabilmente il target più pregiato.
Bye
Giuseppe Fassari