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NBC: aspetti tattici e tecnologici della guerra biologica
by Pier Ferdinando - 18/05/03
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Per comprendere gli obiettivi politico strategici di una eventuale guerra biologica e/o di un attacco terroristico, bisogna prima di tutto comprendere come si uccide con gli agenti infettivi e quali sono gli aspetti tattici e tecnologici della guerra biologica.

Inoltre, una delle domande cruciali mosse al primo scritto è stata: ma come è possibile usare degli agenti altamente instabili e con un decadimento molto rapido come gli agenti biologici?

Come al solito per rispondere usero' il materiale disponibile presso il sito della Federation of American Scientist (FAS) http://fas.org/index.html

Vorrei anche postare questi articoli su it.scienza.medicina . Chi ha amici in quel newsgroup mi faccia sapere come fare. Mi farebbe cosa gradita.

1. L'OBIETTIVO DI UN ATTACCO BIOLOGICO

L'obiettivo di un attacco biologico è riuscire a depositare l'agente infettivo all'interno dei polmoni (negli alveoli) del "nemico".

Per ottenere questo obiettivo bisogna che l'agente infettivo sia nebularizzato in maniera che le gocce siano non più grandi di 5 micron, ma l'ideale è riuscire a fare gocce di 1 micron.

Gocce più grandi di 5 micron sarebbero trattenute dalla parte respirotoria superiore ( per esempio il naso) e quindi l'organismo del "nemico" riuscirebbe ad evitare l'infezione.

Tanto per fare un esempio, per uccidere il 50% di qualche centinaia di maiali servirono TRE batteri per animale quando l'agente infettivo fu nebularizzato a 1 micron, mentre quando l'agente infettivo fu nebularizzato a 7 micron, servirono 6500 batteri per maiale per poterne uccidere il 50%.

2. I PROBLEMI LEGATI ALLA DECADENZA DELL'AGENTE INFETTIVO

Il primo problema da risolvere è il decadimento del materiale biologico. Esso accade in due stadi: nel primo stadio, al momento della dispersione, circa il 20/40% degli agenti infettivi muoiono a causa del procedimento meccanico di nebulizzazione (spray od aerosol), a causa del contatto con l'aria e dei raggi del sole ( se la dispersione avviene di giorno). Nel secondo stadio il decadimento viene ridotto di molto, anzi alcuni agenti, quali l'antrace, permangono nell'ambiente per anni.

Per contrastare il fenomeno del decadimento bisogna:
- selezionare un agente infettivo che abbia buone caratteristiche di persistenza ( alcuni sono pericolosissimi, ma poco persistenti come le tossine)
- "irrobustire" l'agente infettivo in modo da essere resistente allo "shock" di lancio (aerosol o spray) e renderlo più resistente a umidità, raggi ultravioletti, ecc.

L' irrobustimento può avvenire in due modi:
- usando additivi chimici. Questo procedimento è stato importato dall'agricoltura biologica. Da alcuni anni i parassiti dei vegetali si possono combattere con virus che attaccano e distruggono tali parassiti (tipo il bacillus thuringiensis). Allo scopo di poter essere lanciato da un elicottero telecomandato, questo bacillo viene nebularizzato ad 1 micron, poi viene ricoperto da additivi chimici che si dissolvono e liberano il bacillo una volta che esso si trova dentro il corpo dell'insetto parassita da uccidere.
- l'alternativa agli additivi chimici è un procedimento denominato "micro-incapsulazione" , che usa sottili strati di gelatina, cellulosa, sodio alginato, ecc. Come al solito, una volta all'interno della vittima, questo strato di protezione si dissolve ed il virus infetta la vittima.

3. L'USO OPERATIVO DELL'ARMA BIOLOGICA

L'uso operativo e' fortemente dipendente dagli obiettivi politico-strategici. In genere l'arma biologica è inadatta ad obiettivi di "precisione", ma è ottimale per disorientare e creare panico ( disordini pubblici, crisis economiche, ecc.). In ogni caso bisogna sempre tener presenti alcuni accorgimenti che sono validi in tutte le circostanze.

Se non si è "coscienziosi", l'attacco biologico potrebbe essere - un totale fallimento (per esempio se vi sono correnti ascensionali può darsi che l'agente infettivo subisca uno shock da raggi ultravioletti e da cambi di temperatura, per cui tutti i virus moriranno senza avere infettato nessuno),
- un boomerang ( la situazione meteo porta le spore nella direzione opposta a quella voluta),
- oppure una apocalissi ( ad esempio l'infezione passa ad altre specie animali tipo i topi e si allarga a macchia d'olio in tutte le direzioni).

Per tutta una serie di motivi il "lancio aereo" dovrebbe avvenire di notte, con condi-meteo di inversione termica, in giorni ad alta percentuale di umidità. Come vi rendete conto si tratta di condi-meteo che accadono in tutte le zone densamente popolate del mondo ( New York, Bruxelles, Shangai, Singapore, ecc.). Bisognerebbe inoltre essere in grado di fare una stima di quanto tempo le spore rimarranno per aria prima di depositarsi al suolo (cmq pronte ad essere inalate, quando qualcuno vorrà sollevare un po' di "polvere").

"L'attacco sul punto" è invece meno dipendente dalle condizioni meteorologiche, anche se di solito meno persistente, perché non si crea alcuna "enorme nube malefica" , che molto lentamente si posa su un vasto territorio.
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