Chi era A. Visconti
by Ball - 11/11/01
[SNIP]
Giusto per dare qualche notizia sull'uomo in questione a chi non lo conosce.
Maggiore pilota Adriano Visconti di Lampugnano, comandante del lº Gruppo caccia, asso degli assi italiani della 2a guerra mondiale con 26 vittorie accreditate (19 aerei abbattuti nella Regia aeronautica e 7 nell'Aeronautica repubblicana) e 18 probabili, secondo le graduatorie straniere. La sua presenza non risulta, invece, nella graduatoria italiana. Quasi non sia esistito, quasi non abbia sostenuto 72 combattimenti, per i quali gli furono conferite, al Valor militare, 2 medaglie di bronzo, 6 d'argento, 3 croci di ferro, 1 promozione per merito di guerra.
Il Magg. Adriano Visconti, Asso della Regia Aeronautica prima e dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana poi, utilizzò il C. 205 "Veltro" nel corso del 1944, a difesa dei cieli dell'Italia centro-settentrionale, ottenendo numerose vittorie aeree.
La sua partecipazione al conflitto fu ininterrotta dal giorno della dichiarazione di guerra fino alla tragica conclusione. Assegnato inizialmente alla 23º squadriglia del 2º Gruppo Aviazione Presidio Coloniale dotata di Ca 309, presso Menastir, passò successivamente alla 159º squadriglia del 50º Stormo Assalto, basato a Tobruk, pilotando i Ca 310 ed i Ba 65.
Promosso tenente nel novembre 1940, fu inquadrato nella 76º squadriglia, del 7º Gruppo Caccia Terrestre, portando in combattimento prima il C. 200 "Saetta" e poi il più prestante C. 202 "Folgore" sui cieli maltesi e africani. Nel 1943, già capitano, gli fu affidato il comando della 310º Squadriglia Caccia Aerofotografica equipaggiata su C. 205 V nella speciale versione fotografica modificata a Guidonia. Il 9 settembre fu protagonista di un episodio eccezionale, quando riportò il suo Veltro a Guidonia con a bordo ben tre specialisti stipati nell'abitacolo e nella fusoliera. Dopo l'8 settembre Visconti fu impegnato nella formazione dell'A.N.R., comandando inizialmente la 1º Squadriglia e successivamente, divenuto Maggiore, il 1º Gruppo Caccia. Visconti partecipò a numerosi combattimenti aerei ottenendo varie vittorie che gli valsero l'attribuzione di quattro dei cosiddetti "premi del Duce" e di varie altre decorazioni.
Il 29 aprile '45, a Gallarate, Adriano Visconti sottoscrisse un accordo controfirmato da rappresentanti della Regia aeronautica, del C.L.N.A.I., del C.L.N. e da 4 capi partigiani (tra i quali Aldo Aniasi "Iso", poi deputato e sindaco di Milano). L'accordo garantiva la libertà ai sottufficiali ed agli avieri del Gruppo, l'incolumità personale di tutti gli ufficiali, nonché l'impegno di consegnarsi alle autorità militari italiane o alleate, come prigionieri di guerra.
Condotti a Milano nella caserma del "Savoia Cavalleria" tutti gli ufficiali, il Visconti ed il suo aiutante, s. ten. pilota Valerio Stefanini, furono assassinati a raffiche di mitra alla schiena, sparate dai partigiani che occupavano la caserma.
Come ricordato da chi lo ha conosciuto, oltre ad essere stato un grande pilota ed un eccezionale comandante, Visconti rappresentava il coraggio, la lealtà ed il valore di un aviatore, che viene oggi ricordato anche nella galleria degli Assi del Museo Nazionale dell'Aria e dello Spazio di Washington.
salus
Ball
Reply di Aerei Italiani - 12/11/01
Posso solo aggiugere dall'ultimo supplemento della R.A. una frase di Visconti al Maggiore Colonna prima della consegna dei veivoli e del personale al C.L.N.A.I.:
"Non so cosa dobbiamo fare.. so cosa abbiamo fatto e.. saremo giudicati per questo.. dagli uomini.. e anche da Dio."
Ma come dice l'editorialista:
"E quando gli uomini si sotituiscono a Dio?"
Un saluto.
Diego